David, Miglior Film ‘Le otto montagne’: “una dichiarazione d’amore dall’Italia”

Il racconto della cerimonia e il commento dei protagonisti della 68ma edizione dei Premi, in diretta dagli studi Cinecittà@Lumina - Roma. Sul palco il ricordo di Gina Lollobrigida, presto in mostra


La Giuria dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, presidente Piera Detassis, per la sua 68ma edizione ha assegnato stasera i riconoscimenti 2023, nella diretta tv della cerimonia di premiazione, condotta da Carlo Conti con Matilde Gioli dagli Studi Cinecittà@Lumina di Roma, complesso situato a Roma Nord, che Cinecittà gestisce per rispondere alla crescente domanda di produzioni e consolidare il suo posizionamento di mercato in vista dell’ampliamento degli storici spazi di via Tuscolana, dove sorgeranno ulteriori cinque teatri nei prossimi tre anni.

Nella carrellata di premiati e di ospiti, sentimenti e reazioni a caldo, nel ricevere o omaggiare il cinema italiano e il prestigioso Premio. 

Il padrone di casa, Carlo Conti, apre la cerimonia parafrasando il Presidente della Repubblica Mattarella, che stamattina ricevendo al Quirinale i candidati al David68 ha detto che “il cinema è patrimonio dell’arte, della cultura”, parole dopo cui il conduttore tv invita sul palco il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. “Siamo impegnati affinché il cinema, in tutte le sue componenti, possa andare avanti. Abbiamo sicuramente una parte che è più in sofferenza ed è quella delle sale cinematografiche. Infatti, questa estate investiremo un investimento da 20 milioni di euro per promuovere il cinema in sala. Dal 16 giugno al 16 settembre tutti i film italiani ed europei saranno a 3,50 euro: il resto lo mettiamo noi”, sottolinea nel suo saluto la Senatrice. 

Matilde Gioli, più di Conti anima del cinema per la sua professione di attrice, arriva sul palco illuminata da un abito dorato e subito dedica le sue parole alle nuove generazioni: “abbiamo fame della vostra creatività, bisogno del vostro linguaggio, della vostra lettura del mondo, soffermatevi sui dettagli e raccontateceli per poter permettere un incontro di generazioni”. 

Il primo riconoscimento della serata è stato conferito alla Miglior Attrice Non ProtagonistaEmanuela Fanelli per Siccità, davvero stupita all’annuncio del suo nome, infatti esclama: “scusate la faccia spiritata quando m’hanno inquadrata”, dicendo ciò con consapevole ironia. “Grazie a Paolo Virzì che mi ha saputa guardare per il ruolo vedendomi in uno sketch sulla periferia romana”.  

È poi il momento della Miglior Scenografia a La Stranezza, in particolare a Giada Calabria – Scenografia, e a Loredana Raffi – Arredamento. 

Miglior Attore Non ProtagonistaFrancesco Di Leva per Nostalgia. L’attore – alla terza candidatura – gioca con “il mese di maggio, fortunato” – alludendo sia alle vittorie degli scudetti del Napoli, ma anche al “5 maggio, in cui è nato mio figlio, e al 10 maggio di quest’anno, in cui arriva un David. Mario Martone, quello che tu hai fatto con me è quello che noi stiamo facendo a San Giovanni a Teduccio: è quello che tu hai fatto con noi”. 

Come annunciato, David dello Spettatore Il grande giorno diretto da Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo, per loro primo David. Per Aldo: “Senza Massimo non saremmo qui, è stata un’avventura…”. Mentre Giacomo dice: “grazie al pubblico che ci dimostra un affetto incredibile da più di trent’anni”. 

Per il Miglior Esordio alla Regia vince il David di Donatello 2023 Giulia Louise Steigerwalt per Settembre. “Ringrazio dal cuore Groenlandia, Matteo Rovere, un grande compagno di lavoro e di vita. Gli esordi sono sempre un terno al lotto e ringrazio Rai Cinema che ci ha creduto: avevo scritto questo film 13 anni fa e poi era là in un cassetto, quindi questo testimonia i sogni”.  

“Mi piace ricordare un grande maestro, Piero Tosi”, dice Gioli annunciando la cinquina e poi il vincitore per i Migliori Costumi: Maria Rita Barbera per La stranezza. La costumista, ringraziando, ci tiene a “condividere col reparto, perché da sola non mi bastavo. Grazie”. 

