Ammessi più spettatori in sala con il nuovo Dpcm firmato ieri sera dal premier Conte che rivede in parte le regole per il cinema e lo spettacolo dal vivo, precisando che nelle sale al chiuso potranno trovare posto fino a 200 spettatori. Prima questo numero comprendeva anche il personale di sala e addetti ai lavori. Lo stesso per gli spettacoli all’aperto, per i quali il provvedimento precisa che sono ammessi fino a mille spettatori. Viene inoltre precisato che gli spettatori conviventi possono comunque sedere vicini e senza mascherina. Aperti i punti di ristoro per la vendita di cibi e bevande. Per i cinema multisala si precisa, poi, che il limite dei 200 spettatori va inteso per ogni singola sala. Restano sospesi gli eventi “che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni”. Sospese ancora “le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, e, sino al 14 luglio 2020, le fiere e i congressi. Le Regioni e le province autonome – si precisa poi – in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”. Leggi l’allegato al dpcm dalla Gazzetta Ufficiale
Soddisfatti gli esercenti dell’Anec, che nei giorni scorsi avevano lanciato l’allarme sulle difficoltà per riavviare le attività alla luce delle disposizioni precedenti: “I protocolli definiti con validità fino al 14 luglio accolgono le osservazioni presentate dall’Associazione Nazionale Esercenti Cinema – spiegano in una nota – che richiedeva un allineamento con altre attività aperte al pubblico. Al cinema si può andare con i propri familiari e congiunti e stare seduti accanto, mantenendo il distanziamento da altri gruppi di persone; non vi è obbligo di indossare la mascherina quando si è seduti in sala; possono essere aperti i punti ristoro all’interno delle strutture cinematografiche”.
“Un ringraziamento e un plauso all’intervento del ministro Franceschini e dei suoi più stretti collaboratori, Lorenzo Casini e Salvatore Nastasi, per il sostegno dimostrato al cinema – dichiara Mario Lorini, presidente dell’Anec – e alla determinante azione della Conferenza delle Regioni che ha recepito le istanze degli esercenti”. Per gli esercenti, si tratta di “un passo importante per consentire la ripartenza del settore di spettacolo, fermo da quasi 4 mesi con oltre 30 milioni di presenze perdute e con un percorso di ripartenza che sarà graduale e porterà entro poche settimane ad un ritorno a regime con nuovi titoli in arrivo nelle sale”.
“Il cinema in Italia può ripartire uniformemente a quanto avviene nei principali mercati europei, dimostrando di essere pienamente allineato anche sotto l’aspetto della sicurezza degli spettatori e tutela dei nostri collaboratori – prosegue l’Anec – Adesso pensiamo ad una importante campagna di comunicazione a sostegno delle sale che riaprono. Cinema di città, multisale, arene all’aperto, gli esercenti progressivamente riapriranno e sono pronti ad accogliere il pubblico”. “Al raggiungimento di questo importante risultato ha contribuito un grande lavoro di squadra svolto da tutto il settore dello spettacolo e dell’industria cinematografica, sempre al fianco delle nostre posizioni – conclude Lorini – Un grazie quindi va all’Anica e al suo presidente Rutelli, alla sezione distributori e al suo presidente Lonigro e infine all’Agis e al suo presidente Fontana che ha condiviso e sostenuto costantemente le istanze per tutti i luoghi di spettacolo”.
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
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