BERLINO – L’esplorazione delle regioni di un’Italia sotterranea e distante dalle narrazioni attuali dei due documentaristi italiani conquista una menzione speciale per il Berlinale Documentary Award.
La motivazione: “Con questo film i registi sono riusciti a trasportarci in modo magistrale in un altro tempo e spazio, un luogo di meraviglie cinematografiche dove le voci ancestrali resistono e trascendono le bende che oscurano i nostri tempi”.
Il film si articola in undici capitoli, ognuno dei quali apre una finestra su tradizioni musicali e orali ancora vive in piccoli centri e territori remoti. Attraverso inquadrature fisse in formato quadrato (1:1), i registi catturano l’intimità dei volti, delle mani che lavorano strumenti antichi e dei canti tramandati oralmente, offrendo un ritratto poetico e meditativo di una memoria collettiva in perenne trasformazione.
Il documentario, che fa eco ai linguaggi e alle suggestioni di Pasolini, si pone come una sorta di “manuale di sopravvivenza” culturale, in cui il canto e la tradizione diventano strumenti di resistenza contro l’omologazione e l’oblio. In questo viaggio, la narrazione si fa ponte tra passato e futuro, celebrando la vitalità delle identità locali e invitando a riflettere sul valore delle radici e del patrimonio immateriale italiano.
Circa 19.000 professionisti accreditati (compresa la stampa) hanno partecipato al festival. Sono stati venduti 336.000 biglietti al pubblico, un numero leggermente superiore a quello del 2024
Il film di Dag Johan Haugerud vince il primo premio. Orso d'argento a The Blue Trail di Gabriel Mascaro e The Message di Iván Fund. Sorpresa per l'Italia una menzione ai De Serio
Il film è nelle sale italiane dal 6 Marzo con Wanted Cinema
Tra i molti a ottenere riconoscimenti ci sono il norvegese Drømmer (Dreams (Sex Love) di Dag Johan Haugerud e il brasiliano O último azul (The Blue Trail) di Gabriel Mascaro