Carlo Vanzina


C. VanzinaAppassionato di auto, era attesissimo all’anteprima romana del film Adrenalina Blu. La leggenda di Michel Vaillant, organizzata in un drive-in, ma il regista Carlo Vanzina all’ultimo momento ha dato forfait: è rimasto a Como, sul set di un film Mediaset. “Peccato, perché sono un appassionato di Michel Vaillant e credo di essere stato uno dei primi in Italia a conoscere questo fumetto. Frequentando una scuola francese, come lo Chateaubriand, era inevitabile leggere all’epoca i fumetti di Jean Graton e si sa quanto i francesi siano legati al culto di Vaillant, della sua leggendaria numero 10 che faceva faville sul circuito di Le Mans”.

Che genere di film tv sta girando?
E’ una storia comica, scritta con mio fratello Enrico e prodotta da International Video 80. E’ una commedia divertente, che vede protagonisti Massimo Boldi e Barbara De Rossi, alle prese con una coppia di consuoceri, Maurizio Mattioli e Monica Schettini. Il film s’intitola Un ciclone in famiglia, saranno quattro puntate, ognuna di cento minuti, che andranno in onda in prima serata, su Canale 5, l’inverno prossimo. Le due famiglie si conoscono in Canada, durante un viaggio, e da allora sono costrette a frequentarsi perché i loro figli diciottenni s’innamorano e mettono al mondo un figlio. Ma proprio le vicende e gli alti e bassi amorosi dei due ragazzi porteranno nelle due case una serie di divertenti equivoci, nei quali saranno coinvolti anche altri personaggi.

 

Oltre a Como quali saranno le altre location?
Gireremo a Roma, per una scena ambientata presso la Corte dei Conti. E poi andremo a Cortina, in Sardegna, in Canada, a Monaco di Baviera e persino in Sudafrica: le riprese finiranno a settembre. Sarà un film molto divertente che ricorda in parte Una strana coppia di suoceri e in parte Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi. Ma tratterà anche in modo molto realistico, e sempre in chiave comica, dei difficili rapporti tra genitori e figli.

Quanto è importante far ridere?
E’ fondamentale. Soprattutto per noi registi è importante recuperare la tradizione della nostra commedia all’italiana. Grandi cineasti e grandi attori, come Manfredi che ci appena lasciato, ci hanno insegnato e regalato un modo tutto italiano di far ridere che ha fatto il giro del mondo e che troppo spesso viene lasciato nel dimenticatoio. Il gioco degli equivoci, delle battute col doppio senso, del realismo e in particolare della mimica, sono elementi comici italiani, ai quali si sono poi ispirati tanti altri noti personaggi del mondo dello spettacolo occidentale.

10 Giugno 2004

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