La Fice, Federazione italiana cinema d’essai, è solidale con Georgette Ranucci, esercente del cinema Alcazar di Roma, che ha annunciato la chiusura della sala dal prossimo 31 gennaio. “Non è facile a Roma portare avanti una monosala d’essai, per giunta indipendente per spirito imprenditoriale e per vocazione” afferma Domenico Dinoia, presidente della Fice. “La concorrenza – spiega – è sempre più forte, sia all’interno del settore che con le altre modalità di consumo del cinema. Roma ha tante multisale e multiplex, è strutturata in circuiti e farsi largo con una programmazione raffinata e attenta a tutti i linguaggi del cinema può essere complicato. Si aggiungano gli onerosi costi di gestione e, nel caso di specie, un recente, insostenibile aumento dell’affitto del locale e si avrà l’esito amaro dell’esperienza dell’Alcazar”.
L’Alcazar ha inaugurato con L’attimo fuggente, chiude con La grande scommessa: “due titoli esemplari, sintomatici di scelte di programmazione di qualità, alle quali – dice il presidente della Fice – si sono aggiunte le versioni originali, le rassegne dei film dei festival da Cannes a Venezia, i film della Cineteca di Bologna e, negli anni, rassegne di inediti, di gioielli nascosti e di tanto cinema dal “resto del mondo”. Un evento su tutti, lo scorso anno: la proiezione della versione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Una giornata particolare di Ettore Scola, alla presenza dell’autore”. “Lascia l’amaro in bocca la conclusione di un’esperienza professionale e umana che lascerà il segno, per la quale oggi si accumulano attestati di solidarietà e messaggi di vicinanza: anziché rimpiangere la chiusura delle sale, occorrerebbe invece riflettere sulla necessità di un sostegno e di incentivi efficaci a tutti i livelli a favore dell’esercizio di qualità, che s’impegna nella diffusione della cultura cinematografica”.
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
Per anni è stato un luogo di culto che, per la prima volta, offriva alla città del nord, un primo scorcio sulla settima arte. Oggi al suo posto sorge la biblioteca di Porta Venezia
L'annuncio sul sito: "speciali proiezioni a misura di neonato con luci soffuse, audio ridotto e pianto libero"
In un comunicato ufficiale, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici e il Premio Carlo Lizzani hanno considerato di “estrema gravità” la chiusura della storica sala cinematografica Odeon, avvenuta pochi giorni fa a Milano