Laboratorio restauro Cineteca Bologna, inaugurazione sede a Hong Kong

L’Immagine Ritrovata Asia avrà amministratori e maestranze locali e s'occuperà della prima fase del lavoro di restauro: l’acquisizione dei materiali originali e la loro trasformazione in file digitali


Fresco della vittoria per il miglior restauro dell’anno (il secondo consecutivo, alla cerimonia internazionale del British Film Institute), quello di un film-simbolo della cinematografia mondiale come Il gabinetto del dottor Caligari, il laboratorio di restauro cinematografico della Cineteca di Bologna, L’Immagine Ritrovata, lancia ora una nuova sfida ai mercati orientali: inaugura la nuova società L’Immagine Ritrovata Asia, con sede a Hong Kong, venerdì 12 giugno, alla presenza del console generale a Hong Kong, Antonello De Riu.
Per la costituzione della nuova società, L’Immagine Ritrovata ha beneficiato della collaborazione di Unindustria e del supporto finanziario di SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che sostiene lo sviluppo delle imprese italiane, che  ha deliberato l’ingresso come socio dell’Immagine Ritrovata Asia.
Un progetto reso possibile dal supporto dell’Istituto Commercio Estero, nella persona di Paola Guida, e dello Studio legale Sangiorgi-Vinciguerra, rappresentato dal resident partner Andrea Sangiorgi.

Un approdo importante, che giunge in una fase di progresso per una società che in un decennio ha considerevolmente aumentato il suo fatturato. Una scelta che ribadisce la vocazione internazionale di un laboratorio che lavora ormai per il 75% con l’estero: in Europa, negli Stati Uniti e, appunto, in Asia, mercato infinitamente promettente, grazie anche una nuova consapevolezza che, in Paesi di grande tradizione cinematografica come quelli dell’estremo Oriente, si sta acquisendo nei confronti della conservazione e della valorizzazione del proprio patrimonio cinematografico.

L’Immagine Ritrovata Asia avrà amministratori e maestranze locali, alcune delle quali formate in questi anni a Bologna. Nel nuovo laboratorio di Hong Kong si svolgerà la prima fase del lavoro di restauro, ovvero l’acquisizione dei materiali originali e la loro trasformazione in file digitali, attraverso l’utilizzo di uno scanner alla risoluzione di 4K. È proprio questo primo processo di digitalizzazione sul territorio a risolvere il problema principale che si incontra in ogni progetto di restauro internazionale: far viaggiare i materiali originali, in molti casi unici e preziosissimi.
Una volta acquisito il file digitale, il lavoro di restauro verrà invece realizzato a Bologna, nei laboratori dell’Immagine Ritrovata.

10 Giugno 2015

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