L’automobile, passione tutta italiana, viene raccontata nel documentario di Marco Spagnoli Motori ruggenti, che anticipa l’uscita del cartoon Disney /Pixar Cars 3 con una due giorni (25 e 26 luglio) in sala. Ne sono protagonisti registi come Matteo Rovere, Alessandro D’Alatri e Daniele Vicari, attrici come Sabrina Ferilli e Matilda De Angelis, ma anche piloti e giornalisti di settore, oltre allo storico Federico Paolini (autore per Carocci di una “Storia sociale dell’automobile in Italia”) chiamato a ripercorrere la vicenda italiana dell’auto, dai primi modelli riservati a pochissimi e molto costosi (anche perché foravano di continuo le gomme) al sogno anni ’60 dell’utilitaria per tutti, la Cinquecento, a cui la Fiat dedica gran parte della sua creatività: 95 anni che toccano aspetti cruciali della nostra società e del costume. Le immagini dell’Istituto Luce-Cinecittà, come anche di altri archivi specializzati (Quattroruote e Millemiglia), dicono più delle parole, per esempio le donne al volante, con la prima patentata, una signorina torinese di 31 anni che negli anni ’10 ottiene il permesso di guida e fa notizia. O la nascita delle prime autostrade, come la Milano-Laghi, inaugurata nel ’24, e ovviamente l’Autostrada del Sole, che data al 1964 e diventerà ben presto uno dei simboli del boom economico.
Nel film vediamo star del cinema – come Sophia Loren in visita agli stabilimenti Fiat – ma anche tanti atleti che testimoniano quella simbiosi tutta speciale che si crea tra l’essere umano e la macchina. Tra i testimonial Prisca Taruffi, figlia di Piero, che ha ereditato dal padre l’amore per le corse. “Ho iniziato contro il suo volere, la prima volta lo invitai a sorpresa a vedermi correre a Vallelunga e non sapeva niente”, dice la campionessa di rally. E ricorda il padre, che si ritirò dalla pista prima della sua nascita, progettare e costruire nel garage di casa il modello bisiluro. Un altro corridore, Giancarlo Fisichella, pensa che la velocità faccia parte della nostra vita e non si tira indietro di fronte alla prospettiva ancora futuribile, ma ormai quasi concreta, di auto automatiche, elettriche e volanti grazie ai droni (ne esiste già un prototipo a Torino, alla Italdesign di Giugiaro).
Per Paolini “l’auto rappresenta il nostro paese e le sue contraddizioni”, ma è anche sinonimo di libertà, strumento di emancipazione e simbolo di modernità. Non manca, nei 68′ del documentario, il contributo del boss della Pixar John Lasseter che proprio in Italia ha tratto ispirazione per molti personaggi e situazioni della serie Cars, dalla Topolino al circuito di Carsoli, affacciato sul Mediterraneo.
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