La vita dietro le sbarre

Presentato al Festival di Lecce documentario 'Sbarre' documentario girato in nel carcere di Sollicciano dagli allievi del CSC che hanno partecipato al laboratorio didattico curato da Daniele Segre


LECCE. I detenuti ammassati in celle piccole, gli agenti di polizia penitenziaria costretti a turni massacranti, sono i protagonisti del documentario Sbarre girato in tre giorni del luglio di un anno fa nel nuovo complesso penitenziario di Firenze Sollicciano e ora presentato al Festival del cinema europeo. Il film, una produzione del Centro Sperimentale di Cinematografia Production, in collaborazione con Rai Cinema, è stato realizzato dagli allievi dei corsi di regia, sceneggiatura, suono e montaggio del CSC che hanno partecipato al laboratorio didattico curato da Daniele Segre.
Sbarre restituisce in modo naturale l’esistenza quotidiana dei suoi abitanti: dal giorno del loro arrivo alle difficoltà di convivenza in una situazione di cronico sovraffollamento e carenza di personale di sorveglianza.
Sbarre ha potuto contare sulla collaborazione del ministero della Giustizia, del provveditore dell’Amministrazione penitenziaria della Regione Toscana e del direttore del Penitenziario di Sollicciano.

“Il film intende rappresentare e e fare uscire dalle mura del penitenziario i racconti, i volti e le voci di una sofferenza, e vuole contribuire affinché le condizioni di vita nelle carceri italiane possano raggiungere i livelli di civiltà richiesti con grande urgenza dall’Unione Europea e dai recenti appelli del presidente della Repubblica e di Papa Francesco”, afferma Segre.
Un’esperienza importante e umanamente straordinaria quella di Sbarre che il regista, dopo la presentazione in anteprima al carcere di Lecce, nell’ambito del Festival in corso nella città pugliese, intende far vedere presto agli ‘interpreti’ del penitenziario di Sollicciano “per dimostrare che non abbiamo tradito la loro fiducia in noi nel raccontarsi”.

La sezione ‘Cinema e realtà’del Festival ospita anche Nella Casa di Borgo San Nicola girato da Caterina Gerardi nel 2008 all’interno del carcere femminile di Lecce. Il film, attraverso interviste ed incontri, racconta le storie di alcune detenute in regime di Alta Sicurezza. In questo settore vengono recluse donne accusate di essere parte di organizzazioni criminali di stampo mafioso. “Le protagoniste del film sono donne in media piuttosto giovani, grintose, alcune con un buon livello di scolarizzazione, quasi tutte con figli – spiega la regista – Il film riporta anche le testimonianze di Silvia Baraldini, ex detenuta politica negli Stati Uniti, registrate durante un dibattito pubblico e quelle di Anna Rosaria Piccinni all’epoca direttrice del carcere che, coraggiosamente, ha permesso e facilitato la realizzazione del film”.

Lecce 2014

Lecce 2014

Vince il georgiano ‘Blind Dates’

Ulivo d’Oro al film di Levan Koguashvili, Premio FIPRESCI a Letter to the King, Premio SNGCI e Premio Speciale della Giuria all'attrice Defne Halman per Lifelong

Lecce 2014

Premio Mario Verdone a ‘Zoran, il mio nipote scemo’

Al Festival di Lecce Matteo Oleotto ha avuto la meglio sugli altri due finalisti: Fabio Mollo con Il sud è niente e Ciro De Caro con Spaghetti story

Lecce 2014

La commedia? Un sacco bella se c’è sperimentazione

A Lecce nel corso degli Stati Generali della commedia, registi e sceneggiatori a confronto sullo stato di salute del genere più frequentato dal cinema nazionale. Carlo Verdone e Enrico Vanzina osservano che spesso il prodotto è omologato, i cast si ripetono e si copiano i cugini francesi. E intanto Edoardo Leo e Massimo Gaudioso a giorni inzieranno le riprese rispettivamente di Giulia 1300 e altri miracoli con Luca Argentero, Claudio Amendola e Anna Foglietta e de La grande seduzione con Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone e Fabio Volo

Lecce 2014

Alabama Monroe: la vita al ritmo del bluegrass

In chiusura del Festival del cinema europeo arriva l’anteprima italiana di Alabama Monroe. Una storia d’amore del regista fiammingo Felix Van Groeningen - vincitore di numerosi premi (EFA, Cèsar, Lux) e di riconoscimenti al Tribeca e alla Berlinale. In sala l'8 maggio con Satine Film, è un dramma dominato da passioni e ed emozioni forti, espresse da una coppia di interpreti straordinari e commoventi, Veerle Baetens e Johan Heldenbergh, quest'ultimo autore di “The Broken Circle Breakdown”, la pièce da cui è tratta la pellicola


Ultimi aggiornamenti