La via italiana al video on demand

Dal convegno “L’era della distribuzione digitale. Nuovi modelli di distribuzione e fruizione”, svoltosi nell’ambito di The Business Street, emerge la necessità di cambiare la cronologia


Dal convegno “L’era della distribuzione digitale. Nuovi modelli di distribuzione e fruizione”, svoltosi nell’ambito di The Business Street/New Cinema Network e moderato da Alain Modot, emerge la necessità di cambiare la cronologia dei media aumentando la flessibilità delle finestre di sfruttamento del film. C’è chi è favore dell’uscita in contemporanea nel theatrical e sulle diverse piattaforme e chi invece è disponibile a una riduzione delle windows condivisa con gli esercenti delle sale, modificando comunque l’attuale sistema.
Il convegno – organizzato con il sostegno di WCP Media Services e in collaborazione con Casa del Cinema|Zètema-Progetto Cultura e Media Consulting Group – ha evidenziato che l’industria americana è all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi modelli di uscita, mentre l’Europa procede con cautela nell’abbandonare gli schemi tradizionali.

Von W. Johnson (VJA Consulting), Erik Lambert (The Silverlining Project) e John Von Thaden (Magnolia Pictures) hanno approfondito il Video on demand (VOD) nel mercato americano, in particolare la Première VOD, sostenendo che l’anticipazione della finestra VOD rispetto alla sala non costituisce una minaccia, ma uno strumento promozionale per la vita del film.
Anche la distribuzione day-and-date, offrendo allo spettatore nello stesso giorno la possibilità di fruire contemporaneamente del film in sala o attraverso le piattaforme on demand, consente, ad esempio, di raggiungere gli spettatori delle aree geografiche più svantaggiate.
Emmanuel Joly (Creative Europe-MEDIA European Commission) ha ricordato che l’Unione Europea ha avviato una sperimentazione di strategia integrata di distribuzione che prevede l’uscita contemporanea del film sui differenti media.

Dragoslav Zachariev (Eurovod) si è soffermato sulla situazione francese, peraltro la cronologia dei media è regolata da una legge a garanzia di sale e pay tv, con la previsione che il VOD realizzi quest’anno 300 milioni di fatturato, con una crescita del 13%, erodendo sensibilmente il mercato del DVD che verrà presto sostituito.
Per Stefano Scauri (Warner Home Video Italia) è in atto uno tsunami tecnologico – tra 5 anni il PC rappresenterà il 20% dei dispositivi collegati alla rete – e al centro c’è il consumatore mutante. Perciò Warner ha scelto di rendere disponibile il suo prodotto su qualsiasi piattaforma ed è favorevole ad affrontare gradualmente le windows.
Giovanni Scatassa (Rai Cinema) sottolinea come siano ancora pochi coloro che utilizzano le nuove piattaforme, il device/dispositivo maggiormente utilizzato resta il PC, seguito dalla tv collegata.

Per Federica Tremolada YouTube, da lei rappresentato, costituisce la piattaforma ideale dove autori e e produttori possono incontrare il loro pubblico, vedi la creazione del canale ufficiale di Aldo Giovanni e Giacomo che propone video inediti e d’archivio, contributi speciali, interviste, spezzoni del loro ultimo spettacolo “Ammutta Muddica”. Non solo, grazie alla tecnologia di identificazione del contenuto di YouTube, ciascun partner può rivendicare la proprietà dei propri contenuti e scegliere il business modello più adeguato alle proprie esigenze.
Favorevole all’anticipo delle windows è Alessandro Schintu di Chili TV che mette a disposizione di tutti i device un catalogo di 3mila titoli, la metà dei quali di produzione europea indipendente.
Per Stefano Zuliani (Cubovision|Telecom Italia) l’offerta VOD aumenterà il consumo di cinema che è in sofferenza sulla tv generalista (8/10% di share) e spesso è assente, per carenza di strutture, in zone come il Sud del paese.

Nelle conclusioni del convegno, Riccardo Tozzi, presidente dell’Anica, sostiene che il grande sviluppo dei media porta a un’altrettanto grande trasformazione dei contenuti. L’area della tv generalista, quelle della pay tv e della comunicazione in rete combatteranno tra loro per accaparrarsi i contenuti. Il film riguarderà tuttavia una quota minore, quella maggiore toccherà alla produzione seriale. Oggi il pubblico sceglie la sala per un evento filmico che ritiene eccezionale, dunque a rischio minimo; a casa invece la disponibilità di rischio è elevata.
Quanto alle windows, vanno modulate sul genere di film, e il cinema d’autore medio, che negli ultimi anni fatica, può riscattarsi con il VOD. Tozzi infine propone una ristrutturazione del sistema televisivo italiano che liberi risorse, qualifichi le diverse reti oggi generaliste e lasci spazio alla nuove piattaforme.

15 Novembre 2013

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