BERLINO – Si conclude con la premiazione di rito la 75ma edizione della Berlinale, la prima che vede alla guida la nuova direttrice Tricia Tuttle, accolta con un grande applauso: “Incontrare il pubblico – dice – è stato fantastico. Abbiamo venduto 330.000 biglietti al pubblico, il che è incredibile. Per me, ciò che è stato davvero meraviglioso è stato stare davanti ai cinema e incontrare tutte le persone arrivate da Berlino, da tutta la Germania, persone che vengono da 15 o 20 anni, ma anche un nuovo pubblico che è venuto per la prima volta. I nostri spettatori professionali da tutto il festival. E ciò che amo davvero e che mi entusiasma per il futuro del cinema è quanto il nostro pubblico sia audace e avventuroso. Questo mi rende felice, perché credo che tutti noi facciamo questo lavoro per costruire un pubblico per questi incredibili cineasti. Domani non penso che vedrò un film… piuttosto andrò al mercato di Mauerpark, uno ei miei posti preferiti in città”.
Una menzione va all’attentato avvenuto al memoriale dell’Olocausto, dopodiché prende la parola il presidente di giuria Todd Haynes, specificando che “abbiamo apprezzato ogni singolo minuto trascorso a guardare e discutere i film. Anche quando non eravamo d’accordo… e sì, è successo. Una seria ci siamo riuniti con il Cancelliere Scholz per un drink nel suo ufficio E’ stato un incontro molto piacevole. Siamo usciti sul balcone e abbiamo guardato Berlino dall’alto. Ed è una città che ha dovuto reinventarsi più radicalmente di forse qualsiasi altra città al mondo. E credo che tutti noi, vivendo in questo momento storico, abbiamo provato una profonda serietà, un’impressione intensa che ci ha toccati. E infine, voglio ringraziare personalmente Tricia Tuttle per avermi invitato al festival e per averci riuniti tutti in questa esperienza”.
Ci sono intanto delle piccole sorprese per il nostro paese, dalla Menzione Speciale ai fratelli De Serio dalla giuria dei Documentary Award al premio per il miglior contributo artistico a La Tour de Glace di Lucile Hadžihalilović, che ha una piccola quota di produzione italiana.
L’Orso d’oro è il norvegese Dreams (Sex Love) di Dag Johan Haugerud, secondo il presidente “una osservazione acuta e lucida, che con una cinepresa paziente e interpretazioni impeccabili, e grande attenzione alla scrittura, colpisce nel profondo con la sua intelligenza affilata e i suoi improvvisi, sorprendenti momenti di rivelazione”.
“È oltre i miei sogni più sfrenati ricevere questo premio da Haynes – commenta il vincitore di cui sono fan da quasi tutta la mia vita. E voglio solo dire: scrivete di più e leggete di più. Espande la mente, ed è davvero benefico per tutti noi”.
Orso d’argento Grand Jury Prize a The Blue Trail di Gabriel Mascaro: “Come regista – dice – il mio debutto è avvenuto proprio qui, e voglio esprimere la mia più profonda gratitudine alla giuria per aver affidato questo premio al mio film, che parla del diritto di sognare e della convinzione che non è mai troppo tardi per trovare un nuovo significato nella vita”.
Il Jury Prize è andato invece a The Message di Iván Fund, con grande commozione della giovane attrice protagonista Anika Bootz.
Migliori attori sono Andrew Scott per Blue Moon e Rose Byrne per If I’ve had legs I would kick you.
Miglior regista Huo Meng per Living the Land, che commenta: “Chiunque si avvicini al cinema deve farlo con sincerità. E questa sincerità si basa anche sul fatto che il cinema riunisce persone da tutte le parti del mondo e con background culturali diversi. È questa la cosa più bella del cinema. Infine, voglio solo dire che auguro a tutte le persone gentili e resilienti che incontrerete nella vostra vita di avere un’esistenza meravigliosa, appagante e felice”.
