BERLINO. Dopo il successo planetario di Parasite, vincitore della Palma d’oro e dell’Oscar, amatissimo dal pubblico, il regista cult sudcoreano Bong Joon Ho torna in versione internazionale con il fantascientifico Mickey 17, dal romanzo di Edward Ashton (Mickey 7). Due ore e un quarto di invenzioni, esplosioni ed esplorazioni accompagnate dalla voce off del protagonista, Mickey Barnes (Robert Pattinson), un giovane uomo senza arte né parte che si candida volontariamente, senza aver letto bene i termini del contratto, al ruolo di “expendable” ovvero “sacrificabile”.
Spedito su una piattaforma nello spazio, diviene una cavia a disposizione degli scienziati per esperimenti su virus diabolici e malattie mortali, muore ogni volta per poi rinascere, ad ogni suo decesso infatti viene smaltito in un altoforno mentre una stampante in 3D che sembra una macchina per la risonanza magnetica ricostruisce il suo corpo esattamente com’era prima, emozioni e ricordi compresi. Quando inizia la storia siamo all’identità numero 17, che vediamo quasi cadavere in un pianeta stretto da una glaciazione, abbandonato dai suoi compagni di missione a morire congelato.
Per l’ex divo di Twilight scelto poi da registi importanti come David Cronenberg o Brady Corbet e presto impegnato in Batman parte seconda, è stata l’occasione per misurarsi con un action movie un po’ intellettuale e con qualche risvolto filosofico, che non disdegna lo splatter e sfocia persino in uno sdoppiamento di personalità che è una manna per un attore. Mentre Mickey 17 è ancora vivo (ma appunto è creduto morto) viene creato Mickey 18, cosa pericolosissima perché le repliche sono proibite per legge e i multipli vengono subito eliminati. L’attore britannico si lascia manipolare in laboratorio in tutti i modi possibili mantenendo più o meno sempre la stessa espressione attonita, ma Mickey 18 ha uno sprazzo di cattiveria nello sguardo che l’altro clone non ha.
Il regista sudcoreano di film come Memories of Murder, Snowpiercer e Okja ha cavalcato il tema del totalitarismo perché nel mondo avveniristico che racconta il potere è in mano a un tiranno dai modi suadenti e televisivi (Mark Ruffalo) accompagnato da una astuta moglie-consigliera (Toni Collette). E’ lui a muovere, fino a un certo punto, le pedine del gioco, ma come un novello dottor Stranamore capisce molto poco di quello che sta davvero accadendo.
Tra avvertimenti insistenti del festival a non far trapelare giudizi sul film prima dell’ora stabilita, Mickey 17, uno dei film più attesi di Berlino 75 e più attesi in assoluto (anche perché ha subito un cospicuo ritardo sull’uscita prevista), ha deluso alcuni e deliziato altri, specie per il sottotesto ecologista, con il salvataggio di una specie animale aliena che si rivela più saggia degli esseri umani, di sicuro meno aggressiva. Ma lo stile caustico e la acuta satira sociale del geniale Parasite non sono stati neppure lontanamente eguagliati.
Bong ha smentito chi pensava a Donald Trump (o magari a Elon Musk) come modello per il politico tecnocrate e populista del film. “Mi sono ispirato a certi leader coreani del passato e a dittatori di varie paesi, ma nessun personaggio politico del presente mi è servito da modello. Ho creato una figura comica”.
Contento che si possa guardare questa storia come realistica più che in una dimensione fantastica, Bong aggiunge: “Anche se è ambientata nel futuro, penso che potrebbe accadere nel presente o essere accaduta nel passato. E’ il motivo per cui amo il fantasy perché i personaggi possono essere molto umani e non limitati alla sci-fi”.
Nel cast del film, targato Warner Bros, anche Naomi Ackie che con Mickey ha una storia d’amore. “E’ la prima love story nella mia filmografia – ha detto Bong – mi piace esplorare i generi, a parte il musical che mi fa un po’ paura. Ma non è vero che tra lei e i due Mickey ci sia un threesome, perché loro sono una sola persona”.
Circa 19.000 professionisti accreditati (compresa la stampa) hanno partecipato al festival. Sono stati venduti 336.000 biglietti al pubblico, un numero leggermente superiore a quello del 2024
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