Cinepattone a parte, il cinema italiano ha saputo raccontare il Natale da diverse angolazioni e con connotati non sempre strettamente comici. E spesso quando la commedia, nostro marchio di fabbrica, ha raccontato le feste lo ha fatto con una vena malinconica se non addirittura attraverso una crepa amara e un sapore agrodolce.
Ecco i 9 migliori film di ieri e di oggi per un Natale made in Italy.
Il capostipite di tutti i cinepanettoni, allegro e leggero, con una frizzante coppia Sordi-De sica. La storia è ambientata in un albergo a Cortina dove si incontrano vari personaggi dando vita a quattro episodi che narrano diverse avventure amorose non sempre a lieto fine. Fu proprio questo film il modello che i Vanzina usarono per il loro Vacanze di Natale.
Quando un autore raffinato come Avati racconta il Natale la storia non può che prendere una piega introspettiva e risvolti imprevedibili. Il cineasta bolognese riunisce intorno a un tavolo da gioco dei veri fuoriclasse come Carlo Delle Piane, George Eastman, Alessandro Haber e Gianni Cavina. E affianca loro Diego Abatantuono, nel suo primo ruolo drammatico da cui emerge tutto il suo talento. La storia è ambientata durante la notte della vigilia di Natale quando quella che avrebbe dovuto essere una normale partita a carte si rivelerà più un regolamento di conti tra i partecipanti.
Se il film di Avati è amaro, questo del grande Monicelli è un film più acido del vetriolo. È un affresco sfrenato e grottesco dell’Italia degli anni Novanta, tra perbenismo di superficie, consumismo e una società sempre più divorata dall’egoismo. La pellicola mette in scena la riunione natalizia di una grande famiglia di Sulmona intorno al tavolo del cenone. Quando i due anziani genitori annunciano che vorrebbero andare a vivere con loro, sconvolgeranno gli equilibri familiari già precari. Una commedia cinica e spietata arricchita da un gran gruppo di interpreti: Alessandro Haber, Monica Scattini e Cinzia Leone oltre a Paolo Panelli e Pia Velsi.
Ancora un pranzo di Natale, questa volta raccontato dall’erede più acclamato e intelligente della commedia all’italiana: Paolo Virzì. Anche se considerato un suo film minore, resta intatta la capacità dell’autore livornese di inspessire di malinconia e ritratto sociale la verve comica della sua scrittura cinematografica in questa storia di una famiglia di allevatori che spera, proprio durante quel pranzo natalizio, di ottenere un finanziamento per un lavoro. Uno scambio di persona, però, causerà una catena di equivoci.
Il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo si affida alla salda mano registica di Genovese per imbarcarsi in un’avventura comica piena di tradizionali abiti rossi e bianche barbe finte. Sorpresi a scalare un edificio durante la vigilia di Natale, i tre amici vengono condotti al cospetto dell’inflessibile commissario Irene Bestetti (Angela Finocchiaro) con l’accusa di essere dei ladri di appartamento. Una commedia a tratti surreale e dai toni garbati che ha avuto un grande successo di pubblico al cinema.
Anche se sei ricco sfondato e hai pensato sempre più ai soldi che alle relazioni umani, ti capita di sentirti solo a natale: la festa dello stare insieme. E quello che succede a Leone (Sergio Castellitto) che decide di affittare un cast d’attori, così da poter celebrare la nascita di Gesù in mezzo al calore (più artificiale della neve sugli alberi decorati in casa) della famiglia che non ha mai avuto. E così moglie finta Carmen (Claudia Gerini), mamma finta Rosa (Ilaria Occhini), fratello finto Fortunato (Marco Giallini) e tre figli. Ovviamente finti.
E ovviamente finzione e realtà finiscono per intrecciarsi in un mix esplosivo e divertente.
Un film comico, dalla perfetta ambientazione natalizia, con molte gag ed equivoci, retto a perfezione sulle capaci spalle di Fabio De Luigi che fa da “guastafeste” (nel senso letterale) durante le vacanze nel lussuoso castello alle pendici del Monte Rosa. A invitare Giorgio (Antonio Catania), la moglie Clara (Anna Bonaiuto) e loro figlia Margherita (Cristiana Capotondi) sposa proprio di Paolo (alias De Luigi) è il capo di Giorgio: Alberto (Diego Abatantuono). Una catena di disastri senza soluzione di continuità, ma risate assicurate.
Nello stile dissacrante di Boris e nel suo segno, tanto che la trasfusione di cast dall’amatissimo franchise a questo film è quasi perfetta: Francesco Pannofino, Corrado Guzzanti, Caterina Guzzanti e Valerio Aprea a cui si affiancano Alessandra Mastronardi, Alessandro Cattelan, Marco Giallini, Laura Morante, Valerio Mastandrea e Stefano Fresi interpretano due famiglie diverse (una campagnola e cafona, l’altra ricca e snob) per declinare due modi differenti di vivere il natale. Una commedia stravagante e molto divertente.
Anche il più famoso duo comico siciliano non poteva non cimentarsi con il Natale. E così Ficarra indossa gli abiti di un ladro, mentre il suo compare si prende la tonaca del prete. Ma le loro avventure non si svolgono nella ricorrenza annuale della nascita di Cristo, bensì proprio ai suoi tempi! Eh sì perché saranno catapultati indietro di oltre 2 millenni, proprio in corrispondenza della sacra natività. Una favola natalizia che attraverso l’allegoria e i toni comici parla con intelligenza anche di immigrazione. Film benedetto da grandi incassi.
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