“Un importante David alla Carriera, a una produttrice che s’è distinta per le sue lotte, e la prima produttrice italiana a vincere un Oscar per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”: così Carlo Conti annuncia Marina Cicogna, per cui “è molto strano, succede quando uno meno se l’aspetta. Questo premio mi inorgoglisce e per me ricorda soprattutto il mio passato, dall’infanzia in poi: ora vediamo molte cose ovunque mai il piacere del film al cinema è tutta un’altra cosa. Marina Cicogna, produttrice di grandi opere del nostro cinema – come, una per tutte, Metti, Una sera a cena – è anche protagonista del documentario MARINA CICOGNA. La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti, co-prodotto con Luce Cinecittà: dopo l’uscita in sala sarà trasmesso in prima tv il 15 maggio su Rai5 (21.30) e venerdì 19 su Rai Movie (23.00). Cicogna, sul mestiere del produttore, sostiene che “nel tempo in cui lavoravo io non avevamo sovvenzioni, per cui il cinema era una scelta di qualcosa che sarebbe stato molto molto speciale, ho sempre scelto con molta libertà; Petri era il regista che girava meglio e perderlo così giovane è stato un dispiacere. È molto importante la partecipazione del produttore, che nasce da conversazioni fatte e cose che possono essere discusse: il confronto ci vuole”. Parlando del suo libro, Ancora aspetta, Cicogna racconta che “cercare titoli è complesso ma ho pensato a un motto di casa mia e forse spero che la vita continui a essere quello che è sempre stata e che il cinema italiano continui a essere il migliore del mondo, e se non lo farò io che lo possa fare qualcun altro”. 

La Miglior Sceneggiatura Originale è assegnata a Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso per La stranezza. Per il regista Andò, anche tra gli sceneggiatori: “è un film sulla scrittura, sui fantasmi di chi scrive, su come la comunità ispiri la scrittura. Questo premio è una grande gratificazione”. Per Chiti: “coniugare teatro e cinema è una gioia, sono commosso”. 

Poi scorrono sequenze in bianco e nero sul grande videowall del palco della cerimonia per “un ricordo all’attrice che ci ha lasciati 50 anni fa”, commenta Conti riferendosi ad Anna Magnani e subito l’omaggio continua con la prima ospite, la cantante Noemi, che al pianoforte suona e intona Com’è bello far l’amore quando è sera, brano che canta la Roma della grande interprete capitolina. Secondo la cantautrice, “prima di lei non c’era una donna così nel cinema italiano, una recitazione sofisticata, un grande mito”.

Come un naturale continuum tematico, da attrice protagonista a Attrice Protagonista, la Migliore 2023 – David di Donatello alla prima candidatura, è Barbara Ronchi per Settembre. “Mi viene un po’ da ridere e un po’ da piangere. Ringrazio prima di tutto Sara Casani, la casting director di Settembre, perché è iniziato tutto da lei. Poi, è stato un onore assistere allo sbocciare di una regista, Giulia Louise Steigerwalt”. 

Matilde Gioli ricorda i 100 anni dalla nascita di Tonino Delli Colli, direttore della fotografia. Lui disse una cosa importante sulla fotografia: “il film è finzione ma la luce dà verità, quindi i dop regalano verità al sogno del film”. Migliore FotografiaRuben Impens per Le Otto Montagne, ritira il co-regista Felix van Groeningen: “Ruben e io abbiamo lavorato insieme per vent’anni. Grazie, e grazie a tutti”. 

Il primo David Speciale 2023 va a Isabella Rossellini. “I miei genitori sono stati meravigliosi come papà e mamma, buffi, allegri, con senso dell’avventura e una grande passione per il cinema e io ho cercato di seguirli”. Rispetto alla sua eterna bellezza, confida di dare: “sempre la stessa risposta: Richard Avedon, grande fotografo mi disse che essere modella è come essere attrice del Cinema Muto, non c’è bellezza senza emozione”. Del suo animo ecologista, racconta che: “nella mia fattoria ho solo razze molto antiche, quelle in via d’estinzione”. Il Premio le viene consegnato dall’attore Matt Dillon, che ha lavorato con lei: “abbiamo fatto un film insieme nel periodo del covid, una cosa un po’ insolita, lei è stata meravigliosa”. L’attore precisa poi che si sente per metà italiano, “mi sono innamorato dell’Italia ma se dovessi scegliere sceglierei Roma”. 

Conti e Gioli continuano la cerimonia annunciando la cinquina per il Miglior Attore Protagonista, creando la suspence su questo premio attesissimo lanciando un necessario tempo pubblicitario, per poi tornare in diretta tv dal palco degli studi Cinecittà@Lumina e annunciare il vincitore: Fabrizio Gifuni per il ruolo di Aldo Moro in Esterno Notte, al cui annuncio anche la sala stampa, a maggioranza, applaude d’istinto e con entusiasmo: “Grazie a Marco Bellocchio, un artista immenso a cui tutto il cinema italiano deve essere grato”. Ringrazia anche i colleghi della cinquina “per le interpretazioni straordinarie. Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità. Ringrazio Giuseppe Bertolucci, Capuano, Manueli e Caligari che mi hanno insegnato sul campo l’indipendenza e la libertà creativa. Ringrazio Sonia (Bergamasco, la moglie), una grande artista. Dedico il premio a una persona che non c’è più e che mi manca molto, ma che da qualche piattaforma stellare avrà visto il film: mio padre”. 

