‘Inside Out 2’. Deva Cassel e l’importanza della noia secondo mamma Monica Bellucci

Nel 2015 usciva il primo film Disney Pixar con protagonisti la bambina Riley e le sue emozioni: lei adesso è in piena pubertà e altri sentimenti si fanno spazio nella sua psicologia. Tra le voci italiane: Pilar Fogliati e Sara Ciocca. Dal 19 giugno al cinema


La pubertà. E’ questa fase della vita a mandare in tilt il sistema emotivo di Riley (voce italiana: Sara Ciocca), che ritroviamo cresciuta dall’Inside Out del 2015 (regia di Pete Docter).

Se in principio erano Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, con Inside Out 2 – diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen, a Roma per l’anteprima italiana – ecco far capolino nella psicologia della 13enne Riley anche Ansia (Pilar Fogliati), Ennui (la Noia, Deva Cassel), Invidia (Marta Filippi) e Imbarazzo (Federico Cesari).

Cassel racconta di essere “cresciuta con una mamma – Monica Bellucci – che mi diceva fosse importante annoiarsi, per aprire la mente e prendere ciò che è meglio; dapprima non capivo a cosa servisse, poi, crescendo, ho capito quanto sia importantissimo fermarsi e schiarirsi le idee. Sono cresciuta in una famiglia con persone con tante aspettative ma ho anche avuto la fortuna di avere due genitori per cui è più importante essere sinceri con se stessi: mi hanno detto – se avessi voluto diventare medico o allevare capre – ‘fallo’, per cui io non ho avuto aspettative su me stessa, sono sempre aperta al cambiamento continuo, cercando di essere vera con me stessa, rispettando i miei desideri e i miei bisogni”.

Mentre Sara Ciocca ammette: “sto attraversando lo stesso periodo di Riley, per cui per me è stata un’esplorazione interiore. Nella pubertà c’è una strana vivacità che non si riesce a controllare; i cambi umorali sono così repentini che non capisci chi stia manovrando le tue emozioni, così, spesso, si sfocia nell’imbarazzo”, a cui nel film dà voce Cesari, secondo cui “l’imbarazzo ti fa confrontare con la vera essenza di te, quello a cui aspiri a essere, e ti riporta al tuo essere bambino, cosa ricorrente nel nostro lavoro di attori, quando devi prendere le distanze da te e abbracciare un personaggio che non conosci”. Mentre per Filippi, “è stata una sorpresa il personaggio perché nell’immaginario collettivo l’invidia è cattiva, mentre – sin dagli occhi del disegno – io ho trovato esprimesse ammirazione. È stata disegnata più piccola di statura per comunicare che si senta inferiore e la Marta adolescente si è ritrovata in questa invidia, nel cercare un modello a cui ispirarsi”.

Nel film, il campo di gioco di tutte le emozioni è quello dell’hockey su ghiaccio, praticato dalla protagonista, con le amiche del cuore Brie e Grace. “Quando abbiamo cominciato, nella prima versione, l’hockey non c’entrava, poi però ci siamo chiesti cosa la rendesse felice, e abbiamo deciso per questo sport anche per mettere Ansia lungo il percorso: è qualcosa di intenso”, commenta il produttore Mark Nielsen, a cui fa eco il regista, Kelsey Mann, per cui: “l’innamoramento poteva essere un’alternativa: ci sono molti film che lo affrontano e invece io volevo fare qualcosa che non avessi mai visto, ma con cui potessi identificarmi. E comunque lei s’innamora della cosa più importante, di se stessa: il film parla di questo. È una grande opportunità poter veicolare le emozioni: il primo film ha fatto tantissimo per i bambini e i bambini capiscono i film molto meglio di tanti adulti”.

Nella storia, dapprima, Gioia e le emozioni conosciute fanno addentrare dentro le isole della personalità di Riley, apprendendo che i ricordi diventino convinzioni, da cui sboccia il senso di sé, utile per poter poi fare la cosa giusta.

