La voce off di Dario Argento sul ritmo inquietante di dolci campanellini, i tuoni spaventosi nella tempesta notturna, gli occhi sbarrati della giovanissima Jessica Harper (Susy): basta il primo minuto per entrare nell’atmosfera ansiogena di Suspiria (1977), il primo vero “horror” del maestro del brivido, al tempo arricchito dalla sua personale ricerca sulle streghe, la magia e l’universo esoterico tutto. Per quanto terrificanti, infatti, i suoi precedenti lavori – Profondo Rosso compreso – appartengono decisamente al Thriller, piuttosto che all’orrore puro.
Nessun altro suo film poteva quindi essere più adatto ad aprire Effetto Notte, la rassegna organizzata da Cinecittà in collaborazione con Direzione generale Cinema e audiovisivo, Soprintendenza Speciale di Roma e CSC – Cineteca Nazionale, dedicata al cinema italiano di genere: quello della paura, del mistero e del fantastico, qui rappresentato a pieno da tre geni indiscussi del lato ‘oscuro’ del grande schermo. A fianco di Argento, infatti, brillano nel programma le opere di Mario Bava e Pupi Avati, tutte recentemente restaurate (leggi qui il nostro articolo con il programma della rassegna ).
Considerato un capolavoro assoluto del genere, alla tenera età di 47 anni Suspiria continua tuttora a influenzare i cineasti da un lato all’altro del pianeta: da primo titolo della Trilogia delle Tre Madri, di cui fanno parte anche i meno fortunati Inferno (1980) e La terza madre (2007), il film, ispirato al romanzo Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey vanta un progetto di remake arrivato a pre-produzione di David Gordon Green (2008), a suo dire fallito “a causa di problemi legali con la casa produttrice di Dario Argento”. Quindi il reboot andato in porto, firmato da Luca Guadagnino, uscito in Italia nel 2019, con Dakota Johnson e Tilda Swinton.
La maggior parte dei film horror inizia in una quasi normalità, solo dopo ti sprofonda nel terrore. In Suspiria, invece, tutto è sinistro fin da subito, inclusa la struttura narrativa, che non ha niente di lineare: la raffinata citazione di Maurits Cornelis Escher della primissima battuta nel taxi, poi, è solo l’assaggio della raffinatezza estetica che accompagna ogni singolo fotogramma del film, dove le ambientazioni richiamano esplicitamente le architetture impossibili dell’artista olandese (la scenografia è di Giuseppe Bassan). Per non parlare degli incredibili effetti speciali, tutti realizzati dal vivo sul set, o della fotografia del grande Luciano Tovoli, che vuole il sangue più rosso del rosso, mai visto così in tutta la storia del cinema. O ancora delle straordinarie musiche dei Goblin, che tornano anche in questa colonna sonora ‘argentiana’, ma stavolta unendo sonorità antiche ad elettroniche e ad urla, fiamme e vento, in un mix terrifico di voci rauche e suoni ambientali, che fanno da sfondo alle indimenticabili filastrocche delle streghe. Su tutto questo, oltre alla geniale scrittura condivisa con Daria Nicolodi, non resta che la magistrale guida del regista dietro la macchina da presa per portare il livello dell’arte cinematografica al suo massimo raggiungibile: con 1300 inquadrature, nessuna uguale ad un’altra – lo dichiarò lui stesso – e un cast che vede tra gli altri Flavio Bucci (Daniel, il pianista cieco), Alida Valli (Miss Tanner), Joan Bennet (Madame Blanche) Stefania Casini (Sarah) e Miguel Bosé (Mark), Argento gioca per quasi 100 minuti con la sensibilità, le ossessioni e le più intime, infantili e ancestrali paure dello spettatore, trasformato nella sua vittima perfetta mentre è impietrito di fronte alla favola horror più immersiva di ogni possibile realtà virtuale futura.
La proiezione della versione in 4k di Suspiria, restaurato nel 2018 a cura di Synapse e del direttore della fotografia Luciano Tovoli, e tornato in sala a febbraio scorso con Cat People e Videa, è in programma sabato 20 luglio alle 21.00 all’Arena Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, preceduta alle 19:00 dal concerto Fantasia romantica – Omaggio a Sergio Calligaris, realizzato in collaborazione con A.Gi.Mus, con musiche di Clara Wieck Schumann, Robert Schumann, Mendelssohn, Chopin, Liszt, Brahms, Sergio Calligaris.
L’Effetto Notte (insonne) stavolta sono gli incubi, garantiti. Preparatevi.
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