Ti mangio il cuore con il brano Proiettili di Elodie vince il Premio alla Migliore Canzone Originale. La cantante, del film di Pippo Mezzapesa anche protagonista all’esordio, sul palco riceve il premio: “Io non vinco mai e quindi non me l’aspettavo. Ma l’importante è fare le cose con amore: ringrazio Elisa Toffoli”, autrice del brano. 

È poi il momento dell’amarcord dei grandi del cinema, così Carlo Conti ricorda Gina Lollobrigida: l’inchino a questa signora della Settima Arte avviene con una carrellata di sequenze di film di cui è stata versatile protagonista. “Il MiC e Cinecittà, dall’8 giugno, hanno organizzato una mostra, I mondi di Gina, al Palazzo Poli-Istituto Centrale per la Grafica di Roma”, annuncia Conti.

Il Miglior Documentario – “Premio Cecilia Mangini” è Il cerchio di Sophie Chiarello: “Ringrazio chi ha creduto a questo progetto un po’ speciale. E soprattutto ringrazio la scuola che lo ha accolto, dedico il premio alla maestra Francesca e a tutti i bambini, che possano trovare sempre la loro identità liberamente”. 

Il David di Donatello per la Miglior AcconciaturaDesiree Corridoni per L’ombra Di Caravaggio, anche questa una prima candidatura: “lo dedico a mio padre Franco e spero mia zia mi stia guardando, che è stata maestra e madre, e lo dedico anche a lei”. 

Il montaggio sono “delle forbici poetiche”, secondo una citazione che ricorda Gioli per premiare Francesca Calvelli e Claudio Misantoni per Esterno Notte – Miglior Montaggio 2023. La montatrice, moglie del regista del film, ringrazia: “Marco Bellocchio, a cui devo moltissimo”. 

Ed è il momento dell’altro David Speciale della serata, a Enrico Vanzina: Conti prima di insignire lo sceneggiatore del Premio ricorda che è nella storia di tutti noi un doppio titolo di 40 anni fa, Sapore di mare e Vacanze di Natale. “Saper raccontare è una funzione sociale, saper far ridere è una grande fetta di sapienza del cinema italiano, tra cui mio papà Steno, a cui lo dedico, come a mio fratello Carlo. Steno, con Risi e Monicelli hanno portato il buon umore in questo Paese e io sono fiero di appartenere a una famiglia a cui il cinema italiano ha voluto bene e noi l’amiamo tantissimo. Io immagino il viaggio della mia famiglia come un viaggio della leggerezza: ai funerali di Carlo, Proietti ha detto che la leggerezza spesso non è superficialità”. Vanzina ringrazia poi “Alberto Lattuada, il primo regista a credere in me, Goffredo Lombardo, il primo produttore a crede in me, Carol Levi che mi ha voluto tanto bene, mia mamma e mia moglie, che non s’è mai impicciata di cinema e ha sempre tenuto i piedi per terra”.

Il David di Donatello per la Miglior Sceneggiatura Non OriginaleLe otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, per cui: “è stata una gioia grande lavorare su questa storia, insieme, e con persone incredibili. Grazie a Paolo Cognetti per essere la nostra guida; a Borghi e Marinelli: siete incredibili; tutti gli altri siete la nostra famiglia, il nostro film è un matrimonio pieno di amore; nella fratellanza tra Italia e Belgio, insieme siamo europei, siamo cittadini del mondo”. 

Uno dei riconoscimenti più attesi e in cui la cinquina metteva in gioco grandi autori: Marco Bellocchio per Esterno Notte, Gianni Amelio per Il Signore delle formiche, Roberto Andò per La stranezza, Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch per Le otto montagne, Mario Martone per Nostalgia. Il Premio per la Miglior Regia 2023 a Marco Bellocchio: “Vabbé, dai… Non me l’aspettavo, ma accetto. Quando si ha una certa età si diventa saggi, l’importante è continuare a lavorare e fare cose belle. Sono anche moderatamente emozionato e così ringrazio tutti coloro che sanno li ringrazierei”. 

Love Of My Life, cantata e suonata al pianoforte da Matteo Bocelli – secondo ospite musicale della serata, organizzata in collaborazione con Cinecittà Spa. – è la colonna sonora per il momento In Memoriam dedicato a tutti gli artisti del cinema che quest’anno ci hanno lasciati, da Lino Capolicchio a Maurizio Costanzo, da Lando Buzzanca a Citto Maselli, da Ivano Marescotti a Alessandro D’Alatri. 

