Bellocchio plaude al Papa, ma il teologo Ferretti frena

Per il regista il pontefice prende atto del cambiamento, mentre per il teologo: "Le argomentazioni fanno parte dell'impostazione evangelica del pontificato di Bergoglio"


“Quella del Papa verso le unioni civili è una vera apertura. Francesco tiene conto della realtà che c’è intorno a lui e in questo caso ha analizzato un dato di realtà. È un Papa che si rende conto che tutto cambia e si muove nel cambiamento. In lui c’è un rapporto con l’umanità e la realtà umana che porta a costruire un legame anche con chi non crede”. Il regista Marco Bellocchio esprime in questo modo all’Adnkronos il suo parere sull’apertura di Papa Francesco alle unioni civili.

Mentre il teologo cattolico Giovanni Ferretti frena gli entusiasmi: “C’è una incomprensione di fondo perché Bergoglio mantiene le norme di fondo ma le interpreta secondo le esigenze delle singole persone. Le argomentazioni fanno parte dell’impostazione evangelica del pontificato di Bergoglio. Non apre affatto al matrimonio omosessuale. Mette in pratica il sabato che è fatto per l’uomo di cui parlava Gesù. La legge del sabato rimane ma se c’è una situazione particolare, per cui si tratta di aiutare chi è in difficoltà, quando la legge impedisce di fare del bene subisce una eccezione. Francesco ha questa capacità di interpretare le norme sapendo che, nel caso concreto, bisogna vedere se aiutano l’uomo veramente o se lo opprimono”. E prosegue: “Dire sì ad una legge sulle unioni civili non significa equiparare le unioni civili al matrimonio cristiano che il Papa vede come ideale”. Il teologo ricorda che già nell’Amoris Laetitia, Bergoglio “parlando dei divorziati risposati aveva la stessa attenzione e rispetto, considerando che ci possono essere delle situazioni diverse, anche di fallimento, in cui la persona deve essere rispettata e accompagnata, mai abbandonata”.

 

Cr. P.
22 Ottobre 2020

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