C’è anche Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, prodotto da Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Luce Cinecittà, tra le dieci opere in gara al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2023 per il miglior documentario. “Questa selezione è il frutto della visione di 132 opere, che testimoniano una notevole, entusiasmante varietà di temi e approcci stilistici e produttivi”, dichiara la commissione in una nota. L’annuncio delle candidature è stato dato da Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Francesco Giambrone, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.
Queste le opere selezionate dall’apposita commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino, Giacomo Ravesi:
Il cerchio di Sophie Chiarello
Franco Zeffirelli, conformista ribelle di Anselma Dell’Olio
Gigi la legge di Alessandro Comodin
In viaggio di Gianfranco Rosi
Kill Me If You Can di Alex Infascelli
Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala
Il posto di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese
Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno
The Matchmaker di Benedetta Argentieri
La timidezza delle chiome di Valentina Bertani
La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.
“Il lavoro di definizione della decina di anno in anno risulta più complesso perché la qualità e la profondità delle opere presentate sono sempre più evidenti e solide – ha scritto la commissione – Se da un lato il vincolo stretto dei dieci titoli voluto dall’Accademia è una garanzia di rigore, dall’altro si rivela un meccanismo che impone delle scelte stringenti; tuttavia consideriamo il cospicuo numero di opere meritevoli di essere segnalate e promosse come un ottimo segnale per la produzione documentaria italiana post pandemica e la prova incoraggiante del valore del lavoro di autrici e autori, sia già affermati che esordienti, che hanno voluto sottoporre le loro opere alla commissione del David di Donatello per il miglior documentario. Rispetto agli anni precedenti, la selezione si è aperta in maggiore misura a tematiche sociali di respiro anche internazionale. Mentre dell’insieme dei film presentati ci preme sottolineare la ricorrenza sull’atrocità dei conflitti bellici, gli effetti disumani e paradossali dei fenomeni migratori, la domanda di lavoro e l’esigenza di riflessione sul passato, non solo del nostro Paese, oltre al più tradizionale riconoscimento agli italiani che si sono distinti nel campo della cultura”.
Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, liberamente tratto dal libro omonimo di Fuani Marino edito da Giulio Einaudi Editore, è stato presentato nel concorso documentari italiani del 40° Torino Film Festival e uscirà prossimamente nelle sale con Luce Cinecittà. Il film è il racconto della storia vera di Fuani Marino, una giovane donna che a causa di una forte depressione si lancia dal quarto piano di un palazzo e sopravvive alla caduta. Svegliami a mezzanotte indaga i luoghi oscuri del disagio psichico attraverso i fotogrammi e i frammenti, le parole e le emozioni di un’esistenza fragile, illuminandoli con il racconto di una insperata resurrezione che porta con sè la speranza.
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