FATE LARGO A PARAMOUNT+ – L’arrivo di una nuova piattaforma, Paramount+, servizio streaming che nel mondo conta 64 milioni di clienti, presentata ufficialmente ieri negli Studios di Cinecittà, ha trovato ampio spazio sulla stampa quotidiana. I giornali riferiscono sui costi di Paramount+: abbonamento annuo 79,90 euro o 7,99 al mese, con la possibilità di usufruire, fino al 25 settembre, di una promozione che prevede un costo mensile di 4,99 euro. La presenza nella cerimonia di presentazione di Sylvester Stallone e Carlo Verdone suggerisce ed indica quelli che saranno i principali contenuti della piattaforma: da una parte la monumentale library del colosso americano, compresi prodotti nuovi ed originali, a cominciare da Tulsa King, appunto con Stallone, dall’altra un’ampia proposta di prodotto nazionale.
In questo caso sono annunciati la seconda parte di Vita da Carlo, strappata, come ricorda Italia Oggi, a Prime Video; una serie sul delitto del Circeo con Greta Scarano; Benigni che esplora Il cantico delle creature di San Francesco e, naturalmente, anche film, come Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, che intanto oggi è approdato nei cinema.
A commentare criticamente la crescita esponenziale del mercato delle piattaforme, proprio a partire dell’arrivo di Paramount+ e dalla competizione fra i player a chi spende di più, è Claudia Casiraghi su La Verità. “L’offerta televisiva – scrive -un tempo monopolizzata dalla cosiddetta generalista, da quell’oligarchia che comprende i primi sette numeri del telecomando, si è frammentata.
Di più. Ha cambiato luoghi, nuove frontiere, altre modalità di fruizione. Si è spostata, ha lasciato lo spazio magico del telecomando tradizionale, è migrata verso la doppia cifra. Di lì ha preso il volo. Internet ha cominciato a sostituire la più classica antenna. Netflix è venuto per primo, seguito da Amazon Prime Video, da Disney+.
E poi da Hayu, Chili, Rakuten Tv, Apple Tv+. E’ sta un’invasione e raccapezzarci ad oggi non è stato possibile. Nemmeno lo è stato capire se davvero ci sia bisogno di tanti player, di tante piattaforme, di un’offerta tale da non poter essere davvero goduta”.
In ogni caso, il moltiplicarsi delle piattaforme sta facendo crescere sensibilmente la quantità della produzione audiovisiva nazionale e non è un caso che, come segnalato da Il Mattino e dalle edizioni campane de La Repubblica e Corriere del Mezzogiorno, nella ex-sede Nato di Bagnoli si stanno per avviare i lavori di adeguamento degli ambienti destinati ad ospitare il Distretto Campano dell’Audiovisivo – Polo del Digitale e dell’Animazione Creativa, che punta ambiziosamente a diventare il secondo centro produttivo italiano dopo Cinecittà.
Finanziatrice del progetto è la Regione Campania, con 4,2 milioni di euro. Il centro ospiterà anche attività formative, sviluppate attraverso il modello del training on the job e, attraverso un accordo con Netflix, finanzierà dieci borse di studio da 5.000 euro ciascuna.
Venendo ad altro, su tutte le testate, con richiami in prima pagina nel caso de Il Giornale e Il Mattino, ampi spazi sono dedicati al ricordo di Irene Papas, la grande attrice greca scomparsa a 96 anni, spesso impegnata anche in produzioni italiane. Interprete di cinema, teatro, televisione, apparsa in qualcosa come una settantina di lungometraggi, nell’immaginario collettivo nazionale Irene Papas continua ad essere ricordata principalmente come la Penelope dell’Odissea televisiva di Franco Rossi. Molti dei titoli apparsi sui giornali fanno riferimento al personaggio. Ma Federico Pontiggia su Il Fatto sottolinea anche l’impegno civile e politico dell’attrice, che, negli anni ’60, coraggiosamente, incitò al boicottaggio culturale contro la dittatura dei colonelli.
Poiché il giovedì è ormai tradizionalmente il giorno delle nuove uscite in sala, è inevitabile constatare come gli spazi della critica continuino progressivamente a ridursi. Oggi le recensioni dei nuovi film si possono leggere esclusivamente su Il Corriere della Sera e Il Giornale. Tutto ciò non aiuta certo la ripresa del mercato.
La notizia curiosa, ripresa da Italia Oggi e La Stampa, è l’annuncio del gruppo creativo Armando Testa pronto a realizzare una serie in 3D, intitolata The Papallas, con protagonisti gli storici pupazzetti della pubblicità Philco ai tempi di Carosello. Presto arriveranno anche Caballero e Carmencita?
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