“Costruiamo una Cultura di Pace”: è questo il titolo della XVI edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, in programma dall’11 al 22 novembre 2024: un invito a collaborare attivamente alla fine delle ostilità dei conflitti che insanguinano il mondo e al tempo stesso anche un viatico per creare le condizioni di una pace duratura, che rifiuti consapevolmente la guerra e la sua logica di vendetta e distruzione totale.
Dedicato quest’anno alla memoria di Danilo Dolci, nato esattamente 100 anni fa a Sesana in Friuli, che fu fervente antifascista, pacifista ed attivista antimafia, ma anche poeta, scrittore ed architetto, il festival ha come obiettivo l’orientamento dei giovani verso le Professioni della Pace, una competenza troppo spesso ignorata dalle scuole e dalle Università dei Paesi Europei.
L’edizione 2024, attraverso gli Eventi internazionali, intende proporre alle nostre coscienze, in quest’epoca segnata da conflitti e terribili scontri militari, una originale riflessione: la Pace non è solo la mancanza di guerra, ma anche una professione, una disciplina scientifica che va studiata e approfondita, un valore che va coltivato per essere difeso e reso durevole. A conferma di questa dichiarazione, il Festival ospiterà docenti di alcuni Atenei internazionali (Costa Rica, Uppsala, Basilea) che propongono un’offerta formativa articolata per gli Operatori di Pace, i cooperanti, gli esperti di armamenti e per tutte le altre figure professionali in grado di prevenire e monitorare le guerre e tutelare la pacifica convivenza tra le comunità umane.
Oltre a ciò il Festival ospiterà la Terza Marcia Mondiale per la Pace e la non Violenza che farà tappa a Napoli per rendere omaggio alla nostra manifestazione; quindi si rivolgerà agli istituti di ricerca italiani (Sereno Regis, Atlante dei Conflitti e delle Guerre) e alle Scuole di Pace popolari come la Società Borgo Danilo Dolci, la Scuola di Pace di Napoli, Assopace Palestina, all’ong Un Ponte per ed altre, per offrire ai giovani e a coloro che intendono dare un contributo concreto alla Pace, un orizzonte formativo e professionale utile e adeguato alle aspettative di ognuno.
Per quanto riguarda il Concorso cinematografico, saranno confermati gli indirizzi degli anni precedenti, con una selezione di opere concorrenti per i premi, provenienti da 40 Paesi del mondo ed aperte ai temi di tutti i Diritti Umani. Le categorie di premio come Youth (aperto ai film per giovani e i giovani autori), Premio per la Pace (offerto dall’Ambasciata di Svizzera), FICC (offerto dalla Federazione dei Circoli del Cinema) e Premio Mario Paciolla (offerto dalla ong Un Ponte per), oltre alle menzioni (Giuria diffusa, Arrigoni/Mer Khamis) rendono il Concorso poliedrico ed animato, in grado di rivelare autori emergenti ed opere originali, ideali per essere diffuse nel circuito dei Diritti Umani che, grazie anche al lavoro della Rete del Caffè Sospeso e delle numerose iniziative sostenute dal Festival, cresce ogni anno di più.
Quest’anno il Festival si è posto anche un obiettivo di medio termine, quello di realizzare una Summer School che inizierà nella prossima primavera 2025, guidata dall’Università Orientale di Napoli e dalla Università delle Nazioni Unite (Costa Rica), per presentare i percorsi formativi e gli orizzonti professionali degli Operatori di Pace ai giovani universitari campani. La Summer School potrà contare sulla collaborazione di alcune importanti università italiane e straniere già presenti al Festival 2024 e sarà intitolata alla memoria di Mario Paciolla, cooperante napoletano ed Operatore di pace, scomparso mentre serviva la Missione ONU in Colombia, nel 2020.
I film selezionati
Al bando di concorso della XVI edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli hanno risposto autori provenienti da 40 nazioni per un totale di 232 lavori così suddivisi nelle quattro sezioni di concorso (alcune opere hanno concorso in più sezioni):
66 Human Rights Doc;
146 Human Rights Short;
8 Human Rights Youth;
17 Premio Ambasciata Svizzera Per La Pace
Le opere presentate trattano tutti i principali temi dei Diritti Umani:
Ambiente, Migrazioni, Rifugiati, Profughi, Discriminazioni, Omofobia, Diritti dei bambini, Povertà, Violenza, Diritti delle donne, Diritti dei lavoratori.
