Elio Pandolfi: Locarno Party

A Locarno in Histoire(s) du cinéma il documentario A qualcuno piacerà - Storia e storie di Elio Pandolfi di Caterina Taricano e Claudio de Pasqualis


A Locarno in Histoire(s) du cinéma c’è anche il documentario A qualcuno piacerà – Storia e storie di Elio Pandolfi di Caterina Taricano e Claudio de Pasqualis. Attore, cantante e doppiatore, Pandolfi è tra i collaboratori più assidui del programma di Radiotre Rai ‘Hollywood Party’. Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, debutta a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Le maleheur d’Orphée di Milhaud; nello stesso anno entra con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma. Alla radio approda nel 1949, scritturato da Nino Meloni per la Compagnia del teatro comico musicale di Radio Roma. Capace di notevoli caratterizzazioni, dotato di una naturale propensione alla ricerca delle sfumature, dalla fine degli anni ’40 partecipa alle trasmissioni di rivista di maggior successo, da La bisarca di Garinei e Giovannini (1949-50) a Briscola di Puntoni e Verde. Dotato di una voce duttile, nel 1954 debutta come cantante nell’operetta di Alfredo Cuscinà La barca dei comici, per poi dedicarsi a un’intensa attività teatrale con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni, partner con la quale ha formato a lungo una delle coppie più affiatate dello spettacolo leggero italiano.

Negli anni ’60 tante trasmissioni radiofoniche di varietà, fra cui Urgentissimo, Scanzonatissimo, con Antonella Steni e Alighiero Noschese. Come doppiatore è stato – tra l’altro –  la voce italiana dell’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonnello Buttiglione. Ha doppiato anche Stanlio della celebre coppia Laurel & Hardy, assieme a Pino Locchi che dava la voce a Ollio, in alcuni film ridoppiati tra i quali Allegri eroi (1957) e La bomba comica (1958). E ancora all’interno di ‘Carosello’, dando voce a una serie di personaggi animati, come Toto del duo Toto e Tata. Tra la fine degli anni ’80 e il decennio successivo, è tornato alla radio, soprattutto come lettore, in trasmissioni come Mi racconti una fiaba? (1987-91), Impara l’arte e Il Signor Bonalettura, questi due ultimi programmi condotti da Luciano Rispoli.

Nel documentario è lui a parlare di se stesso, in una lunga ed emozionante intervista intervallata da materiale documentario da lui stesso girato e montato, per uso personale. “Lo abbiamo conosciuto – racconta Caterina Taricano – proprio a ‘Hollywood Party. Claudio che è doppiatore ha chiaramente in comune con lui molte cose, mentre quelli della mia generazione lo conoscono poco. Io ricordo però molto bene le trasmissioni contenitore della domenica con lui, Panelli, Bice Valori. Era l’idolo di mia nonna. Quindi incontrandolo ho capito che era un personaggio interessante da approfondire, c’è talmente poco su di lui. Come Giuliano Montaldo e altri grandi del cinema italiano è un tipo molto comunicativo. Abbiamo deciso di procedere in ordine cronologico durante l’intervista che gli abbiamo fatto nel corso di qualche giorno, e di cui poi abbiamo sostanzialmente mantenuto la struttura. E’ giusto così proprio perché vogliamo farlo conoscere e creare una strada per lo spettatore. Lui divagava moltissimo, da Visconti alla tv. Era come essere davanti a una montagna”. E poi c’è il materiale, quasi tutto in Super 8 e ottimamente conservato: “Erano filmati che girava per se stesso e poi teneva per le feste, per gli amici. Era diventato esperto nel filmare le case degli altri. Li montava anche e ci metteva la musica. Noi gli chiedevamo, di ogni cosa che ci raccontava, se avesse materiale a supporto. Alcune volte però è capitato che fosse convinto di averne e poi invece lo aveva perso. Altre volte le musiche erano inutilizzabili a causa dei diritti. Grazie ad accordi con la distribuzione siamo riusciti a mantenere alcuni passaggi importanti. Il ‘disco dei Platters’ di Mastroianni, la versione originale di ‘Vivere’ e anche il tema di Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini, dove lui recitava. Per il resto ci siamo affidati a un musicista che ha lavorato per temi. La musica è un elemento molto forte per Pandolfi, che è stato anche cantante d’opera. Forse soffre di non essere stato abbastanza valorizzato o, come altri molteplici talenti, di non essere riuscito a ‘sfondare’ in un ruolo preciso. Anche il suo essere particolarmente languido lo ha spesso messo in condizione di recitare solo in ruoli ‘borderline’. Ma abbiamo preferito non calcare la mano su questo aspetto. Penso che invece uno dei filmati più rappresentativi sia l’Ostia Parade, ovvero il resoconto di una giornata al mare passata tra amici. Solo che tra gli amici di Pandolfi c’erano Lina Wertmuller, Paolo Panelli e Silvana Pampanini. Erano un gruppo molto affiatato e questo è un documento molto importante non solo per Pandolfi ma anche per rappresentare un’intera generazione di attori e artisti”.    

05 Agosto 2015

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