Il cinema in Rai, tra Ken Loach e i grandi documentari

Il direttore di Cinema e Serie tv Adriano De Maio presenta il palinsesto autunnale. Tra le proposte anche molti documentari targati Luce Cinecittà


Il cinema non come tappabuchi, ma con la consapevolezza che si tratta di un prodotto artistico. Così il direttore di Cinema e Serie tv Adriano De Maio presenta il palinsesto autunnale coinvolgendo tutti i responsabili (tra cui Stefano Francia di Celle) in una affollata conferenza stampa a Viale Mazzini dove i film sono protagonisti assieme alla serialità.

“I film non saranno tappabuchi fra un programma e l’altro, ma avranno uno spazio fisso con la promozione adeguata che meritano, anche in termini di ascolti”. promette De Maio, che sottolinea come anche i pubblici di nicchia, visto che pagano il canone, abbiano diritto a una programmazione mirata. “I film sono un po’ la didascalia della nostra vita – afferma – per questo abbiamo una grande responsabilità nelle scelte e nelle proposte, anche a rischio di minori ascolti. Del resto, io dico sempre che noi non lavoriamo per la maggioranza degli italiani ma per tutti gli italiani. Ma anche se non guardo in modo ossessivo agli ascolti tv, ho la fortuna di poter contare su una squadra di programmatori davvero molto in gamba”.

Gli italiani accanto ai grandi autori e internazionali, le serie tv popolari accanto ai cicli di alta qualità, come quello dedicato a Ken Loach (Bread and Brexit) oppure l’altro su Billy Wilder. A ospitare la ricchissima offerta saranno le tre reti generaliste, le cinque reti tematiche e la piattaforma Rai Play.

Molte sono le opere coprodotte da Rai Cinema (in prima fila c’è Paolo Del Brocco). In particolare, Rai1 propone Bla bla baby di Fausto Brizzi con Matilde Gioli e Alessandro Preziosi e Marilyn ha gli occhi neri, protagonisti Stefano Accorsi e Miriam Leone, accanto all’opera prima Mancino naturale con Claudia Gerini; Rai2 punta su Diabolik dei fratelli Manetti con Luca Marinelli e Valerio Mastandrea e Freaks Out con Claudio Santamaria e Pietro Castellitto diretti da Gabriele Mainetti; Rai3 mette in onda lungometraggi d’autore, come Il bambino nascosto di Roberto Andò con Silvio Orlando e Giuseppe Pirozzi o Settembre con Barbara Ronchi e Fabrizio Bentivoglio diretto da Giulia Steigerwalt.

Titoli attraenti rappresentano il cinema internazionale, a partire dalla prima visione su Rai1 di House of Gucci di Ridley Scott con Lady Gaga e Al Pacino, c’è poi Sylvester Stallone in Creed su Rai 2, come pure Licorice Pizza su Rai3 e The Father Nulla è come sembra di di Florian Zeller con Anthony Hopkins. Federica Sciarelli curerà una serie di approfondimenti, legando i film ai temi del momento. Quanto alle serie tv, torna su Rai1 la terza stagione di Morgane Detective Geniale, mentre Rai2 conferma i nuovi episodi di Ncis, Fbi e Swat. Rai Movie, canale dedicato esclusivamente al cinema, renderà omaggio a Billy Wilder con un ciclo di nove film disponibili anche in lingua originale, mentre il 3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, verrà proposta una maratona di film tematici.

Tra i documentari troviamo il 23 settembre, in seconda serata, Il mondo a scatti (2021) di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (Luce Cinecittà), un racconto e una riflessione tra la novantenne Cecilia Mangini – fotografa, sceneggiatrice, regista di documentari tra le più importanti in Italia – e il fotografo e regista Paolo Pisanelli sulla forza, la potenza e la capacità di trasformazione delle immagini. A dicembre il secondo appuntamento da non perdere: Marx può aspettare (2021) di Marco Bellocchio, che parte dalla vicenda familiare del regista per un riflessione a largo raggio. Su Rai Storia, ogni sabato in seconda serata, prosegue il ciclo Documentari d’autore. Il 23 settembre c’è la prima visione di Città Novecento (Luce Cinecittà), storia dello sviluppo nel XX secolo di uno dei centri industriali più importanti del Centro Sud, di Dario Biello; poi il ritratto di un grande artista del nostro tempo con Paolo Conte di Giorgio Verdelli, e quello di una personalità che ha segnato il cinema di tutto il mondo con Dante Ferretti, scenografo italiano, di Gianfranco Giagni (Luce Cinecittà). La rabbia, del 1963, raccoglie i punti di vista di Pasolini e Guareschi. Il percorso umano e spirituale dell’arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, scomparso nel 2012, è raccontato da Ermanno Olmi in Vedete, sono uno di voi (Luce Cinecittà). Luigi Proietti detto Gigi è il racconto di un gigante del nostro spettacolo realizzato da Edoardo Leo.

Non è mancato, a margine della presentazione, un commento sulla recente provocazione di Pierfrancesco Favino, ma De Maio dissente dall’attore e rivendica la libertà del regista nelle scelte attoriali. “House of Gucci è l’opera di un maestro del cinema e ricordiamo il ruolo fondamentale per questi film dei nostri doppiatori”. Per Paolo Del Brocco, ad Rai Cinema: “Favino faceva un discorso generale di cui è stato preso solo un pezzo per fare un titolo”. E sul cinema italiano: “Tra noi c’è stata stata sempre una collaborazione nel valorizzarlo. Comunque bisogna smettere di dire che vada male in sala. I film italiani a grosso budget sono andati benissimo, mentre film più piccoli hanno perso terreno. La tv in questo può fare molto per rilanciare l’interesse, distinguendosi dalle piattaforme e raggiungendo tutti i tipi di pubblico”.

di Cristiana Paternò

 

Cristiana Paternò
18 Settembre 2023

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