I cinema di Roma, Lazio e Umbria restano aperti

Mario Lorini, presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema riferisce che singolarmente le varie sale del territorio nazionale stanno provando ad organizzarsi


L’ANEC Lazio (Associazione dei Cinema del Lazio) ha deciso di mantenere aperte tutte le  sale cinematografiche.“Lo scopo di ciò è, in primis, quello di assicurare agli esercenti e a tutti i dipendenti del settore -si legge in un comunicato ufficiale – una continuità lavorativa che, sebbene minata dall’ovvio attenuarsi dei flussi di pubblico in questo momento di psicosi, vuole ribadire  la salubrità dei locali stessi garantita perché i Cinema non costituiscono quei grandi “assembramenti di persone” come prefigurato dalle istituzioni e dall’immaginario collettivo.

Ma è innegabile come una delle principali motivazioni alla base di tale scelta sia il tentativo dei cinema di fare la loro parte perché le abitudini del proprio pubblico non si allontanino  dai binari di una normalità che, mai come in questo momento, è auspicabile in tutti i settori delle Imprese culturali. Ciò avverrà nel rispetto delle norme di sicurezza previste dal Decreto, che impongono agli esercenti di garantire ai propri spettatori una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Il comunicato si conclude auspicando che “quanto prima, vengano messe in atto forme concrete di sostegno da parte di Governo, Regione Lazio e Comune di Roma a favore di tutti gli esercenti cinematografici colpiti da questa gravissima e improvvisa crisi, sia quelli che abbiano deciso di rimanere aperti sia quelli che, magari più in difficoltà, abbiano optato per la chiusura”.

Anche le sale cinematografiche dell’Umbria in maniera unitaria provano ad andare avanti e a “sfidare” l’emergenza coronavirus. “Ci muoviamo in un terreno minato ma il nostro tentativo è di dare un servizio pubblico e anche sociale in un momento difficile e un segnale che non tutto è fermo per il mondo culturale, pur con numeri di ingressi ridotti”, dice all’Ansa Riccardo Bizzarri, presidente dell’Anec Umbria. “Ci siamo dati una settimana di sperimentazione per valutare anche la risposta del pubblico e poi ogni cinema deciderà in maniera indipendente come proseguire” aggiunge Bizzarri che annuncia la presenza di cartelli con indicazioni di comportamento e  la sistemazione delle persone in sala ad una distanza di due poltrone libere.

E in attesa di chiarimenti su quanto previsto ieri sera in tema cinema nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di contenimento del coronavirus – “sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura inclusi cinema e teatro, svolti in ogni luogo, che comportano affollamento di persone tale da non rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro” – le sale provano ad organizzarsi responsabilmente.

“Abbiamo chiesto alla protezione civile – dice all’ANSA Mario Lorini, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema – ulteriori spiegazioni per capire meglio come affrontare il momento”. Singolarmente le varie sale stanno provando ad organizzarsi, riferisce Lorini, seguendo innanzitutto le raccomandazioni sanitarie con le norme igieniche in primis – lavaggio delle mani, igienizzazione con dispenser all’ingresso – e poi lavorando sulla topografia della platea per rispettare le distanze di sicurezza. Considerando che i posti ingombrano circa 60 cm, ogni due posti si potrà sedere lo spettatore magari evitando di occupare posti davanti e dietro in corrispondenza.

C’è un tema coppie: al cinema dovranno essere separate per consentire la famosa distanza di sicurezza. E’ chiaro che in una situazione così ogni esercente potrà valutare se è in grado di contenere responsabilmente gli ingressi oppure decidere di sospendere le proiezioni per questo periodo. In una sala da 100 posti con le migliori condizioni potrà essere occupata al 30%.

 

05 Marzo 2020

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