C’è un nuovo villain, il sinistro ipnotizza-schermi che deplora l’assuefazione tecnologica e usa l’ipnosi per controllare una mandria di inebetiti telespettatori, nel sequel de Gli Incredibili che, a quattordici anni dal primo pluripremiato capitolo diventato un cult del cinema d’animazione, riporta sullo schermo quella “normale” famiglia di supereroi americana, che prova a nascondere i suoi superpoteri in una vita borghese piccola piccola, ma che poi non riesce a fare a meno di intervenire per provare a salvare il mondo dai cattivi, anche se farlo è contro la legge, i supereroi sono banditi e la politica “non gradisce i gesti di bontà fatti senza motivo, solo perché è giusto”. Un messaggio sociale che è solo uno dei tanti lanciati durante il film agli spettatori che lo rendono riuscitissimo e godibile anche da parte di un pubblico più adulto. Nelle sale italiane con Disney/Pixar dal 19 settembre, il film è già campione d’incassi al box office mondiale, dove ha superato ad oggi i 780 milioni di dollari, raggiungendo il traguardo di miglior incasso di sempre per una pellicola d’animazione.
Il nuovo capitolo inizia proprio dove era finito il precedente, con la famiglia Parr che insegue, nel tentativo di sventare una rapina, l’Underminer apparso sul finale del film. Ma a fianco del forzuto papà Bob, della superelastica mamma Helen, della trasparente Violetta, del superveloce Flash e del piccolo quanto demoniaco Jack Jack, questa volta ci sono anche alcuni nuovi e un po’ impacciati supereroi che aspirano a diventar famosi. Come l’energica Voyd, doppiata nella versione italiana dalla campionessa mondiale di scherma e di vita Bebe Vio, che per la prima volta presta la voce a un personaggio: “L’unica altra esperienza simile è stata doppiare me stessa in una pubblicità, ma questa volta mi sono divertita molto di più. È stato anche un lavoro un po’ strano: in sala doppiaggio c’era chi mi suggeriva di gesticolare e muovermi come se fossi realmente sul set, oppure di immaginare delle situazioni e poi metterle in scena. È come se avessi vissuto contemporaneamente più versioni dello stesso film”. Il suo personaggio è una grande fan di Elastigirl e ha la capacità di manipolare gli oggetti creando vuoti che possono spostarli da una posizione all’altra: “Mi piace perché è mezza matta, a volte anche un po’ sfigata, ma sempre iperattiva e super ottimista”. Un po’ come Bebe Vio che tra tutti i superpoteri del mondo sceglierebbe quello di poter dormire pochissimo per avere il tempo di fare le mille cose che l’appassionano. “Il mio personaggio mi somiglia anche nel suo essere una fan sfegatata. Anch’io mi sono comportata come fa lei con Elastigirl quando ho incontrato il mio mito, Roger Federer. E poi parla velocissimo proprio come me, è una cosa che mi contestano sempre, ma finalmente ho potuto dar sfogo a tutta la mia velocità. L’unica parte difficile è stata doppiare le battute in cui dovevo essere cupa: non mi arrabbio molto spesso e quando lo faccio tendo a non parlare per niente”. Interrogata, poi, su chi considera i supereroi dei giorni d’oggi, non ha esitazioni: “Sono coloro che non si fanno troppi problemi, che si creano da soli il loro superpotere e cercano di realizzare i propri sogni senza far pesare troppo agli altri quello che non hanno. Proprio come i 30 ragazzi, dai 6 ai 27 anni, che insieme a me fanno parte della Onlus creata dai miei genitori per aiutare i bambini amputati a fare sport. Quando vedi un bambino di sette anni mettersi per la prima volta una protesi e iniziare a correre, cadere e immediatamente rialzarsi, non puoi che pensare sia un eroe”.
Tra i personaggi cult del primo capitolo ritorna in scena l’irresistibile stilista Edna, creativa snob e visionaria brillantemente doppiata in Italia e Francia da Amanda Lear (nella versione originale è, invece, lo stesso regista a prestarle la voce). Unico personaggio senza superpoteri ma dalla verve irresistibile e indimenticabile, “ispirata a quelle tante signore prepotenti che realmente esistono nel mondo della moda, come Anna Wintour”. Edna è famosa per la creazione di completi da supereroe alla moda e funzionali, quanto per le sue battute sarcastiche e pungenti: “La prima volta che l’ho vista in foto l’ho trovata bruttina e proprio non immaginavo di prestarle la mia voce. Ma poi, invece, mi sono divertita un mondo, fare la doppiatrice è un mestiere difficile ma stupendo, non c’è nemmeno bisogno di truccarsi e puoi stare tutto il tempo in jeans. Spero che adesso non aspettino atri quattordici anni per fare il terzo episodio!”.
In questo nuovo capitolo è Helen a stare sotto i riflettori, scelta per condurre una campagna a favore del ritorno dei supereroi, mentre il marito Bob rimane disoccupato ad accudire casa e bambini, ed esplorare così l’eroismo quotidiano richiesto dalla normale vita familiare. Il regista e sceneggiatore Brad Bird racconta di essersi ispirato alla propria vita per creare i personaggi: “Abbiamo giocato con gli archetipi tradizionali, la forte figura paterna e la mamma multitasking”, spiega “ma alla fine ci siamo resi conto che la maggior parte di noi può identificarsi in tutti i personaggi, in un modo o nell’altro. Chiunque è stato un bambino irrequieto di dieci anni o un adolescente insicuro. Chiunque ha dovuto far fronte agli impegni di casa, scuola e lavoro, provando la sensazione di non riuscire a gestire tutte le situazioni”.
Tra gli altri doppiatori italiani anche Orso Maria Guerrini e Tiberio Timperi.
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