VENEZIA – “Un primo semestre 2023 straordinario, una seconda parte dell’anno segnata dallo sciopero SAG AFTRA, che a macchia d’olio sta interessando tutti i segmenti del comparto, ma contiamo di superare i 39 milioni di ricavi”, così Nicola Maccanico, ad di Cinecittà, incontrando i giornalisti durante la Mostra di Venezia. “I teatri sono al lavoro, ma in questo momento ci sono più produzioni italiane che americane, abbiamo alcune serie importanti e un grande film in attesa di partire”.
Cinecittà ha approvato il bilancio di esercizio per il 2022 con un utile netto di oltre 1,8 milioni, un risultato positivo in anticipo di un anno sulle previsioni del piano industriale 2022-2026, con un fatturato di 39 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2021. Come nel 2022, il 2023 registra un’ottima occupazione di tutti i teatri di posa nel corso dell’anno, impegnati in film, serie televisive e spot, per il 70% di produzione internazionale. Un totale di oltre 50 produzioni, che portano ogni giorno negli Studi di Via Tuscolana un indotto di migliaia di lavoratori.
Tra le produzioni 2023 si contano quattro dei sei titoli italiani in concorso a Venezia (Comandante di Edoardo De Angelis, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Adagio di Stefano Sollima, Enea di Pietro Castellitto), e tra i nomi ospitati negli ultimi mesi troviamo Luca Guadagnino, Anthony Hopkins, Daniel Craig, Angelina Jolie, Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Charlize Theron, Uma Thurman, Denzel Washington, Roland Emmerich, Willem Dafoe, Salma Hayek, Luca Marinelli, Joe Wright, Kasia Smutniak, Marco Bellocchio, Lily James, Joe Keery, Nanni Moretti, Paola Cortellesi, Edward Berger, Adam Driver, Gabriele Salvatores, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Luca Zingaretti. Mentre tra le produzioni più recenti ci sono Those about to die di Roland Emmerich con Anthony Hopkins, i due film di Luca Guadagnino Queer con Daniel Craig e il già pronto Challengers con Zendaya (che avrebbe dovuto aprire Venezia 80 ma è stato bloccato dallo sciopero), i nuovi lavori di Gabriele Mainetti con Marco Giallini, e di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino, The first omen di Richard Donner con Bill Nighy, C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi, a cui si aggiungono quelli di prossima uscita: Without Blood di Angelina Jolie, con Salma Hayek, Domina 2 di David Evans e Sallie Aprahamian con Kasia Smutniak, Matthew McNulty e Claire Forlani, Conclave di Edward Berger con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow e Isabella Rossellini, M. il figlio del secolo di Joe Wright con Luca Marinelli, Ripley di Steven Zaillian con Andrew Scott e Dakota Fanning, The Decameron di Michael Uppendahl con Leila Farzad, Saoirse-Monica Jackson e Tony Hale, The Old Guard 2 di Victoria Mahoney con Charlize Theron e Uma Thurman. Cinecittà è all’avanguardia anche con lo smart stage del Teatro 18, uno dei più grandi d’Europa, dove sono stati girati in parte i film di Pietro Castellitto, Angelina Jolie, Joe Wright e Roland Emmerich.
“Il bilancio di questo biennio è positivo – afferma Maccanico – Ma come funzionare nel futuro? Occorre rendere sostenibile il modello dei teatri di posa, sia con il consolidamento dell’offerta tecnologica sia abbassando il costo delle scenografie, cosa possibile con il restyling delle scene. Il Green è una nostra priorità, e occorre aumentare l’accessibilità di Cinecittà per avere più clienti, anche film piccoli e opere prime”.
Il consolidamento di mercato dovuto al Piano industriale dell’azienda si accompagna in parallelo al percorso del Piano Cinecittà contenuto nel PNRR, un progetto ambizioso per sviluppare nel 2026 gli Studi in termine di capacità produttiva, avanguardia tecnologica e sostenibilità ambientale. Sul PNRR Cinecittà è in linea con l’attuazione del cronoprogramma degli interventi previsto dai target europei: sono stati pubblicati entro dicembre 2022 i bandi di gara per la realizzazione dei nuovi teatri e la ristrutturazione degli esistenti; entro giugno 2023 sono stati firmati tutti i contratti con le società assegnatarie, nei tempi previsti. Sono state rispettate le procedure e le tempistiche necessarie al raggiungimento del target del 30 giugno 2026 che prevede la conclusione dell’investimento. In particolare, il piano porterà alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa, alla ristrutturazione di 4 teatri esistenti, alla razionalizzazione del backlot (l’area destinata ai grandi set esterni degli Studi): nel 2026 Cinecittà avrà 25 teatri attivi e un aumento di oltre il 60% della capacità produttiva. Inoltre la ristrutturazione e l’efficientamento di tutti i teatri; il potenziamento digitale degli interi stabilimenti e l’ampliamento dei servizi a supporto delle produzioni.
Sui temi ambientali, Cinecittà si è dotata di un programma dedicato, Cinecittà REgeneration, una serie di misure e policy basate su principi scientifici e standard internazionali, con lo scopo non solo di ridurre progressivamente l’impatto ambientale, e raggiungere le zero emissioni nette, ma anche quello più ambizioso di implementare un approccio circolare e rigenerativo. L’approccio sostenibile tocca anche il tema dell’inclusività.
“Il PNRR è stato gestito in totale accordo con il Ministero della Cultura e con il ministro Sangiuliano, che ringrazio per il grande sostegno”, prosegue Nicola Maccanico. Si è deciso di scollegare l’acquisto dei terreni a Torre Spaccata dal Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, anche a seguito di un cambiamento di linea di Cassa Depositi e Prestiti.
Sull’ipotesi dell’apertura di studios gestiti dalla società di Tarak Ben Ammar, l’ad ribadisce che “il brand Cinecittà non sarà usato per altri teatri”.
Maccanico sottolinea l’alto livello delle professionalità, “affidabilità, una location invidiabile e un aggiornamento tecnologico ci rendono competitivi con i più grandi Studios, come Pinewood”. Lumina, il complesso di studi guidato da Cinecittà per rispondere alla crescente richiesta di produzioni, è pensato anche per lavori unscripted, show televisivi ed eventi come la serata dei David di Donatello che si sono tenuti lì quest’anno. “E’ uno strumento in più che Cinecittà offre alle produzioni attraverso un accordo pluriennale”.
Il nuovo corso di Cinecittà ha suscitato interesse nei media stranieri, dalla prima pagina del New York Times agli articoli apparsi sul Guardian e il Sunday Times, ai reportage da Giappone e Cina.
Ecco una sintesi:
80 anni di esperienza nella produzione cinematografica e televisiva
+75% di occupazione dei teatri negli ultimi 2 anni
Nel 2022 il bilancio è tornato in attivo
Più di 50 grandi produzioni nazionali e internazionali dal settembre 2021
20 teatri di posa (che diverranno 25 al termine dell’investimento PNRR) incluso uno dei più grandi LED Volume stage d’Europa per la Virtual production
4 teatri di posa nel sito esterno dei Lumina Studios
3 Set permanenti (Roma Antica, Urban American District, 20th Century)
Oltre 8 ettari di area backlot
+300% dei ricavi derivanti dall’Art Department e costruzioni scenografiche
70 titoli di post-produzione video e audio
Riapertura del laboratorio sviluppo pellicola 35mm e 16mm
di Cristiana Paternò
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