Franceschini: verso un modello in cui i contenitori pagano i contenuti

Così il ministro intervenendo a un incontro promosso a Roma dal PD - "Verso una nuova legge del cinema Italiano" - e che ha visto la partecipazione di Anac, 100autori e Doc/It


“Bisogna andare verso un modello in cui i contenitori pagano i contenuti”, lo ha dichiarato Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, accompagnato da Nicola Borrelli direttore DG Cinema, intervenendo a un incontro promosso a Roma, alla Casa del Cinema, dal Partito Democratico e dall’associazione Led – “Verso una nuova legge del cinema italiano” – e che ha visto la partecipazione e gli interventi di Anac, 100autori e Doc/It-Associazione Documentaristi Italiani.
“Si sta costruendo un dialogo tra le emittenti televisive e le altre categorie e penso che come criterio generale – ha detto il ministro – si debba andare verso un meccanismo alla francese ma declinato nella realtà italiana in cui i contenitori pagano i contenuti. Mi piacerebbe che le risorse del Fus anziché dal bilancio generale vengano, per esempio, dall’Iva sui biglietti del cinema o dall’Iva sulla pubblicità televisiva. Sono tracce di lavoro ovviamente, ma credo che il Fus possa essere coperto da un contributo che arriva da chi usa i contenuti, cioè i contenitori”, ha concluso Franceschini.

Il ministro ha poi elencato le misure prese a favore del comparto cinematografico nell’arco di tempo trascorso dall’ultimo incontro pubblico con le categorie avvenuto lo scorso 1 agosto proprio alla Casa del Cinema. Ma ha voluto anche indicare le iniziative al momento aperte come l’avvio di “un tavolo tra le parti che spesso non hanno dialogato tutte insieme – televisioni, produttori, autori – finalizzato a un ddl organico di ridisegno del sistema del cinema e dello spettacolo dal vivo”.
Franceschini ricorda inoltre che “stiamo lavorando a un obbligo di ristorno di investimenti delle percentuali sui biglietti e affinché gli aiuti alle sale cinematografiche siano differenziati per zone”. Si chiede anche se non sia venuto il tempo di introdurre un meccanismo grazie al quale non vengano aiutati e sostenuti film che hanno un elevato contenuto commerciale e che dunque resistono da soli sul mercato.
Aggiunge poi che il MiBAC “ha lavorato con Anica, MiSE, ICE per aiutare e incentivare l’esportazione dei film italiani, abbiamo aumentato la quota di Fus a sostegno dell’esportazione”.

Infine per quanto concerne la formazione cinematografica all’interno delle scuole, Franceschini sottolinea che la materia è prevista nel ddl Scuola, approvato nel Consiglio dei ministri, si parla infatti di “alfabetizzazione all’arte, alla tecnica, ai media di produzione e diffusione dell’immagine”.

26 Marzo 2015

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