‘La guerra del Tiburtino III’: quando gli alieni invadono la periferia

Dopo aver affrontato gli zombi con 'Go Home - A casa loro' – dove il morbo del morto vivente diventava metafora sociale per il tema dell’immigrazione – Luna Gualano torna dopo cinque anni ad Alice nella città con 'La guerra del Tiburtino III', virato stavolta alla sci-fi.

'La guerra del Tiburtino III', un'immagine dal film con i tre protagonisti contro gli alieni

Come si può facilmente evincere dal titolo, il film è ambientato nell’estrema periferia di Roma. Qui Leonardo De Sanctis (Paolo Calabresi),  uno spacciatore del posto trovano e raccolgono un piccolo frammento di meteorite, caduto dal cielo.

Nei giorni seguenti tutti coloro che abitano in quella zona assumono atteggiamenti strani e iniziano ad alzare delle barricate intorno al loro territorio. È così che il figlio di Leonardo, Pinna (Antonio Bannò) insieme ai suo gruppo di amici e alla celebre fashion blogger Lavina Conte (Sveva Mariani), che si ritrova bloccata a Tiburtino III, decide di indagare su cosa stia accadendo.

Alcuni alieni vogliano conquistare il nostro pianeta, prendendo come punto di partenza proprio il quartiere romano. A Pinna e al suo gruppo non resta che provare a salvare la Terra dall’invasione.

“Tutto parte dal fatto che vivo a Casal Bruciato, trecento metri dal Tiburtino III, realtà che conosciamo, capiamo e amiamo – dice Gualano – Una realtà circoscritta, ci sono addirittura diatribe sull’appartenenza dei palazzi a un quartiere piuttosto che all’altro. E’ tutto un pullulare di precise dinamiche che diventano universali. Casal Bruciato ha caratteristiche un po’ diverse. La sceneggiatura è stata scritta pensando specificamente a Bannò, mentre Sveva è stata una scoperta, che unisce bellezza e senso dell’umorismo, dote veramente rara. Quanto ai veterani, mi hanno onorato. Sono una diversamente giovane, ma non un nome di richiamo per gli attori. Minaccioni e Calabresi mi hanno dato fiducia”.

Calabresi interpreta una Regina aliena che ha preso panni umani: “Ho sempre sognato di essere Grimilde – scherza l’attore – ma ho subito intuito che sotto la sceneggiatura c’era qualcosa di misterioso, che superava il mero racconto. Luna non ha mai pigiato sui concetti che subliminalmente il film manda. Lo strato superficiale è’ intrigante e divertente ma i temi importanti stanno sotto. Stiamo parlando di una storia in cui qualcuno decide di chiudere i confini di un mondo e un microcosmo. Qualcuno arriva e decide di occupare una striscia di terra, e tutto questo sta lì sotto e non viene mai dichiarato,. In questo senso è straordinario. Lo sanno fare solo i registi d’esperienza”.

Dice Paola Minaccioni: “La famiglia tradizionale prevede che l’uomo sia un deficiente, e questi giorni ce ne danno testimonianza”, con riferimento all’attualità. “Marika  – continua parlando del suo personaggio  – è incredibile. Mi sono documentata andando direttamente a visitare il quartiere. Lei è la donna che si è adattata a ogni situazione, non si stupisce di niente. Del fatto che i mariti non tornino a casa, ad esempio. Lei ha sviluppato il senso comunitario, mentre la sua controparte Selene è totalmente isolata. Marika cerca di trarre il meglio dalle condizioni date”.

“Lavinia – commenta Sveva Mariani – è un’eroina inconsapevole, così come Antonio. Si fanno forza per cercare di superare l’invasione, ma all’inizio sono disorientati”.

Bannò commenta: “succede tutto come in Mars Attacks!, dove si incontrano il figlio di due repubblicani e la figlia del presidente, diventando eroi loro malgrado. Alla fine si chiedono se sono fidanzati ma non succede altro. C’è anche un rimando alla Lisistrata, le donne gestiscono la situazione facendo la guerra con i mariti che non sono a casa”.

Produttori Piergiorgio Bellocchio e i Manetti Bros.

Dice Marco Manetti: “probabilmente gli alieni partendo dal Tiburtino fanno una gran cazzzata. La nostra missione è cercare di produrre film che ci piacciono e registi che stimiamo, ed è il caso di Luna, che sentiamo vicina. Il senso è che di fatto a un nemico più grande i diversi si uniscono. Il vero nemico è il pregiudizio”.

Bellocchio commenta: “Facciamo ricerca, con Marco e Antonio ci conosciamo dal liceo e in questo percorso noi individuiamo registi con cui ci sia un modo comune di intendere e fare cinema. Luna è precisissima, fa le pulci sul set anche a uno spillo, e i risultati si vedono”.

Festa di Roma 2023 e Alice nella Città 2023 sono solo l’inizio.

Il film esce il 2 novembre, nel pieno del weekend di Halloween, con Fandango, iniziando da Roma e dalle grandi città.

Andrea Guglielmino
22 Ottobre 2023

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