PESARO – La spunta blu, il like, la visualizzazione: ecco l’ambìto premio per le fatiche di un padre e di una figlia adolescente che sognano il red carpet del Festival di Venezia e sono pronti a tutto per avere quei cinque minuti di celebrità di cui parlava Andy Warhol, con una frase profetica.
Alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro ha debuttato in Piazza del Popolo il cortometraggio della giovane regista Elisabetta Giannini, classe 1997, Sognando Venezia. Prodotto dalla Marechiaro di Antonietta De Lillo, madre della neoregista, ha per protagonisti l’attore napoletano Francesco Di Leva – fresco di David di Donatello per Nostalgia – e sua figlia Morena Di Leva. Lei ha il ruolo di Vittoria, che incontriamo nel giorno del suo 13° compleanno. La ragazzina vive in provincia di Napoli con il papà separato, parrucchiere, e vuole diventare influencer. Con la complicità del padre e sotto lo sguardo scettico della mamma, Vittoria mette insieme il look per sfilare sul tappeto rosso: ritagli di giornale, ricerche nei mercatini, star pop come punti di riferimento, malumori ed entusiasmi che si alternano. L’impresa assorbe tutto il tempo e le energie di padre e figlia e non resta neanche un momento da dedicare alla lettura del libro regalato dalla nonna, Piccole donne.
“Il film non vuole dare risposte ma lasciare lo spettatore di fronte ad alcune domande sul mondo che ci circonda, ponendo il problema della progressiva dematerializzazione delle nostre vite e delle nostre relazioni – spiega Elisabetta Giannini – Che equilibrio riusciremo a trovare tra il mondo reale e l’universo virtuale? La realtà soccomberà alla versione più patinata di se stessa?”. Un film estremamente colorato, una commedia tenera e ingenua, che non vuole dare giudizi ma osservare, con un finale che però la dice lunga sulla manipolazione e anche l’inganno legati all’emergere di queste figure sociali ormai onnipresenti.
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