‘Il giorno dell’incontro’, la tenerezza del pugile Michael Pitt

L'opera prima di Jack Huston arriva nelle sale il 12 dicembre. Un dramma sportivo che si basa più sui dialoghi che sul combattimento. Nel cast Ron Perlman, Steve Buscemi e Joe Pesci


Cosa faresti dopo esserti svegliato il giorno in cui avrai l’occasione, per l’ultima volta, di redimere tutte le tue colpe? L’ex campione del mondo dei pesi medi Mike “Irish” Flannigan ha le idee molto chiare in merito, quando si trova ad affrontare la lunga giornata che lo porterà sul ring del Madison Square Garden, per il match di pugilato che attendeva da quasi un decennio. Nelle ore che lo separano da questo incontro decisivo non solo per la sua carriera di pugile ma per la sua stessa vita, il pugile interpretato da Michael Pitt farà tanti altri piccoli “incontri”, dei veri e propri uno contro uno con le persone più importanti della sua vita. Le uniche armi concesse sono le parole, le ferite non vanno procurate, ma rimarginate.

La trama de Il giorno dell’incontro, opera prima da regista dell’attore Jack Huston in uscita nelle sale italiane il 12 dicembre dopo l’anteprima a Venezia Orizzonti nel 2023, è tanto semplice quanto efficace nel racchiudere in poche ore tutto l’arco di trasformazione di un personaggio dal passato burrascoso e dal futuro incerto. Nella testa di Irish Mike, infatti, si nasconde un aneurisma pronto a esplodere e l’uomo non ha intenzione di andarsene senza avere messo a posto tutti gli errori della sua vita. Prima scommettendo tutti i suoi pochi averi sulla sua improbabile vittoria quotata 40 a 1, poi iniziando a confrontarsi con le persone che più ama: il suo allenatore a cui deve una carriera, il migliore amico che ha allontanato quando è diventato prete, la moglie a cui non ha mai dimostrato l’amore che ha sempre provato, il padre che gli ha rovinato l’infanzia e la figlia a cui ha fatto lo stesso a sua volta.

Fotografato in un bianco e nero elegante che richiama capolavori come Toro scatenato, ma con un approccio registico e recitativo più simile al primo Rocky, Il giorno dell’incontro ci fa muovere per una Brooklin degli anni ’80 al fianco di un protagonista e dei suoi demoni. Un uomo che ha compiuto errori gravissimi e che è cresciuto attraverso di essi ci viene mostrato pronto a compiere il passo finale. Per il suo esordio, il regista si affida a un attore dal grande carisma come Michael Pitt, credibile sia nella struttura fisica che nella capacità di mettere in scena un uomo spezzato, che dopo avere “meritatamente” sofferto, prova a trovare la forza di “lasciare andare”. Straordinaria la sua capacità di trasmettere con lo sguardo una tenerezza a tratti insostenibile, che ben contrasta con la durezza dei suoi muscoli tirati e della sua mascella storta.

Al suo fianco un cast di attori semplicemente spettacolare. Insieme a un Ron Perlman che sembra essere nato per interpretare il ruolo dell’allenatore di boxe, troviamo i piccoli ma significativi ruoli di John Magaro, Steve Buscemi e, soprattutto, di un monumentale Joe Pesci. L’81enne attore premio Oscar è chiamato a interpretare il padre di Mike, evocato per tutto il film come il villain finale da sconfiggere e che poi appare senza quasi pronunciare parola, lasciandoci stupefatti.

Fondamentale anche la scelta musicale, spesso diegetica e che ritorna a livello drammaturgico. Come a sfiorare le corde emotive dei suoi personaggi, archi soffusi e note di piano accompagnano il viaggio di Mike tra i bassifondi della sua New York e, in particolare, nel suo passato. Frequenti flashback, infatti, ricostruiranno la storia dell’uomo e del campione, ciò che ha subito, ciò che ha ottenuto e ciò che ha perso. Alla fine de Il giorno dell’incontro, il duro e fragile Irish Mike non avrà più segreti per noi.

Un film sul pugilato senza pugilato, si direbbe. Un po’ sì, se non fosse per l’ultima, attesissima, sequenza di combattimento, in cui la tensione emotiva accumulata per oltre un’ora si libera un cazzotto dopo l’altro, lasciandoci stesi senza più energie come pugili dopo 12 round. Esanimi, ma scossi nel profondo dall’umanità che ci è stata riversata addosso con tale, splendida, semplicità.

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11 Dicembre 2024

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