Alabama Monroe: la vita al ritmo del bluegrass

In chiusura del Festival del cinema europeo arriva l’anteprima italiana di 'Alabama Monroe. Una storia d’amore' del regista fiammingo Felix Van Groeningen - vincitore dei premi EFA, Cèsar, Lux


LECCE. In chiusura del Festival del cinema europeo arriva l’anteprima italiana di Alabama Monroe. Una storia d’amore del regista fiammingo Felix Van Groeningen – vincitore di numerosi premi (EFA, Cèsar, Lux) e riconoscimenti al Tribeca, alla Berlinale e a Palm Springs. In sala l’8 maggio con Satine Film, Alabama Monroe è un dramma dominato da passioni e ed emozioni forti, espresse da una coppia di interpreti straordinari e commoventi, Veerle Baetens e Johan Heldenbergh, già attore di due film precedenti del regista Van Groeningen e soprattutto autore di “The Broken Circle Breakdown”, la pièce da cui è tratto il film.

La profonda differenza di carattere e di visione del mondo di Elise e Didier è già annunciata nel loro primo incontro da cui si sviluppa un’intensa e vertiginosa storia d’amore. Lei, passionale, ha uno studio di tatuaggi, che esibisce sul suo corpo come segni di rapporti felici, anche se finiti. A Didier i tatuaggi non piacciono, lui suona il banjo in un gruppo di bluegrass, la musica di cui è appassionato così come dell’America, terra dove i sogni si possono realizzare. Ed è il comune entusiasmo per il bluegrass a cementare il loro rapporto: Elise si unisce al gruppo di Didier e insieme si esibiscono in travolgenti performance dominate da complicità.

La nascita non programmata di Maybelle alimenta questo amore, nonostante l’iniziale ritrosia di Didier spaventato dalla paternità. L’evento destrutturante del rapporto di coppia è la grave malattia della figlia piccola. Il loro differente, se non opposto, carattere e approccio alla vita alimenta il loro rapporto nel periodo felice. Lo mina e progressivamente lo disgrega quando il destino s’accanisce su quell’unione apparentemente armoniosa. La sofferenza e il dolore rendono il solco sempre più profondo.
Didier si rifugia in una delirante e urlata, anche se motivata, battaglia personale contro le teorie conservatrici e cattoliche che ostacolano la ricerca sulle cellule staminali. Elise si rinchiude silenziosamente in un universo più mistico che religioso, non s’arrende alla prematura scomparsa della figlia, ricercando nella natura quel contatto ’speciale’ con Maybelle.

Troppo sensibili per elaborare il lutto senza traumi profondi, i loro percorsi di vita si divaricano: ognuno scivola sempre più in una deriva individuale e antagonista dell’altro. Dopo un periodo di separazione tornano a esibirsi insieme con la band, ma il loro amore sarà più forte del loro destino?
I momenti felici e dolorosi della storia sono commentati attraverso il bluegrass, un genere tipicamente americano, una variazione della country, con massimo esponente Bill Monroe. La musica dà sostanza e intensità al dramma in atto, sottolineando scene cruciali. E lo stesso fa un montaggio non tradizionale dove il presente e gli accadimenti presenti e passati s’intrecciano. Del resto come spiega il regista “I miei film non sono costruiti intorno alla storia ma seguono le emozioni”. E Alabama Monroe è il diagramma che segue l’andamento di quel flusso.

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