Bruno Torri

“Le pellicole che ci rappresentano al Festival di Cannes sono opere che danno sicuramente un’immagine positiva del nostro cinema e delle attuali linee di tendenza. Mi riesce difficile stabilire se siano pochi o tanti i film selezionati, mi piacerebbe sapere quante nostre opere sono state visionate e con quali criteri sono stati, evidentemente, “bocciati” gli esclusi. Considerata l’attuale realtà del cinema italiano dove, purtroppo, c’è una stagnazione nella produzione dovuta anche al fatto che viviamo un momento di trapasso tra la vecchia legge e la nuova, che ancora non è operativa, possiamo ritenerci soddisfatti dell’attenzione che è stata data alla nostra cinematografia. Un dato importante e significativo, al di là del numero effettivo delle pellicole sulla Croisette, è che abbiamo 3 opere seconde, il che significa che c’è in atto un rinnovamento generazionale qualificato, che oltre ad avere il consenso della critica trova un valido sostegno, fortunatamente, anche nel pubblico.

La mia preoccupazione è per il futuro del nostro cinema; ho il timore che con l’avvento della nuova legge, che prevede tra le altre cose la riduzione del finanziamento pubblico, ci sia il rischio di vedere ridotta la nostra produzione e di conseguenza vedere diminuito il numero di nuovi autori, quelli che adesso esaltiamo come protagonisti del nuovo cinema italiano. Trovo che sia una legge che risponda maggiormente ad una visione economicista piuttosto che ad una visione socio culturale. Spero di sbagliarmi, ma credo che si produrrà molto meno e questo, a livello qualitativo, potrebbe essere un serio danno per tutto il settore”.