Audace colpo degli ‘over 70’

Esce il 15 giugno in 80 sale Il crimine non va in pensione, commedia italiana di Fabio Fulco dalla struttura classica


Esce il 15 giugno in 80 sale (“con la speranza di salire a 120”, specificano i distributori Stemo) Il crimine non va in pensione di Fabio Fulco, una simpatica commedia dalla struttura ‘classica’ (molti i rimandi ai film con Totò, e in particolare a I soliti ignoti) su una sgangherata banda di pensionati che per aiutare un’amica in difficoltà decide di svaligiare il montepremi di una sala di scommesse. Il regista, Fulco (eccezione del cast, perché è l’unico ‘giovane’) è anche uno degli interpreti, nei panni di un assistente del centro anziani. Se la cava piuttosto bene a dirigere una squadra di grandi nomi come Stefania Sandrelli, Orso Maria Guerrini, Gianfranco D’Angelo, Giacomo Piperno, Ivano Marescotti, Maurizio Mattioli, Silvana Bosi e Gisella Sofio (recentemente scomparsa e a cui va un caloroso pensiero in conferenza stampa), con un’apparizione di Franco Nero.

E anche se il film si perde leggermente nel finale regala comunque sorrisi che hanno il sapore del passato, quando si faceva ridere senza troppe parolacce e con un pensiero alle tematiche sociali, che qui sono la ludodipendenza e il rapporto con le persone anziane. Tanto che per promuovere il film c’è in atto una campagna: gli ‘under 20’ che andranno a vederlo con un ‘over 70’ avranno diritto al biglietto gratis.

“E’ una generazione che ha fatto la guerra e si è spaccata la schiena per permettere a quelle successive di affermarsi – dice il regista – e non mi piace che a un certo punto della vita quelle persone debbano essere considerate inutili e abbandonate. Ho trattato il tema, a cui sono legato, sdrammatizzando, dando a questi vecchietti che aspettano soltanto la morte uno stimolo, una scossa , una ragione di vita. Inizialmente non avevo certo idea di dirigere io, ma ogni volta che davo in mano il progetto a qualcuno mi rendevo conto che lo cambiava, pur migliorandolo a volte, lo allontanava dalla mia idea. Alla fine mi sono convinto a fare da solo ma non immaginavo di avere a disposizione attori di questo calibro, che ovviamente mi hanno molto facilitato. Mi sono dedicato a loro e questa era la cosa che mi interessava, le mie scene nemmeno le rivedevo. Le avrei rigirate mille volte e non potevo permettermelo. Cito tanti film e nemmeno lo nascondo, Totò quando spiega come scassinare una cassaforte su una terrazza con i panni stesi, ma anche Tarantino e Django, dato che avevamo Nero. Ho voluto che la musica fosse giovanile, proprio per esprimere la vitalità ancora molto presente nei personaggi”. Poi sono gli attori a parlare.

“Nel film faccio lo sfasciacarrozze – dice Mattioli – è un ruolo che volevo assolutamente, infatti ho ricattato il regista. Perché io vengo da quel mondo lì, tra Torrevecchia e Primavalle giravo alla ricerca di bobine e poi quando le trovavo ero felice. Mi è bastato sbirciare la sceneggiatura”. Per Silvana Bosi “la vita vera è crudele. Si arriva a una certa età e capisci di aver stretto poco, soprattutto in termini familiari. Quindi il mio personaggio è molto vero. Però per me è diverso, non ho abdicato a niente. Ho la testa piena di progetti  e spero di andarmene così, con la testa piena di progetti”. Orso Maria Guerrini specifica soltanto di essere stato riformato al militare, dato che nella pellicola intepreta un presunto Generale dell’Esercito, che organizza il diabolico piano. 

Andrea Guglielmino
07 Giugno 2017

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