Mother Vera di Cécile Embleton e Alys Tomlinson (Regno Unito, 2024), ritratto di una suora in un monastero ortodosso in Bielorussa che esplora percorsi di redenzione e ricerca di libertà, e Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque (Italia, Germania, 2024), western moderno in cui una famiglia dedita all’allevamento etico nella periferia romana resiste agli attacchi predatori dei lupi e alle difficoltà finanziarie, sono i vincitori rispettivamente del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano del 65° Festival dei Popoli, annunciati con la cerimonia di premiazione oggi 9 novembre alle 21 al cinema La Compagnia.
Il primo premio del Concorso Internazionale (7.000 euro) è stato assegnato dalla giuria composta dall’autrice Kumjana Novakova (Macedonia del Nord), la produttrice Michela Pini (Svizzera), il regista Martín Solá (Argentina) con la seguente motivazione: “Un’opera cinematografica costruita con sensibilità, che ci introduce rispettosamente e gradualmente a una donna le cui complesse decisioni di vita, capaci di cambiarla profondamente, ci vengono condivise attraverso gli elementi essenziali del cinema: luce, suono, tempo e spazio, raggiungendo un delicato equilibrio tra forma e contenuto, estetica e sostanza”.
Il primo premio del Concorso Italiano (3.000 euro) è stato assegnato dalla giuria composta dalla giornalista Carolina Mancini, il critico Rodolfo Sacchettini e il fotografo e regista Paolo Woods, con la motivazione: “C’è un filo rosso che lega tutti i film che abbiamo avuto il privilegio di guardare: sono storie di ‘resistenza’, di piccoli lottatori che cercano di lasciare la propria impronta su un ambiente – naturale e umano – attraversato da forze violente e sovrastanti. L’opera che ci ha trovato più d’accordo ci porta molto lontano e molto vicino, dai campi lunghi di un ovest (west) italiano demitizzato e percorso dagli eredi della transumanza a quelli più ristretti dell’intimità di una famiglia che, pur schiacciata fra l’inesorabilità dell’industria e quella della natura – che hanno proporzioni e punti di vista diversi da quelli umani – riesce a trovare la tenacia di rialzarsi e di scegliere una precaria e autentica libertà”.
“L’edizione che si è appena conclusa ci ha dato grande soddisfazione – ha detto Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli – sia in termini di partecipazione di pubblico che per la maniera con la quale sono state accolte le tante novità proposte in programma. La selezione rispecchia l’impegno del festival nel raccontare il presente e le sue sfaccettature, con grande attenzione alle dinamiche sociali e alle urgenze del nostro tempo. I premi assegnati dalle giurie rispecchiano questa linea, tributando il giusto riconoscimento a opere che affrontano sfide esistenziali e collettive con scelte stilistiche e di racconto libere e coraggiose”.
La giuria del Concorso internazionale ha inoltre assegnato il secondo premio (4.000 euro) a Bogancloch di Ben Rivers (Gran Bretagna, Islanda, Germania, 2024), ritratto dal cuore delle Highlands scozzesi di un solitario mistico moderno, Jake Williams, che vive in accordo con i ritmi della natura e il ciclo delle stagioni, con la motivazione: “Un film dotato di una straordinaria capacità di rivelare l’intimità della vita quotidiana di un uomo, immerso nell’ambiente che lo circonda, sia esso preesistente che costruito da lui stesso. Riesce a catturare poeticamente e realisticamente l’essenza dell’esperienza umana, invitandoci a entrare in profonda empatia con il protagonista e facendoci vivere una totale armonia tra uomo e natura”.
Il premio per il Concorso Internazionale Discoveries (3.500 euro) è stato assegnato dalla giuria formata da Charlotte Serrand (Francia), Emma Caviezel (Germania) e Flavia Dima (Romania) a What We Ask of a Statue Is That It Doesn’t Move di Daphné Hérétakis (Grecia, Francia, 2024), inchiesta sardonica e pungente sull’Atene di oggi, a partire dal saggio di Yorgos V. Makris in cui si proponeva la distruzione del Partenone allo scopo di consegnarlo all’eternità. Questa la motivazione della giuria: “Il premio principale va a un film inventivo e giocoso che supera i confini tra finzione e documentario, e crea un ritratto coinvolgente di una città che lotta per riconciliarsi con il suo passato e il suo presente”. Per Discoveries, la giuria ha deciso inoltre di assegnare una menzione speciale a City Museum di Boris Dewjatkin (Germania, 2024), con la seguente motivazione: “La giuria desidera riconoscere un’opera esplorativa di un giovane regista, ricca di filosofia, politica e idee sulla forma del cinema contemporaneo e sugli spazi urbani”.
Il Premio Discoveries Giuria Giovani invece va a The Stimming Pool di The Neuroculture Collective. La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata dalla giuria internazionale a The Flats di Alessandra Celesia (Irlanda, Francia, Belgio, UK, 2024).
Il Premio di distribuzione CG Entertainment “POPOLI Doc” al Miglior Film Italiano è stato assegnato a Valentina e i MUOStri di Francesca Scalisi (Italia, Svizzera, 2024). CG Entertainment (www.cgtv.it) offre poi al film europeo vincitore della sezione Habitat l’opportunità di essere distribuito on demand sulla piattaforma cgtv.it. Quest’anno il Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo (sezione Habitat) è andato a Save Our Souls di Jean-Baptiste Bonnet (Francia, 2024).
Il Premio distribuzione in sala “Gli Imperdibili” va a ex aequo ai film Honeydew Marco Bergonzi e Michael Petrolini (Italia, 2024) e Portuali di Perla Sardella (Italia, 2024). Il premio “Diritti Umani” – Amnesty International Italia va a Save Our Souls di Jean-Baptiste Bonnet (Francia, 2024).
Il Premio Distribuzione in sala “Il Cinemino” assegnato dal team de Il Cinemino è andato a Portuali di Perla Sardella (Italia, 2024). Il Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano, è andato alla montatrice Cecilia Casella del film Tineret di Nicolò Ballante (Italia, 2024). Il Premio Popoli for Kids and Teen è stato assegnato a Jump Out di Nika Šaravanja (Italia, Belgio, Croazia, Qatar, 2024).
Il festival è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua. E’ organizzato nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze” che fa parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio. (C.DA)
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