La profezia delle ranocchie


La profezia delle ranocchie

“L’agnello trema davanti al lupo, se il gatto caccia il topo è cupo, davanti al rettile il rospo geme, non è poi facile vivere insieme!”. Il marinaio Ferdinand, protagonista del La profezia delle ranocchie, film d’animazione in sala il prossimo 15 ottobre, canta così la vita nella sua casa, nuova versione dell’Arca di Noè nella quale hanno trovato rifugio gli  ultimi esemplari di specie animali, scampati a un nuovo diluvio universale. I carnivori, dopo molti pasti a base di patate, sono assetati di carne e vogliono far fuori qualche ‘compagno di viaggio’.  Protagonisti, a fianco del lupo di mare e degli animali, due bambini, Lili e Tom, e Juliette, compagna di Ferdinand e mamma adottiva di Tom. A complicare la situazione ci penserà l’arrivo di una tartaruga, doppiata in italiano da Anna Marchesini: “Il mio personaggio non è cattivo piuttosto si comporta male e sentiva un’ atavica sofferenza per l’estinzione della sua specie le cui corazze sono state ridotte a pettini”.

La profezia delle ranocchie

Di tolleranza, di biodiversità, rispetto del diverso e di non-violenza parla così La profezia delle ranocchie, film scritto e diretto da Jacques Rémy Girerd, autore d’animazione per ragazzi molto apprezzato per i suoi lavori televisivi e ora passato al cinema con questo piccolo gioiello di pittura in movimento. Al di là delle questioni sociali ed ecologiche in esso poste, la tavolozza dei colori scelti per l’animazione propone soluzione estetiche del tutto inusuali, semplici e molto sofisticate allo stesso tempo.
“Il segno distintivo di questo film è il fatto che tutti i personaggi non si propongono allo spettatore in modo univoco – racconta la Marchesini –  La profezia delle ranocchie è una lezione di tolleranza, una rappresentazione di quel mondo che la mia generazione, quella del ’68, voleva raggiungere. Una realtà alla quale bisona sempre sperare di arrivare. La versione catastrofica della realtà è data dai media e dalla omologazione culturale che essi propongono e che non rispecchia la realtà molteplice”.

La profezia delle ranocchie

 L’attrice, che in passato ha doppiato i film con Judy Garland a partire dal Mago di Oz, afferma di aver dovuto usare “un’ estensione vocale che va da Bambi alla strega cattiva. Si è trattata di una sfida, un bel divertimento e anche un vero impegno. Ho dovuto rispettare tutte le indicazioni date dalla produzione francese per il doppiaggio. L’attrice francese che ha dato la voce alla tartaruga ha usato molte sfumature drammatiche, io invece sono andata a cercare il comico”, dice l’attrice. La Marchesini nel frattempo debutterà il 14 dicembre a teatro al Piccolo di Milano, con un monologo tratto da “Le zittelle” di Tommaso Landolfi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

autore
05 Ottobre 2004

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