Il 2010 è l’anno domini dell’avvento dei Minions nelle esistenze degli umani del globo: gli adorabili, spassosissimi e imprevedibili omini gialli facevano capolino sul grande schermo invadendo l’universo con il franchise di Cattivissimo Me, la cui punta di diamante è Gru, sin dal principio – nella versione italiana – interpretato da Max Giusti, che non dimentica “la prima volta”, adesso che s’appresa a essere al cinema per la quarta (anzi, la sesta per precisione, perché c’era la sua voce anche negli spin-off Minions, 2015 e Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, 2022): “Io e Gru siamo amici per la pelle. Siamo molto simili, anche fisicamente purtroppo: cammino male come lui, ho game secche e torace importante, ho un naso abbastanza prospiciente anch’io. Sono stato fortunato e non mi scordo mai di quando volessi fare questo mestiere, con papà metalmeccanico e mamma commessa in una ferramenta, per cui lì ti chiedi: chi ti dice come si impari a fare l’attore? Io ho avuto la fortuna di incontrare un personaggio che abbia avuto questa lunga vita: ho visto per la prima volta Cattivissimo Me 14 anni fa e affrontava tematiche dalla Lehman Brothers all’ecologia, non eravamo certo abituati a questo per un cartoon! Ho avuto la fortuna di poter inventare la voce di Gru: volevo una voce che potesse intenerire ma essere altrettanto potente e m’è venuto un po’ il suono di Forrest Gump, partendo da quello di Lando Fiorini, fino a quest’ultimo film, in cui si è un po’ più alleggerita, è più vicina alla mia voce reale, e così permette più sfumature. Questo quarto film è stato più facile perché negli ultimi due c’era stato un lavoro molto più tecnico: per me, fare il fratello e il bambino era molto complesso. Quest’anno è stata la prima volta in cui mi sono confrontato anche con la parte produttiva americana. Gru non è certo un personaggio a cui – da attore – diresti ‘no basta’perché ti stanca, e anche per rispetto del pubblico. Non doppierei altro, e qui l’ho potuto fare con un certo margine di creatività: ho sempre bisogno di avere un minimo di autonomia. Quando Dru non ho potuto crearlo io, ma ho dovuto adattarlo sugli standard internazionali, è stato un po’ più faticoso: io devo sentire di avere almeno il 20% di libertà creativa”.
Cattivissimo Me 4 – dal 21 agosto al cinema con Universal Pictures, diretto da Chris Renaud, regista del primo film – è una di quella “saghe” che cresce con gli spettatori, infatti, commenta Max Giusti “è ormai un classico” e se l’impronta del racconto possa sembrare “infantile” qui casca l’asino, perché, anche tornando sulle prime parole dell’attore, questa animazione ha spartito le acque, ha rotto gli schemi, e – più che mai – sotto la pelle di una storia per piccoli parla davvero delle grandi questioni del pianeta e, dunque, a tutte le età. “Quando è stato fatto Minions ho fatto solo una voce finale, e ho rosicato come un pazzo! Credo che i Minions siano la grande forza dirompente dei film ma Gru è la loro promessa di lunga vita. Sono fenomenali, devastanti, irriverenti, devo gestirli: la storia di Gru fa sì che anche loro siano protetti, ed è la grande qualità di questi film, insieme all’irriverenza del racconto. Nella storia dell’animazione mondiale c’è un ‘prima’ e un ‘dopo’ Cattivissimo Me, in precedenza era tutto più melenso”, continua l’attore.
Gru, in questa neonata vicenda, trova anche una moglie: no, nessuna paura, Lucy c’era e Lucy c’è, sempre, ma “cambia voce”, infatti, dopo due film doppiati da Arisa, quest’anno debutta Carolina Benvenga, conosciuta ai più per essere amatissimo volto del mondo dei più piccoli, per cui riconosce che “la proposta mi è arrivata da Universal per il mio ruolo nel settore Kids. Il mio saper recitare e cantare mi hanno aiutata in parte, poi c’è la parte tecnica, frutto di applicazione e esperienza”. La sua Lucy: “approccia in maniera gasata e quasi incosciente” al fatto di dover cambiare identità per proteggere la famiglia. “Certe sequenze – come quella esilarante in cui s’improvvisa parrucchiera – nel doppiaggio corrispondono a cambi di mood, in cui lei sale di tono per convincersi, sapendo però che vada tutto a rotoli. E lì esce il suo carattere, è una tosta. Lei in questo capitolo è entrata in un universo differente: la maternità ti cambia, così come Gru ha un cambio caratteriale, diventando papà, e così si vanno a toccare tematiche sensibili”.
E, se Lucy – con le bimbe Margot, Edith e Agnes sono una dolcissima conferma, Cattivissimo Me 4 ci presenta però personaggi che potrebbero essere addirittura protagonisti di spin-off dedicati, tanta è la personalità e il potenziale che ciascuno porta con sé: è nato Gru Junior, adorabile quanto birbante bebé della coppia; fa capolino nella trama la vecchia preside del liceo frequentato da Gru, una nonnetta supereroica e cattivissima; e poi c’è Poppi, la rossa bambina figlia dei vicini di casa con l’aspirazione a diventare una cattivissima; e dulcis in fundo lui, l’antagonista di Gru in questo film, Max Le Mal, con la voce di Stefano Accorsi, alla sua prima volta nel doppiaggio di un cartoon.
Rispetto al ruolo di papà, chiamato in causa non solo perché sia nato Junior, ma anche perché il piccolo diventa il focus del contrasto tra lui e Le Mal, Giusti riflette, a sottolineare ancora le affinità tra sé e il suo personaggio: “siamo in un momento di cultura molto metropolitana e vediamo quanto spesso i padri di famiglia fingano di non vedere e non sentire certe ingiustizie: Gru è molto buono ma vuole dipingersi come un cattivo, e non ce la fa; oggi viviamo in una società piena di cattivi veri, che cercano di mettersi una maschera da buoni. Però, anche il papà più tranquillo, col lavoro più sereno, c’è una sola cosa per cui s’arrabbia davvero: quando gli tocchi i figli, così anche lui può diventare un super eroe, ed è per questo che mi piace interpretare Gru. Io posso essere un vero leone ma devo essere nel giusto: la rivincita delle persone per bene ci sarà, almeno nei cartoon. Non metterei mai la mia faccia accanto a un esponente politico, ma accanto a Gru sì”.
Ridley Scott, 20 anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio, cerca il sogno di Roma nel figlio, Lucio, gladiatore e filantropo. Seduttivo il ruolo meschino e politico di Denzel Washington, con la voce di Francesco Pannofino. Nel cast, anche Padro Pascal e Connie Nielsen. L’uscita al cinema dal 14 novembre
Dal film family dell’autore nordico, un libro kids/teen a cura di Manlio Castagna e con le illustrazioni di Gianluca Garofalo, che anticipa e accompagna l’avventura su grande schermo, al cinema dal 14 novembre
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