Bisio: presto tornerò a lavorare con Salvatores

"Con Gabriele sto pensando a un progetto tratto da un bel libro che abbiamo letto entrambi". Così l'attore che ha aperto il primo Campus del TaorminaFilmFest. L'incontro con l'attrice Rosario Dawson


TAORMINA. “Tornerò a lavorare presto con Gabriele Salvatores. Stiamo pensando a un progetto tratto da un bel libro che abbiamo letto entrambi”. Così l’attore Claudio Bisio che ha aperto il primo dei Campus in programma, scaldando i motori del TaorminaFilmFest e preparando la platea all’incontro successivo con la star americana Rosario Dawson.
Bisio, sette film in tutto con il regista de L’uomo invisibile, “film al quale per qualche tempo avevo pensato di partecipare – ha detto – ma poi l’opportunità è sfumata”, è stato accolto dal pubblico siciliano con particolare calore. “Tutto merito di Benvenuti al Sud – ha raccontato l’attore – un film che è rimasto nel cuore della gente e che per me è stata una vera e propria svolta economica, di carriera e di popolarità. Solo un problema: da allora a oggi ho fatto altri sei film, ma quando mi fermano per strada tutti si ricordano solo di quello”.

Generoso nel concedersi, Bisio ha ripercorso insieme ai ragazzi del pubblico le tappe fondamentali della sua carriera. Dagli esordi teatrali al Piccolo di Milano ai film con Salvatores. Positivo il bilancio della sua carriera, nessun rimpianto per gli anni spesi in televisione a condurre Zelig, “anche se quando facevo tv il telefono non squillava molto spesso, e se lo faceva non era il cinema a chiamare”, nessuna difficoltà ad ammettere gli errori. Come il flop della sua creatura Asini, “perché la sceneggiatura aveva delle lacune, e posso dirlo visto che l’ho scritta io”, e la scelta di partecipare a “Benvenuti al Nord, che non avrei fatto, o almeno lo avrei fatto diversamente. Ma non potevo rifiutare. E alla fine comunque è andato bene”.
Presto al cinema insieme a Mandelli, Papaleo e Gassman come doppiatore in Evolution Man, cartoon italo-francese in motion capture coprodotto da Cattleya, Bisio ha molti progetti per il futuro. La partecipazione al programma tv Italia’s Got Talent, forse un nuovo libro, la tournée teatrale di Father and Son, il doppiaggio dei cartoon Ice Age 5 Hotel Transilvania 2 con Cristiana Capotondi.

“Escludo per adesso una regia. Come ha detto Diego Abatantuono, è troppo faticoso doversi svegliare prima degli altri e rispondere a tutte le loro domande”, ha detto, rivelando un sogno nemmeno poi troppo nel cassetto. “Mi piacerebbe partecipare a un film in un ruolo drammatico, anche se quando l’ho fatto, con La gente che sta bene, non è stato un successo. E io lo ascolto il pubblico. Se non gli piaccio ci rimango male, ma poi mi chiedo perché, cerco di interpretare il segnale. Forse in Italia avremmo bisogno di far circolare un po’ di più gli attori tra un genere e l’altro”. Un sogno di Bisio? Una commedia insieme a Germano e Mastandrea, e un’edizione dei David di Donatello con qualche commedia in più a correre per i premi maggiori.

“Non si può fermare il progresso, non si possono fermare i cambiamenti. L’età media della popolazione africana è 18 anni ed è normale che questi ragazzi sentano la necessità di far qualcosa per prendere in mano le loro vite”. Attesa e inevitabile, la domanda sugli sbarchi e sull’immigrazione è arrivata puntuale, al primo giorno del Festival di Taormina. E a rispondere è stata l’attrice Rosario Dawson, recentemente confermata nella nuova stagione della serie tv Daredevil e primo ospite internazionale invitato a incontrare il pubblico nei tradizionali dibattiti dei Campus.”Noi abbiamo il dovere di aiutarli – ha spiegato l’attrice, da tempo impegnata in numerose iniziative umanitarie – costruendo le infrastrutture di cui hanno bisogno perché non siano obbligati a lasciare il loro paese”.

Ospite del festival insieme all’amica Abrima Erwiah, con cui ha fondato nel 2012 il progetto “Studio One Eighty Nine”, Dawson ha raccontato la nascita dell’iniziativa e i motivi che l’hanno spinta a impegnarsi sul terreno dello “slow fashion”, il nuovo trend della moda equa e solidale seguito a Hollywood anche da Livia e Colin Firth.
“Il progetto ha preso forma durante un viaggio umanitario in Congo, organizzato dal movimento V-Day. Abrima ed io siamo entrate in contatto con molti artigiani locali, per la maggior parte donne vittime di violenza, recuperate alla vita attraverso l’insegnamento di attività professionali. Bravissime stiliste con cui abbiamo cominciato a collaborare, aiutandole a vendere i loro prodotti in rete sulla nostra piattaforma online”.
Una nuova sfida per l’attrice, da sempre fan dell’Italia – “Lavorare con Gabriele Muccino è stata un’esperienza bellissima. Amo i vostri film e le vostre dive: vorrei rubare a Monica Bellucci il segreto del suo portamento” – che festeggia quest’anno vent’anni di carriera. “Vent’anni fa non avrei mai immaginato di lavorare per Netflix, tantomeno che avrei fondato una società in Africa Occidentale. E sono felice di essere qui a Taormina a parlarne”.

13 Giugno 2015

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