Leonardo DiCaprio


Sono giorni di attacchi alla Casa Bianca, al festival di Cannes. Michael Moore spara il suo cinema brutalmente chiaro nel raccontare l’orrore del sistema sanitario americano, e soprattutto la spietatezza delle compagnie di assicurazione, che trovano ogni modo legale per non pagare le spese sanitarie dei loro assistiti. In qualche caso provocandone la morte. Leonardo DiCaprio spara anche lui. In un campo, però, dove più o meno siamo tutti d’accordo: l’ecologia.
Si chiama L’undicesima ora il documentario con cui il nuovo De Niro (secondo Scorsese), si presenta sulla Croisette. Il titolo indica il poco tempo che il mondo ha per risolvere i propri problemi ambientali. Lui, DiCaprio, invece di amoreggiare con la star di turno, sceglie di essere voce narrante di una serie di riflessioni proposte da scienziati “seri” sul futuro del pianeta. Il film lo ha ideato e prodotto lui. Come si salva il pianeta? “Consumando meno, e consumando meglio”, dice Leonardo. Intanto c’è un set che lo aspetta come attore. E’ quello del nuovo film di Ridley Scott, Body of Lies, dove dovrebbe essere, secondo le voci, un giornalista assoldato dalla Cia per smascherare un complotto di Al Qaeda contro l’Occidente.

Perché ha scelto di dedicare tempo ed energie, e di spendere la sua immagine di straordinario successo, per questo film rivolto non a grandi audience?
Perché quello legato all’ambiente è il problema più importante di questi anni. Le specie animali si stanno estinguendo? Non ci accorgiamo che anche l’uomo rischia l’estinzione.

Come comportarsi? Come dovrebbero comportarsi i governi?
Io penso più ai singoli che ai governi. Ogni acquisto che facciamo è un’azione politica, che implica il rispetto o meno dell’ambiente. Comprare prodotti naturali, consumare in modo consapevole. La politica? Non si tratta di destra o sinistra. Si tratta di salvare il pianeta.

Ma Bush è stato un buon presidente degli Stati Uniti, per l’ambiente?
No. Ha fatto molto poco per l’ambiente. 400 sindaci americani hanno firmato il protocollo di Kyoto per il pianeta, e Bush non lo ha firmato.

Quali le soluzioni?
Energia solare ed eolica, prodotti alimentari locali.

Come è arrivato a Cannes? In nave, per non inquinare?
In aereo. Ma ho preso un volo commerciale.

Il suo futuro?
Un giorno, non tanto lontano, vorrei fare il regista. Questa esperienza come autore e produttore mi ha esaltato. Non vedo l’ora di fare il mio cinema, dall’altra parte della cinepresa.

20 Maggio 2007

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