Marco Tullio Giordana, con La vita accanto, ospite calorosamente accolto al festival-evento di Nogent sur Marne, dedicato al cinema italiano.
Si è trattata una sorta di numero zero per la nuova manifestazione ideata da Jean Gili e Felice Laudadio per rilanciare l’attenzione della Francia verso la nostra cinematografia e proprio il calore per Giordana ha dato il là a un progetto che già il 27 settembre 2025 si trasformerà in una prima edizione del Festival, destinato a prendere il testimone dell’esperienza quarantennale di Annecy, ormai definitivamente archiviata, come si legge dall’Ansa.
“Quasi tutti i miei film – commenta Giordana – sono poi usciti nelle sale francesi e spero proprio che la bellissima reazione del pubblico qui aiuti un distributore a scommettere su La vita accanto, un lavoro che credo possa essere apprezzato a Parigi anche più che nel mio Paese. È una storia vibrante, piena di sfumature e con una grande attrice come Sonia Bergamasco che merita di essere valorizzata anche all’estero. Una volta di più mi ha colpito la preparazione degli spettatori che sanno di noi, del nostro passato recente, del nostro cinema e confermano un legame tra le due culture che troppo spesso in questi anni abbiamo trascurato”.
“Come si spiega la flessione che di recente ha visto ben pochi dei nostri film arrivare al cuore dei cugini francesi?”, viene domandato al regista. “Non faccio l’analista – risponde lui – ma sento che sussiste un problema d’immagine e di marketing della creatività italiana all’estero. Se creiamo le giuste occasioni poi il pubblico risponde nel modo giusto e l’esperienza di grandi professionisti, come qui accade con Jean Gili e Felice Laudadio, può essere fondamentale. In Francia c’è sempre un po’ di nostalgia per come proprio i loro critici hanno saputo, negli anni, scoprire i grandi maestri italiani. Adesso c’è bisogno di fare lo stesso con una nuova generazione di autori ed interpreti e il lavoro di chi come me, Marco Bellocchio e altri, è già conosciuto può risultare utile. Anche per questo, su un altro piano, faccio un grande in bocca al lupo a Maura Delpero e al suo Vermiglio in corsa per la nomination all’Oscar”.
“Sono stata qui a Nogent davvero poche ore – commenta Sonia Bergamasco – ma è stato abbastanza per avvertire un’ondata di simpatia e sintonia che ha per me un grande significato. Alla presentazione di La meglio gioventù mi sono emozionata ancora una volta e non ho potuto lasciare la sala fino alla fine, perché leggevo sulle facce degli spettatori francesi le stesse reazioni di noi che quella stagione italiana abbiamo vissuto in prima persona. È una memoria collettiva ancora vivissima e occasioni come questo festival sono vitali per il nostro lavoro. Nei prossimi mesi girerò l’Italia con il mio documentario Duse the Greatest e poi con il mio ultimo lavoro da attrice, Il Nibbio di Alessandro Tonda: spero proprio di trovare lo stesso calore e la stessa passione, ci meritiamo un pubblico bello come quello che sappiamo avere grazie ai nostri cugini qui in Francia”.
Nogent-sur-Marne, a pochi chilometri dal centro di Parigi, ha registrato anche il bel risultato del documentario di Francesco Zippel su Gian Maria Volonté. “I suoi film e la sua dimensione di gigante nel mestiere d’attore – dice il regista – impressionano gli spettatori francesi. Ieri alla mia proiezione erano soprattutto loro (molti meno gli italiani in sala, nonostante il grande radicamento della comunità d’origine italiana in questa meravigliosa cittadina) a fare domande sulla storia di Gian Maria e sul suo impegno anche fuori dal cinema. Mi ha colpito che tanti ricordassero il suo sodalizio con Elio Petri e Ugo Pirro. Una pagina di storia, d’arte e di cinema che anche noi dovremmo riscoprire dopo troppi anni di oblio”. (n/b)
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