Il Miglior Compositore 2023 è Stefano Bollani per Il pataffio, per lui il primo David di Donatello: “sono felicissimo perché ho potuto scrivere le musiche di un film bello e intelligente. Mi sono potuto divertire a suonare anche il clavicembalo, soprattutto ricordo anche il coro, molto importante, in cui c’è anche Luigi Lo Cascio”. 

“Loro hanno un ruolo importantissimo, perché sono i primi che ci mettono allo specchio e ci presentano il personaggio, sono illusionisti e sono pittori” per Matilde Gioli questo sono i truccatori e il Miglior Trucco – David di Donatello 2023 va a Enrico Iacoponi per Esterno Notte

La stranezza premia anche il Miglior Produttore: Bibi film, Tramp Limited, Medusa film e Rai Cinema. Angelo Barbagallo racconta che “sin da stamani al Quirinale sono stato bene per il senso di comunità, quest’anno più che in altri anni evidente, tra tutti noi ci sono relazioni profonde, come un filo, come se tutti parlassimo un esperanto, quello del cinema, e soprattutto c’è la passione che tutti noi dobbiamo avere nei confronti del pubblico, soprattutto quello che frequenta le sale”. 

Migliori Effetti Visivi VFX per la 68ma edizione dei David di Donatello quelli di Marco Geracitano per Siccità: “ringrazio Paolo Virzì per aver permesso questo film difficile, per questo bellissimo. Io prendo questo premio rappresentando decine e decine di artisti”.

Il premio per il Miglior SuonoLe otto montagne: Presa Diretta – Alessandro Palmerini; Post-Produzione – Alessandro Feletti; Mix – Marco Falloni. 

Ancora, una Giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado ha votato, in una selezione di film stabilita in sinergia tra Agiscuola, Accademia del Cinema Italiano, Anec e Alice Nella Città, per assegnare il Premio David Giovani, destinato al Miglior Film Italiano con temi vicini alle nuove generazioni: premio a L’ombra di Caravaggio di Michele Placido che sale sul palco dicendo di voler dire “poche parole”, poi accenna ironia sul parkinson e su un dente che gli manca, e ringrazia “il maestro Marco Bellocchio che mi ha insegnato a stare davanti e dietro la macchina da presa”.  

Un’apposita commissione ha assegnato poi un David di Donatello al Miglior CortometraggioLe variabili dipendenti di Lorenzo Tardella. 

Il palco accoglie la presidente Detassis: “Io mi riconosco molto nelle parole dette da Angelo Barbagallo e stasera il miglior cinema è stato rappresentato in tutte le sue forme, questo vuol dire che il lavoro che si sta facendo porta alla luce nuove rivelazioni e nuovi formati. Vorrei riconoscere il lavoro di tutti, quello con il Ministero e il sottosegretario Borgonzoni. Per Cinecittà ringrazio la presidente Chiara Sbarigia e l’AD Nicola Maccanico: questo luogo potrebbe diventare la casa dell’anima”. 

Detassis annuncia poi il Miglior Film InternazionaleThe Fabelmans di Steven Spielberg

Avviandosi la cerimonia a conclusione, dal palco una carrellata di immagini per presentare Cinema Revolution, iniziativa per il sostegno del cinema nella stagione estiva. 

Prima dell’annuncio dell’ultimo Premio, Carlo Conti “rompe la scaletta” e annuncia la triste scomparsa in queste ore del regista Enrico Oldoini

E infine arriva l’annuncio del Miglior Film 2023, nella cui cinquina finale hanno concorso: Esterno Notte di Marco Bellocchio, Il signore delle formiche di Gianni Amelio, La stranezza di Roberto Andò, Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, Nostalgia di Mario Martone. L’opera assoluta del 68mo David di Donatello è Le otto montagne (post produzione audio realizzata presso Cinecittà). Per Felix van Groeningen “è stato un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film in Italia, in italiano? Era un libro molto bello, l’ho letto e ho detto sì”. Charlotte Vandermeersch dice: “grazie per questa dichiarazione d’amore dall’Italia, amiamo tanto l’Italia”. Alessandro Borghi, tra i protagonisti, ammette che “fare questo film è stato un regalo per la mia vita. È stato bellissimo con mio fratello, Luca Marinelli”; quest’ultimo riserva un: “grazie a due anime gigantesche”, riferendosi agli autori. 

I numeri del David di Donatello 2023: 141 film italiani di lungometraggio di finzione iscritti; 20 diretti da registe donne; 48 opere prime iscritte; 132 documentari in concorso; 444 cortometraggi in concorso. 

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