Sandra (Matilde Gioli), fresca di laurea in Psicologia, ha appena ottenuto un impiego presso il noto portale di psicoterapia online FATTIVEDERE.COM. Entusiasta, torna a casa per condividere la notizia con Stefano (Francesco Centorame), il suo compagno da dieci anni con cui vive felicemente. Tuttavia, al suo arrivo lo trova con le valigie pronte: Stefano la lascia improvvisamente, senza fornirle alcuna spiegazione. Questo evento getta Sandra in una profonda crisi, alimentata dal desiderio impellente di capire il motivo dell’abbandono.
Ironia della sorte, durante il suo primo giorno di lavoro, Sandra scopre non solo che un errore del sistema le ha attribuito per sbaglio l’identità e la foto di una vivace settantenne, ma anche che uno dei suoi primi pazienti è proprio Stefano. In preda al panico, riesce a disattivare la webcam per evitare di essere riconosciuta e, alterando la voce, si spaccia per l’anziana psicoterapeuta. Ignorando ogni regola deontologica, Sandra, con l’aiuto dell’investigatore privato Marco (Pierpaolo Spollon), decide di trasformarsi in una moderna Mrs. Doubtfire, indossando i panni della donna di cui, per un errore, ha rubato l’identità digitale. Questo stratagemma le serve per ottenere finalmente la risposta alla domanda che la tormenta: perché Stefano l’ha lasciata?
Le sedute di psicoterapia, però, non portano i risultati sperati, e tutto si complica ulteriormente durante il matrimonio di Benedetta (Asia Argento), la migliore amica di Sandra.
Durante l’evento, le maschere cadranno e ogni personaggio sarà costretto, in un modo o nell’altro, a… farsi vedere.
Fatti vedere, la nuova commedia di Eagle Pictures scritta da Roberto Proia per la regia di Tiziano Russo esce in sala il 6 febbraio.
Dice Proia, reduce dal successo de Il ragazzo con i pantaloni rosa: “l’ho scritto subito dopo, dovevo uscire da un territorio affascinante ma impegnativo. E’ una storia vera, nasce da una chiacchierata con un’amica, che lavora al vero sito. Mi ha detto ‘ho una scheda paziente: sembra il mio ex’. Esploro il tema del doppio, con i canoni di Ms. Doubtfire e Tootsie, ma anche di Bridget Jones. A volte per essere sé stessi bisogna travestirsi. La psicoterapia oggi si è sdoganata anche grazie a Internet. Conosco un pescivendolo che chiude la serranda e fa un’ora di terapia, e non avrebbe il coraggio di farlo dal vivo. Questo ovviamente è uno dei pochi buoni tratti lasciati dal Covid, ha sdoganato la necessità di aiuto. Questo è il primo film che parla specificamente di terapia online e ne mette in luce questi aspetti”.
Fa eco Tiziano Russo, fautore di una regia precisa e pulita: “Ero sorpreso dal coinvolgimento, è la mia prima commedia. Vengo da Skam e dal teen drama. E’ stato un grande stimolo e ho fatto una scorpacciata di commedie prima di affrontarlo. Ci ho dovuto lavorare, ma mi ha divertito, e paradossalmente per questa commedia ho fatto le cose più sul serio che mai. Ho fatto anche una prova di terapia online, ma non sono più andato avanti e ho preferito farlo di persona. Tuttavia, con leggerezza, e q1uesto mi ha aiutato nell’affrontare la pellicola”.
Commenta Gioli: “Il tema della psicoterapia è molto attuale e importante. C’è ancora bisogno di alleggerirlo. Molte persone hanno resistenze e pregiudizi, quando in realtà è un grande aiuto, lo è stato per me personalmente. La chiave è il parlare, quello che si crea in quei cinquanta minuti è fortissimo. Non riuscivo a comunicare, a trovare un linguaggio con le persone che avevo intorno. Risultavo sfuggente, criptica, poco chiara. Quando si ha il coraggio di tirare fuori le cose, poi segue una certa serenità. Inoltre c’è il tema della maschera. Mi sono accorta che questa donna nei panni di Sandra matura si sente più forte, grintosa, sicura. Le maschere possono anche darci energia, e liberarci”.
Per Argento “il mio personaggio è spontaneo, diretto, ma ha anche molti segreti. Si mostra sicura di sé, buffa, ma sente che la sua vita è complicate e non vuole aggiungere fardelli all’amica. Forse non è del tutto onesta. Anche io ho portato nella vita questa maschera, ero molto timida e invece interpretavo un supereroe, più forte di me. E spesso amavano la maschera più di quello che ero davvero. Poi a furia di indossarla ho imparato alcuni tratti di questa personalità inventata e li ho fatti miei. Le maschere devono cadere o finisce che devi pagare un biglietto per assistere al tuo stesso teatrino, ed è triste”.
Centorame interpreta un uomo in crisi. “Stefano – dice l’attore – rappresenta le conseguenze del togliere le maschere. E’ faticoso. Bisogna accettare errori, capire che non si è riusciti a comunicare. E’ una riflessione importante anche dal punto di vista umano e fisico. Comunico attraverso un filtro”.
Il personaggio di Spollon invece si maschera per lavoro. “E’ un ragazzo tra le nuvole – racconta l’interprete – tutti abbiamo un amico così. Che quando hai bisogno di fare una cazzata di sostiene. Serve quel pizzico di coraggio in più che non trovi se non hai qualcuno così. Lui dà la forza alla protagonista di fare qualcosa di assurdo, di illegale, che però le stravolge la vita”.
Tra Gioli e Argento c’è grande sintonia: “Siamo realmente amiche – spiega Asia – ma proprio per questo non le chiederei mai di fare da testimone. Il sostegno femminile è un ideale che dovremmo tutte perseguire. Sono fortunata ad aver trovato una persona come lei, educata, umile, gentile e di talento. Ha reso tutto leggero e fluido, anche se molto studiato. La comicità è come un dono, come gli occhi azzurri. Devi trovare un ritmo, come mettere lenti a contatto”.
Gioli ricambia: “Asia si porta dietro un bagaglio ricchissimo di esperienze, e umanamente di solito ho problemi con le amicizie femminili, per carattere, per la vita che ho fatto. Non ho una compagnia di amiche, spesso mi sono sentita sola. E’ stato bello raccontare un’amicizia con lo studio e la finzione ma anche la vera nascita di un rapporto di amicizia sul set. Soprattutto tra donne, se si abbattono certe corazze, non detti, dietrologie, invidie, si abbatte totalmente il muro inutile che fa perdere tempo. Ci si parla cuore a cuore e si lavora bene”.
Complesso per Gioli lavorare dietro a una maschera: “quattro ore di trucco ogni mattina, anche solo l’applicazione dei prostetici che vanno messi con grande precisione, da effettisti speciali che sono veramente artisti. E non puoi dormire o rilassarti, e poi ci devi entrare come atteggiamento, come voce, sono stata molto aiutata dagli autori. Hanno capito che mi serviva un supporto e hanno del tutto alleggerito la pressione. Una grande sfida”.
Argento, dopo aver lavorato anche in grandi produzioni USA, come XXX con Vin Diesel, è alle prese con un ruolo “ordinario”: “Mi somiglia, una romanaccia verace, che mi ha divertito. E’ bellissimo, alla mia età. sapere che posso fare una cosa diversa e trovarmici bene”.
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