“Cara Georgette, non ci posso credere! Non posso credere che i milioni di persone che amano il cinema e le migliaia che ci lavorano possano accettare l’ennesima chiusura di una sala cinematografica a Roma. Ora tocca a l’Alcazar! La sala che tu hai fondato 27 anni fa per offrire una scelta di film libera e speciale, una scelta generosa e intelligente come quando si sceglie un regalo per amici carissimi”, così inizia la lettera aperta della regista Liliana Cavani, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’ e indirizzata a Georgette Ranucci esercente della sala Alcazar di Roma, che chiuderà i battenti domenica 31 gennaio. “L’Alcazar è vittima dell’inconsistenza della nostra politica riguardo il cinema. Ora abbiamo però un Ministro della Cultura che sta lavorando bene. La questione del cinema Alcazar potrebbe diventare la trincea per fermare il declino delle sale. Proviamo a coinvolgerlo”. così la cineasta conclude il suo intervento. Leggi il testo integrale
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
Per anni è stato un luogo di culto che, per la prima volta, offriva alla città del nord, un primo scorcio sulla settima arte. Oggi al suo posto sorge la biblioteca di Porta Venezia
L'annuncio sul sito: "speciali proiezioni a misura di neonato con luci soffuse, audio ridotto e pianto libero"
In un comunicato ufficiale, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici e il Premio Carlo Lizzani hanno considerato di “estrema gravità” la chiusura della storica sala cinematografica Odeon, avvenuta pochi giorni fa a Milano