Le associazioni internazionali di esercenti UNIC, CICAE ed Europa Cinémas sottolineano il ruolo sociale, culturale ed economico svolto per il cinema europeo da una window (l’intervallo tra l’uscita del film in sala e gli altri canali di sfruttamento) sostenibile ed esclusiva. In un comunicato stampa congiunto, le associazioni si interrogano infatti sugli attuali progetti pilota UE che promuovono le uscite day and date nell’Unione Europea, sostenendo che non riflettono gli interessi di una stragrande maggioranza del settore cinematografico europeo. Il presidente dell’UNIC, Phil Clapp, nel comunicato ha commentato: “la Commissione Europea continua a cercare di convincere l’industria cinematografica a partecipare ai suoi esperimenti sul VOD (video on demand), che dal nostro punto di vista minacciano di indebolire gli esercenti europei e che potrebbero avere conseguenze negative per l’intero settore cinematografico europeo. Il magro supporto della professione cinema di tutta la filiera per questi progetti andrebbe intesa per quello che è: il rifiuto di condividere l’opinione secondo cui i funzionari UE dovrebbero intervenire nel decidere quando e come i film vanno distribuiti negli Stati Membri dell’Unione Europea”. Ad oggi – si legge ancora nel comunicato – con il sostegno dell’Unione Europea, tre piccoli film sono stati distribuiti in simultanea o con strategie di uscita sensibilmente modificate. La Commissione inizialmente puntava a distribuirne dagli 80 ai 100. Ma i primi risultati sembrano poco incoraggianti. “Nelle recenti settimane – ha ulteriormente affermato Clapp – persino alcuni aggregatori VOD e alcuni distributori indipendenti hanno pubblicamente messo in discussione che sia previsto un praticabile flusso di introiti per chi fa film. Molti esponenti dell’industria hanno espresso dubbi su piattaforme VOD che rifiutano di rivelare le proprie entrate e che non investono in alcun modo rilevante nel processo creativo. Ciò porta a chiedersi su quali basi la Commissione Europea stia supportando il consumo domestico anziché l’andare al cinema. Noi applaudiamo al sostegno della Commissione al cinema europeo; tuttavia, pensiamo che dovrebbe rafforzare il proprio sostegno a iniziative di provata utilità come Europa Cinémas piuttosto che investire in esperimenti che l’industria per prima non ha richiesto”. La dichiarazione congiunta conclude sottolineando come gli esercenti europei abbiano recentemente rivitalizzato l’esperienza cinematografica offrendo contenuti europei diversificati, così come investendo nelle sale, nel marketing e in iniziative per la crescita del pubblico. Suggerisce che il lancio di Europa Creativa – il nuovo programma di aiuti UE per i settori culturale e creativo – preveda ampie opportunità per consolidare e rafforzare il ruolo sociale, culturale ed economico dell’esercizio cinematografico in Europa.
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
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