Tra il Pif, regista di In guerra per amore, e lo storico siciliano Rosario Mangiameli si sta sviluppando una polemica garbata ma serrata che è cominciata sulle pagine del quotidiano ‘La Sicilia’, è proseguita con uno scambio di videolettere pubblicato sul sito dello stesso quotidiano e infine è approdata su Facebook. Al centro del confronto è proprio l’ultimo film di Pif, nel quale il regista affronta un tema controverso: il presunto appoggio della mafia agli eserciti alleati in occasione dello sbarco in Sicilia nel 1943. La tesi è stata definita da Mangiameli, che sugli eventi del 1943 ha pubblicato importanti studi e ricerche, una “banalizzazione”. Mangiameli si richiama ai documenti degli archivi inglesi e americani, corregge quella che chiama una “narrazione cinematografica e popolare” e giudica insignificante un impegno della mafia in un’operazione militare di grandi dimensioni. ”
Per lo sbarco in Sicilia – dice tra l’altro lo storico – venne schierata una flotta più grande di quella che organizzò lo sbarco in Normandia. Non c’era quindi bisogno delle coppole”. Pif, nella sua videolettera, difende la sua tesi e sostiene che trova riscontro nelle posizioni di altri storici e nel rapporto Scotten, dal nome dell’ufficiale americano W.E. Scotten al quale fu chiesta una relazione sul tema ‘Il problema della mafia in Sicilia’.
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