La Cina riapre oltre 500 sale cinematografiche. A Wuhan, epicentro della diffusione del virus, non si registra nessun nuovo caso da cinque giorni consecutivi. La riapertura, per ora, sembra poco più che simbolica in un paese così grande, con incassi ancora minimi mentre il pubblico sembra restio a tornare in sala. Secondo i media di Stato si parla di 507 sale, meno del 5% delle sale commerciali aperte nel paese prima dell’esplosione del virus. Le province interessate per ora sono cinque: Xinjiang, Shangdong, sulla costa fra Pechino e Shanghai, Fujan e Guandong, al confine con Hong Kong.
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
Per anni è stato un luogo di culto che, per la prima volta, offriva alla città del nord, un primo scorcio sulla settima arte. Oggi al suo posto sorge la biblioteca di Porta Venezia
L'annuncio sul sito: "speciali proiezioni a misura di neonato con luci soffuse, audio ridotto e pianto libero"
In un comunicato ufficiale, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici e il Premio Carlo Lizzani hanno considerato di “estrema gravità” la chiusura della storica sala cinematografica Odeon, avvenuta pochi giorni fa a Milano