“Il Fischio di famiglia” alla Primavera del cinema italiano

Il film analizza attraverso interviste, testimonianze e ricostruzioni storiche racconta la vita di Agostino Coppola


Il Fischio di Famiglia (The family wisthel) è un film/documentario che sarà proiettato domani alla manifestazione Primavera del cinema italiano a Cosenza: attraverso interviste, testimonianze e ricostruzioni storiche racconta la vita di Agostino Coppola. Agostino Coppola nasce a Bernalda, in provincia di Matera, nel 1882 in un periodo storico caratterizzato da una profonda povertà sociale e culturale. Il suo talento per la meccanica e la musica riescono miracolosamente a farlo sopravvivere in quella realtà storica della Basilicata, una delle regioni più disastrate del sud Italia, e segneranno per sempre il suo destino. Terzo di quattro figli, riesce a conseguire la licenza di quinta elementare, un grande risultato in quella terra pregna di analfabetismo e ignoranza. Sempre in tenera età impara a suonare la chitarra e il mandolino da Donato Carella, un musicista cieco, organista della parrocchia di quartiere, sviluppando una passione per la musica che in America caratterizzerà il percorso di vita dei suoi discendenti. Dall’età di 11 anni, Agostino diventa apprendista nell’officina del “maestro” Ciccio Panio, un meccanico inventore distintosi, alla fine dell’ottocento, per i primi tentativi di illuminazione elettrica e divenuto poi leggendario per avere sbloccato, a colpi di martello, il ponte girevole del porto di Taranto, liberando così navi mercantili e militari. Nel 1904 Agostino lascia il suo paese ed emigra in America per trovare fortuna a New York, dove diventa capostipite di una delle più celebri famiglie italo/americane. Una volta in America Agostino sposa Maria Zasa, che darà alla luce sette figli maschi ai quali ricorderà con fermezza “Seguite la vostra strada ma non perdete mai la musica!” Negli anni ’20 lavora come meccanico-inventore nella sua bottega a New York dove realizza la prima macchina per dividere, classificare e contare le monete. Nel 1924, in un’impresa destinata a segnare la via a molti, incluso i propri discendenti, Agostino costruisce il vitaphone, il primo ingranaggio di sincronizzazione tra le immagini e il suono, che contribuirà a dare vita al sonoro nel cinema! La straordinaria storia di Agostino finora non è mai stata raccontata eppure è nel percorso umano e sociale della sua vita che i talenti di ormai quattro generazioni di Coppola hanno cominciato a prendere forma chiaramente: Da suo figlio Carmine, primo flauto nella NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini, a suo nipote Francis Ford, ai suoi pronipoti Sofia, Nicolas Cage, a Gia Coppola. L’ago e il filo che provano a ricucire lo strappo procurato da quella lacerante emigrazione sono la curiosità e la volontà di Michele Russo, un parente dei Coppola che, dopo più di un secolo, riesce a ristabilire i contatti con i cugini oltreoceano e attraverso una lunga ricerca ricostruisce l’albero genealogico di famiglia. E’ un viaggio attraverso le radici di questa interessante famiglia per cercare di scoprire i segreti della linfa vitale che continua ad alimentare la loro vena artistica. Attraverso la storia umile ma avventurosa di Agostino, il documentario mette in luce l’ispirazione umana e artistica della famiglia Coppola, cercando di scoprire come e quanto lo stesso Agostino sia riuscito a conservare e trasferire la storia, i suoni, i sapori e la passione della sua terra ai suoi eredi, aprendo loro la strada verso un futuro luminoso. “Bernaldabella” è una delle espressioni più usate da Agostino Coppola per raccontare ai suoi figli la bellezza della sua terra, un luogo povero di opportunità di lavoro ma ricco di cultura, di passione e amore per la vita. Dal 9 al 17 dicembre, attori e registi di fama nazionale e internazionale popoleranno le nove giornate, tra proiezioni di film, incontri- dibattiti, mostre, concerti ed eventi glamour. Una full immersion nelle nuove tendenze del grande schermo. Cosenza sarà lo scenario di una kermesse che si distingue per la sua originalità nel panorama nazionale: un festival con su due comode scarpe da tennis! L’inconfondibile logo che lancia un evento fuori dagli schemi e che promuove i nuovi talenti del cinema italiano, questa volta sotto il sole del Sud.

Oggi invece il programma delle proiezioni ha avuto inizio con: Bomb! Burning Fantasy di Giuseppe Iannelli e Concetta Fratto; Una storia Europea di Francesco Gallo; Mer rouge di Alberto Gatto; Il mio film in Calabria- shooting in Calabria di Francesco Gallo; Recherche di Andrea Belcastro; La penna di Bruzio di Giulia Zanfino. Un incontro che ha presentato in anteprima la proiezione de “Il mio film in Calabria – Shooting in Calabria” del regista calabrese Francesco Gallo, prodotto dall’associazione Le Pleiadi.  

“Ci siamo divertiti molto sul set – ha sottolineato il regista Francesco Gallo – Un piccolo lavoro con macchina a mano seguendo spontaneamente i Twist Contest”. Un progetto, “Shooting Calabria” che dimostra come la Calabria sia una terra fertile per girare un film. Il noto gruppo musicale calabrese, i Twist Contest, deve girare un nuovo videoclip. Per farlo, però, i musicisti hanno prima bisogno di scegliere la location adatta. Iniziano così un viaggio che li porterà da Cosenza, la loro città, a ri-scoprire le principali bellezze della Calabria. Dalla montagna al mare. Dal Parco Nazionale della Sila fino all’Arco Magno di San Nicola Arcella; da Diamante alle maestosità dei Giganti della Sila, fino al centro storico di Cosenza. Un viaggio per raccontare come si sta evolvendo la scena musicale calabrese e quella cosentina in particolare, mentre sullo sfondo, la Calabria offre i propri scenari migliori. “Sono soddisfatto del lavoro minuzioso che ha fatto il regista Gallo e i musicisti.  – ha dichiarato Giuseppe Citrigno, patron del festival – Ora bisogna sviluppare un buon lavoro di post produzione affinché il corto possa essere presentato ai vari festival perchè ha tutte le caratteristiche per un concorso”. Della stessa idea il direttore artistico, Alessandro Russo: “Abbiamo affidato un importante lavoro a questi giovani e in poco tempo hanno realizzato ciò che gli è stato chiesto. un lavoro fatto con metodo e divertente. Può essere definito come una sorta di film on the road”. 

Ad ideare la manifestazione l’Associazione culturale “Le Pleiadi”, il suo Presidente, Giuseppe Citrigno e il direttore artistico, Alessandro Russo. Le sei pellicole in concorso, proiettate al SuperCinema Modernissimo e al Cinema San Nicola, sono tra le novità più interessanti del panorama nazionale. “Fuocoammare” di G. Rosi; “Lo chiamavano Jeeg Robot” di G. Mainetti; “Un Paese quasi perfetto” di M. Gaudioso; “Perfetti Sconosciuti” di P. Genovese, “Veloce come il vento” M. Rovere, “Gli ultimi saranno gli ultimi” di M. Bruno. Circa trenta film in programmazione, nelle giornate del festival, articolate nelle sezioni: Primavera off; Primavera under; Backstage; Set Calabria; Set Italiani; Il giardino dei talenti e Una finestra sull’Europa. 

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15 Dicembre 2016

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