Mattarella: “Il cinema fa parte della nostra identità”

Una cerimonia poco formale, grazie alla verve della conduttrice Geppi Cucciari, al Quirinale per presentare al presidente Mattarella i candidati al David


Una cerimonia tutt’altro che formale e ingessata, grazie alla verve e alle battute a raffica della conduttrice Geppi Cucciari, che torna al Quirinale per presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – come di consueto – i candidati ai David di Donatello che saranno consegnati stasera agli studi Cinecittà@Lumina e in diretta su Rai 1 in un programma condotto dal ‘solito’ Carlo Conti con Matilde Gioli.

Tante le prese in giro e gli scherzi anche rivolti direttamente al Capo dello Stato, “costretto a restare qui ancora cinque anni”, ma “imperturbabile e con una sola espressione”, per l’attrice sarda che strappa più di un sorriso a Mattarella. Il jazzista Danilo Rea intervalla al pianoforte con rielaborazioni di grandi colonne sonore (non manca l’omaggio a Ennio Morricone). In sala tutto il cinema italiano che conta, registi, produttori, attrici e attori, con qualche assenza da Gianni Amelio a Benedetta Porcaroli e Elio Germano.  

Il David alla carriera Marina Cicogna e i vincitori dei David speciali Isabella Rossellini ed Enrico Vanzina trovano anche lo spazio per raccontarsi grazie alle domande impertinenti di Geppi. Produttrice di lungo corso Cicogna, prima donna a vincere un Oscar, infila anche una critica ai registi “produttori di se stessi”. La figlia di Ingrid Bergman e del grande Roberto, laureata in etologia a 60 anni, tra le interpreti de La chimera di Alice Rohrwacher, presto a Cannes, trasmette la sua passione per gli animali, fonte per lei di divertimento e gioco fin dall’infanzia e ispiratori del testo che sta portando in scena intitolato Il sorriso di Darwin. Enrico Vanzina commuove ricordando il padre Steno e il fratello Carlo: “La nostra è una famiglia che ha amato il cinema tanto da aver realizzato in tutto 260 film che fanno parte dell’immaginario di questo paese. Per ridere degli italiani bisogna osservarli e bisogna amarli, le fragilità degli altri sono anche le nostre”.  

Spazio ai discorsi ufficiali con gli interventi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, e naturalmente le conclusioni di Mattarella, che si sono rivolti alla platea di addetti ai lavori tra cui AD e presidente di Cinecittà, Nicola Maccanico e Chiara Sbarigia, il presidente dell’AGIS Francesco Giambrone, il presidente ANICA Francesco Rutelli, il DG Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli, i vertici Rai.

“Il cinema è un biglietto da visita della nostra nazione nel mondo. Il linguaggio cinematografico è compreso da tutti e tutti vi leggono il volto odierno dell’Italia. Naturalmente dovete essere sostenuti perché il cinema è anche industria culturale. Per me è un dovere ma anche un piacere venire incontro alle vostre necessità. Il ministero della Cultura vuole accompagnarvi nella crescita“, ha affermato Gennaro Sangiuliano. “Il primo decreto che ho fatto – aggiunge il ministro, affiancato dai sottosegretari Borgonzoni e Sgarbi – prevede il contributo di tre euro per ogni biglietto di cinema tra il 13 giugno e il 16 settembre. Ci sarà poi anche un aiuto alla produzione. Come ministro e come spettatore – ha concluso – auguro a tutti voi un futuro fulgido ed entusiasmante”. 

“Proprio i David ci aiutano a tracciare e scandire il percorso, ad avere la percezione del cammino compiuto, dei valori in campo, di questo patrimonio di arte e cultura che fa pienamente parte della storia italiana. Il cinema è un testimone che passa di mano in mano. Alla prima edizione del David, nel 1956, venne premiato Vittorio De Sica per Pane, amore e… Compie sessant’anni Il Gattopardo di Luchino Visconti. Cinquant’anni or sono – era il 1973 – arrivò nelle sale Amarcord di Federico Fellini, poi vincitore dell’Oscar. Potrei continuare, ma rischierei di trascurare capolavori assai più di quanti sarebbe possibile citare. Una sequenza emozionante di film che hanno fatto epoca, che hanno fatto conoscere il nostro talento nel mondo, che hanno anche scandito la vita della Repubblica e riempito l’album dei nostri ricordi”. E’ iniziato così il discorso di Sergio Mattarella che ha salutato i candidati ai Premi David di Donatello, “tramite voi saluto quanti partecipano alla vita, alla creatività, allo sviluppo del nostro cinema. Grande riconoscenza rinnoviamo nei confronti di Gian Luigi Rondi, che ebbe l’intuizione di questo premio sessantotto anni or sono, riuscendo con vera grande tenacia a radicarlo e farlo crescere. Lo ricordiamo mentre portiamo avanti il testimone che ci ha lasciato. Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. E’ anche svago, sogno, libertà. Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno e appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari”.

“Tra i problemi – prosegue il presidente – vi è quello che riguarda le presenze nelle sale cinematografiche. Purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con i Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale – i tanti nostri ‘nuovi cinema paradiso’ – rappresentano un patrimonio di socialità. Non vanno ignorati i problemi ma nel cambiamento il cinema può vincere la sua partita”. E ancora: “Il nostro talento continua a essere apprezzato ovunque. Il gusto e la qualità italiane hanno nel cinema, con le sue radici e le sue icone, un grande propulsore. Le istituzioni sono quindi chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni. Promuovere cultura vuol dire promuovere anzitutto la sua libertà”. 

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha capitoli rilevanti che interessano il cinema e la cultura. E’ una opportunità storica quella che abbiamo davanti, una sfida che dobbiamo superare come Paese. La condizione per riuscire a ottenere i risultati migliori dai progetti messi in campo è la capacità di tutti gli operatori, delle istituzioni pubbliche, delle imprese, degli artisti come di ogni categoria di lavoratori del cinema, di dialogare proficuamente e trovare intese e convergenze. Abbiamo superato le insidie più gravi di una pandemia che ha lasciato segni drammatici e profondi nella vita sociale. Ha imposto una frenata a tante attività. Ma l’industria del cinema non si è fermata neppure durante il lockdown e ha ripreso velocemente il suo percorso. La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grande risultati”.

“Il cinema è parte di noi. Lo è anche mentre progetta il suo futuro. La cerimonia del David di Donatello valorizza i talenti del presente e guarda a quelli del domani. E’ un incoraggiamento al cinema e al Paese. Buona festa per questa sera!”.

Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia e del Premio, ha ricordato come “il cinema italiano sia solido” e ha sottolineato la presenza di tre donne tra le registe esordienti. Tra i punti importanti del suo discorso la campagna estiva per riportare il pubblico in sala e il David dello spettatore andato alla commedia di Aldo Giovanni e Giacomo Il grande giorno. Infine un ringraziamento a Cinecittà che ha dato una “casa” al David.   

10 Maggio 2023

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