Il gruppo di lavoro del Concorso cinematografico ha selezionato 33 film così distribuiti nelle quattro sezioni di concorso:
10 Human Rights Doc;
13 Human Rights Short;
5 Human Rights Youth;
5 Premio Ambasciata Svizzera Per La Pace.
I Paesi rappresentati nei film in selezione sono: Argentina, Armenia, Australia, Bosnia, Cina, Finlandia, Germania, Giordania, Guatemale, India, Italia, Marocco, Perù, Regno Unito, Siria, Spagna, Sud Africa, Svizzera, Turchia.
Le storie sono ambientate in Argentina, Armenia, Australia, Bosnia, Cile, Cina, Cipro, Congo, Danimarca, Finlandia, Grecia, Guatemala, India, Israele, Italia, Marocco, Niger, Perù, Portogallo, Senegal, Siria, Spagna, Sud Africa, Turchia.
Alcune opere concorrono anche all’assegnazione del Premio “Mario Paciolla”, offerto dalla ong Un Ponte per, rivolto a opere che trattano la cooperazione internazionale, la solidarietà e il volontariato.
I film delle sezione HUMAN RIGHTS DOC e HUMAN RIGHTS SHORT concorrono anche all’assegnazione del Premio “FICC”, offerto dalla Federazione Italiana Circoli del Cinema.
Tutti i film delle sezioni Doc, Short e Youth e il film vincitore del Premio Ambasciata Svizzera saranno proiettati, con accesso gratuito al pubblico e a volte in compagnia degli autori, nella Sala delle Mura Greche dell’Università Orientale (palazzo Corigliano – piazza San Domenico Maggiore) dal 12 al 21 novembre a partire dalle ore 19, ad eccezione del primo film in concorso che sarà proiettato l’11 novembre alle ore 19:30 nello Spazio Comunale Piazza Forcella – Biblioteca Annalisa Durante – via della Vicaria Vecchia, 23.
HUMAN RIGHTS DOC (lungometraggi):
2g di Karim Sayad [Svizzera, 1h17’]
After The Bridge di Davide Rizzo, Marzia Toscano [Italia, 1h05’]
El Cine Es Un Viaje di Uli Stelzner, Pepe Orozco Recinos [Guatemala, 1h]
Enrico Calamai – Una vita per i Diritti Umani di Enrico Blatti [Italia, 2h02’]
Nameyên Ji Şengalê di Dersim Zerevan [Siria, 1h20’]
Rather Be Ashes Than Dust di Alan Lau [Hong Kong, 1h54’]
Resistenza – Stories Of Argentine Exiles In Rome di Mónica Simoncini, Omar Neri [Argentina, 1h25’]
The Pickers di Elke Sasse [Germania, 1h20’]
Una Canción Para Mi Tierra di Mauricio Albornoz Iniesta [Argentina, 1h36’]
Until The End Of The World di Francesco de Augustinis [Italia, 1h]
HUMAN RIGHTS SHORT (cortometraggi):
Buffer Zone di Savvas Stavrou (Regno Unito, 15’]
Dear Men di Keith Gomes [India, 24’]
How To Please di Elina Talvensaari [Finlandia, 27’]
It Takes A Village di Ophelia Harutyunyan [Armenia, 20’]
Ivalu di Anders Walter, Pipaluk K. Jørgensen [Danimarca, 15’]
On The Line di Lotte Manicom [Sud Africa, 25’]
Polvere di Paolo Carboni [Italia, 29’]
Sara di Ariana Andrade Castro [Perù, 15’]
Semillas De Kivu di Néstor López, Carlos Valle [Spagna, 29’] (in nomination per il Premio Paciolla)
Sette Minuti di Alessia Bottone [Italia, 15’]
The Painter’s Room di Maria Colomer [Danimarca, 22’]
Things Unheard Of di Ramazan Kılıç [Turchia, 15’]
You Play My Father di Guillermo Roqués [Spagna 26’] (in nomination per il Premio Paciolla)
HUMAN RIGHTS YOUTH (giovani):
The Island di Mahmut Taş [Turchia, 5’]
Hafekasi di Annelise Hickey [Australia, 15’]
Zoo di Tariq Rimawi [Giordania, 8’]
Little Sahara di Emilio Martí López [Spagna, 30’]
Simme Tutt’uno di Alice Franchi [Regno Unito, 25’]
PREMIO AMBASCIATA SVIZZERA PER LA PACE:
Shalom-Salaam–Peace di Alexia Tsouni [Grecia, 54’]
Sniper Alley – To My Brother di Cristiana Lucia Grilli, Francesco Toscani [Italia, 1h55’]
The Last Island di Davide Lomma [Italia, 1h14’] (in nomination per il Premio Paciolla)
This Jungo Life di David Fedele [Marocco, 1h15’]
To A Land Unknown di Mahdi Fleifel [Regno Unito, 1h45’]
(gp)
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