Insomma, quando arriva la pubertà per Riley è un temporale interiore, dal quartier generale delle emozioni si mette in moto un processo di “demolizione” per far spazio “agli altri…”, ovvero un tumulto di sentimenti fino a quel momento sconosciuti e capaci di creare un frullato emotivo intensissimo, che nell’esistenza di Riley procede passo passo con l’Hockey Camp a cui viene invitata a partecipare, potendo condividere l’esperienza con Vale Ortiz, la capitana della squadra del liceo, suo idolo, soggetto d’ispirazione: è in queste sequenze che l’emotività della teenager si complica, perché – come dice Ansia alle altre – “Riley ha bisogno di emozioni più complesse di voi”, chiudendo così le storiche in un barattolo, blindato dentro un caveau, momento che naturalmente innesca un processo narrativo di riscatto e confronto tra tutte le emozioni, con il desiderio delle prime di riconquistare il loro posto nel Sé della ragazzina.

Per Pilar Fogliati “è molto interessante si parli di ansia a 13 anni: è un’opportunità questo messaggio. Tutte le emozioni di Inside Out 2 permettono di rispondere alle curiosità di volersi conoscere. Il film rende in maniera intelligente l’ansia: il ‘mio’ lavoro è preoccuparmi dei problemi che non si vedono, è una questione di troppo amore, per cui ogni emozione non va scacciata ma è utile, cosa comprensibile da un bambino e spiegabile da uno psicologo”.

Inside Out 2, dunque, afferma e amplia il concetto di “film corale”, ma questo non rende affollato il racconto bensì lo arricchisce di punti vista, dunque di spunti: ciascun personaggio ha una propria personalità – e più d’uno sarebbe predisposto a un proprio spin-off, volendo; la vicenda e la lettura psicologica si fanno un po’ più articolate e così ulteriormente interessanti, permettendo allo spettatore, di qualsiasi età, di confrontarsi con il concetto fondamentale per cui “sono le sfaccettature a rendere Riley quella che è…”, perché la molteplicità di emozioni che abita ciascun individuo lo definisce e lo rende una personalità dall’impronta unica, simile ma mai identico a nessun altro.

Inside Out 2 – il nuovo film Disney e Pixar – esce nella sale italiane il 19 giugno e il regista racconta qualche dietro le quinte, ovvero che “Invidia aveva una gemella: Gelosia, una mia prediletta. Nessuno riusciva a distinguerle. Infine, ci siamo resi conto che Invidia sia il sentimento di desiderare ciò che gli altri hanno, qualcosa di tipicamente adolescenziale, ma magari – prima o poi – Gelosia comparirà…”, così come ammette: “mi piace giocare con questo mondo: sono emerse idee, emozioni e mondi che non abbiamo potuto inserire, come la terra del procrastinare…”, ma conferma che “per il terzo film al momento non ci sono piani”.

autore
17 Giugno 2024

Distribuzione

Distribuzione

Sir Hopkins, Freud e Dio, la trinità del film di Matt Brown

Freud – L’ultima analisi esce nelle sale italiane il 28 novembre 2024, distribuito da Adler Entertainment. Nella parte del padre della psicanalisi l’attore britannico e in quella del teologo, docente e romanziere C.S Lewis c’è Matthew Goode

Distribuzione

‘The Substance’ con Margaret Qualley conquista le sale e i social

Grande successo per il film horror di Coralie Fargeat. Un fenomeno che coinvolge Millennials e Gen Z con oltre un miliardo e 800 milioni di visualizzazioni per i contenuti associati al film su TikTok

Distribuzione

Argentero, la disabitudine come stimolo e l’investimento sul non certificato

La coda del diavolo di Domenico De Feudis dal 25 novembre su Sky Cinema, con Cristiana Dell’Anna protagonista femminile. Per l’attore torinese: “fidarsi della versione inedita di un attore protagonista è un atto di coraggio dei produttori, Matteo Rovere e Andrea Paris”

Distribuzione

Paul Mescal, gladiatore poeta che recita Virgilio

Ridley Scott, 20 anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio, cerca il sogno di Roma nel figlio, Lucio, gladiatore e filantropo. Seduttivo il ruolo meschino e politico di Denzel Washington, con la voce di Francesco Pannofino. Nel cast, anche Padro Pascal e Connie Nielsen. L’uscita al cinema dal 14 novembre


Ultimi aggiornamenti