Germano: uno studio ‘matto e disperatissimo’

Il protagonista de' Il giovane favoloso': "Mi sono portato appresso il suo corpo sgraziato, invecchiato precocemente, abitandolo molto nella mia testa per restituirne in carne la vitalità rabbiosa"


VENEZIA. “Quella di Leopardi è una poesia inesauribile, la rileggi ogni volta diversamente e ogni volta la riscopri, ti accompagna per la vita. Giacomo è al di là della storia, della contemporaneità perché è stato capace di leggere l’essere umano nella sua essenza. Nessun potrà mai liberarmi del mio scetticismo ragionato, diceva. Una frase che tutti noi sentiamo profondamente”, così Elio Germano, protagonista de Il giovane favoloso, all’Ansa.

Per l’attore il ruolo di Leopardi è stato un regalo e un lusso. “Ho avuto la possibilità di prepararmi per tre-quattro mesi a questo ruolo. Io ho bisogno di capire il mondo che racconto, farmelo familiare e per Leopardi ho compiuto uno studio ‘matto e disperatissimo’ nella ricerca di tracce, di lettere, di oggetti, di incontri, curioso di conoscerne la voce, le malattie, i dettagli personali. Mi sono portato appresso il suo corpo sgraziato, invecchiato precocemente, cercando di abitarlo molto nella mia testa per restituirne in carne la vitalità rabbiosa. Per un attore è un sogno un personaggio così, perché – aggiunge Germano – Leopardi è tanti ruoli insieme”.

01 Settembre 2014

Venezia 71

Venezia 71

Segnalazione ‘Cinema for Unicef’ a ‘Beasts of No Nation’

"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"

Venezia 71

Una precisazione di Francesca Cima sui grandi festival italiani

"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"

Venezia 71

Morte a Venezia?

“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima

Venezia 71

Munzi e Costanzo all’incontro post-Venezia del Sncci

I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre


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