Il Risorgimento italiano parte da Cortellesi e Garrone

La nona edizione di Filming Italy Los Angeles ha ospitato un panel con interventi di Lucia Borgonzoni, Chiara Sbarigia, Paola Cortellesi e Matteo Garrone

C'è ancora domani

La nona edizione di Filming Italy Los Angeles, il festival diretto da Tiziana Rocca, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e APA, sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles e con la partecipazione di Cinecittà, ha ospitato un importante panel istituzionale intitolato “Il successo al box-office del cinema italiano consolida l’audiovisivo Made in Italy nel mondo. Qualità, innovazione e visione del nostro comparto produttivo concorrono al Risorgimento italiano al cinema e sulle piattaforme”.

Un incontro virtuale, che rimane disponibile sulla piattaforma del festival. In apertura l’intervento della Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato per la Cultura. “Il sistema Italia – ha affermato – lavora assieme e i risultati ottenuti nel 2023 e 2024, un anno fa non erano scontati. Un anno fa ci chiedevamo come far ripartire le sale, Cinema Revolution, che è confermato anche per il 2024, è stato un tassello di questo processo, ma molto hanno giocato i grandi film come C’è ancora domani e Io Capitano. Ora non dobbiamo fermarci. Abbiamo incentivi per l’internazionalizzazione e stiamo lavorando a sostenere la creazione di un nuovo star system di giovani. Anche a Berlino, nei giorni scorsi, è stato organizzato un focus sui nuovi talenti”.

Chiara Sbarigia, presidente Cinecittà e APA, si è soffermata sull’importanza della concertazione nel sistema cinema. “Dopo la pandemia abbiamo compreso che c’è bisogno di lavorare tutti insieme per mantenere la fiducia del pubblico. Il film di Paola Cortellesi è stato esemplare ma abbiamo bisogno anche di una dimensione quantitativa e di uno star system italiano di grandi talenti e giovani generazioni”. Sbarigia ha anche sottolineato la forte presenza femminile a Berlino, con l’opera prima Gloria! di Margherita Vicario e il documentario di Costanza Quatriglio Il cassetto segreto prodotto da Cinecittà. E ha concluso: “Anche grazie all’impegno del Ministero abbiamo ritrovato unità, abbiamo grandi produttori che devono rimanere al centro del sistema, tutti insieme stiamo andando nella direzione giusta”.

Nel dibattito, moderato da Tiziana Rocca e dal direttore generale ANEC Simone Gialdini, è intervenuto Paolo Del Brocco, AD di RAI Cinema: “La gente è tornata a vedere il cinema di qualità, chi va al cinema e vede un bel film ci ritorna”. Del Brocco è convinto del rinnovato interesse del pubblico per la narrazione rispetto al cinema di effetti speciali. “Io Capitano è stato venduto da Pathé in tutto il mondo, tra cui venti paesi africani. In Senegal ci sarà uno schermo viaggiante che andrà nei villaggi”. Rai Cinema punta su film internazionali come Another End o Finalmente l’alba ma anche su un’opera prima come Gloria! “Abbiamo i nuovi film di Gabriele Salvatores, Michele Placido, di Uberto Pasolini con Ralph Fiennes e Juliette Binoche. La qualità del cinema italiano sta aumentando e le misure del MiC sono efficaci”.

In collegamento telefonico anche Matteo Garrone, impegnato nella campagna per l’Oscar, che ha raccontato come Io Capitano voglia essere “un’epica contemporanea, un film d’avventura e un viaggio di formazione ma a partire dalla realtà drammatica di 27mila persone morte negli ultimi 15 anni durante il tentativo di raggiungere l’Europa”. Paola Cortellesi ha ribadito come “la forza di C’è ancora domani sia stato il passaparola. Non era scontato né pensabile un tale successo, anche persone che non andavano più al cinema da anni, sono tornate, magari trascinate dalle mogli, comunque il 45% degli spettatori erano uomini. E ci sono stati tantissimi studenti. E’ un film che parla di violenza domestica  e si presta a una riflessione e alla condivisione di memorie personali, cosa che è accaduta sempre alla fine del film, ed è stata la cosa più bella”.

Nicola Borrelli, direttore generale DG Cinema Audiovisivo del MiC, ha affermato: “Finalmente ci siamo resi conto che l’attenzione andava rivolta al pubblico uscendo da un atteggiamento autoreferenziale. Un marketing mirato, un prodotto di qualità e sale confortevoli sono l’ABC per qualsiasi segmento industriale. Il MiC vuole continuare a sostenere i giovani autori e il cinema culturale, ma smettiamo di portare tutto in sala con la stessa modalità, il piccolo film e la produzione da milioni di euro. Ed evitiamo di bearci troppo, bisogna lavorare”.

Mario Lorini, presidente ANEC, sostiene: “Il lavoro attorno al film, rafforza la sala e con le risorse messe a disposizione del MiC non ci sono più scuse, bisogna alimentare la catena del valore. Oggi ci sono nuovi esercenti e c’è un nuovo dinamismo. Dalla pandemia siamo usciti rafforzati”.

Andrea Scrosati, CEO Continental Europe Fremantle, aggiunge: “Adesso si possono fare film in Italia con cast internazionali. Sia Queer di Luca Guadagnino che Finalmente l’alba di Saverio Costanzo sono girati a Cinecittà. Anche il nuovo film di Paolo Sorrentino ha un cast pazzesco, ma poi il protagonista è un esordiente”.

Secondo Alessandro Araimo, Executive Vice President & General Manager Southern Europe, Warner Bros. Discovery: “Il cinema italiano crea valore. Entro il 2026 vogliamo raddoppiare la produzione di film italiani nel territorio. Continueremo a programmare in estate dopo il successo di Barbie e di altri nostri film, come The Nun”.

Gail MacKinnon, Senior Executive Vice President, Global Policy & Government Affairs – The Motion Pictures Association, dice: “C’è ancora domani come Barbie: mi piace sottolineare il successo delle donne al box office, un fenomeno inedito”. E aggiunge: “In un ecosistema sano vanno bene sia i film locali che quelli internazionali”.

Tra gli interventi anche Matteo Rovere (Groenlandia), Federica Lucisano (AD di Lucisano Media Group), Laura Mirabella (Marketing Director Vision Distribution).

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27 Febbraio 2024

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