Al Kontinental ’25 di Radu Jude va l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura, e la sua simpatia è travolgente:
“Buffo, sono un pessimo sceneggiatore – dice – Prima di venire qui, ho aperto il telefono e ho visto che oggi ricorrono 125 anni dalla nascita di Luis Buñuel. Vorrei dedicare questo premio al suo lascito, che è innanzitutto un’eredità di irriverenza. Sembra che a Hollywood non sia permesso tornare indietro. Se fai un film ad alto budget, devi avere budget sempre più alti. Combattiamo questa stupida logica. Inoltre, so che qui avete le elezioni, quindi spero vivamente che la prossima edizione del festival non si apra con Il Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl”.
Da segnalare naturalmente anche i numerosi riconoscimenti “minori” a opere di grande originalità, spaziando dal documentario al cortometraggio, con una particolare attenzione anche al pubblico giovane.
Nella sezione Perspectives, la giuria ha premiato il Best First Feature Award con El Diablo Fuma (y guarda las cabezas de los cerillos quemados en la misma caja) di Ernesto Martínez Bucio e ha attribuito una menzione speciale a On vous croit (We Believe You).
Nel comparto documentaristico, il Berlinale Documentary Award ha riconosciuto Holding Liat di Brandon Kramer, mentre sono state premiate anche le opere La memoria de las mariposas (The Memory of Butterflies) e, come detto su, Canone effimero.
Per i cortometraggi internazionali, il Golden Bear è andato a Lloyd Wong, Unfinished, seguito dal Silver Bear per Futsu no seikatsu (Ordinary Life). Inoltre, il premio Berlinale Shorts Cupra ha celebrato il talento di Quenton Miller per Koki, Ciao, e Comment ça va? (How Are You?) si è distinto come candidato agli European Film Awards.
Le sezioni Generation hanno messo in luce il cinema rivolto a un pubblico giovane. Nella categoria Generation Kplus, la Children’s Jury ha assegnato il Crystal Bear per il miglior film a Maya, donne-moi un titre, con una menzione per Zirkuskind (Circusboy), mentre il miglior cortometraggio è stato Rebels Cinema Club, accompagnato da una menzione per Down in the Dumps (Tief unten). La giuria internazionale ha poi premiato il miglior film con il Grand Prix a Zhi Wu Xue Jia (The Botanist | Der Botaniker), assegnando menzioni a Umibe é Iku Michi (Seaside Serendipity | Sommerliche Zufälle), Autokar e Akababuru: Expresión de asombro (Akababuru: Expression of Astonishment | Akababuru: Ausdruck des Erstaunens).
Nella categoria Generation 14plus, la Youth Jury ha premiato il Crystal Bear per il miglior film a Sunshine, con una menzione per Hora do recreio (Playtime), mentre il miglior cortometraggio è stato Wish You Were Ear, affiancato da una menzione per Atardecer en América (Sunset over America). Infine, la giuria internazionale ha assegnato il Grand Prix per il miglior film a Christy, con una menzione per Têtes brûlées e il premio speciale per il miglior cortometraggio a Ne réveillez pas l’enfant qui dort (Don’t Wake the Sleeping Child).
Circa 19.000 professionisti accreditati (compresa la stampa) hanno partecipato al festival. Sono stati venduti 336.000 biglietti al pubblico, un numero leggermente superiore a quello del 2024
Il film è nelle sale italiane dal 6 Marzo con Wanted Cinema
Al film una menzione speciale dalla giuria del Documentary Award. La motivazione: "Con questo film i registi sono riusciti a trasportarci in modo magistrale in un altro tempo e spazio, un luogo di meraviglie dove le voci ancestrali resistono e trascendono le bende che oscurano i nostri tempi"
Tra i molti a ottenere riconoscimenti ci sono il norvegese Drømmer (Dreams (Sex Love) di Dag Johan Haugerud e il brasiliano O último azul (The Blue Trail) di Gabriel Mascaro