Isabella Rossellini è stata insignita del Premio alla Carriera dalla Festa di Roma e sul palco, oltre al presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gianluca Farinelli, a consegnarle il riconoscimento Renzo Arbore, che lei considera un maestro, e Alice Rohrwacher, l’ultima regista che l’ha diretta, ne La chimera.
Ed è proprio la regista umbra a dedicarle una lettera, scritta a mano – pennarello verde su carta – nel suo personale quaderno dei sogni, che legge sul palco: qui di seguito la proponiamo integralmente e la stessa Rohrwacher ci ha concesso un estratto originale, scritto di pugno, direttamente dal suo immaginifico taccuino (immagine della fotografia che accompagna l’articolo):
Cara Isabella, i tuoi genitori erano sulla bocca di tutti: maestri, scandalosi, esemplari…
Ma a conoscerti questa cosa non sembra essere stata un peso o una condanna. Standoti accanto sembra che tu l’abbia vissuta come una meravigliosa coincidenza.
Sei nata, questo è quello che ti interessa: la vita, nelle sue manifestazioni, nella sua festa.
Sei abituata a condividere, da subito: hai condiviso la pancia della mamma con la tua splendida sorella gemella, hai condiviso i tuoi genitori con un intero popolo, hai condiviso con il mondo la tua scanzonata bellezza. E in tutto questo hai mantenuto uno spirito leggero, curioso, libero.
È la vita che ti interessa Isabella.
La vita nel suo fluire, nella sua metamorfosi: la metamorfosi del seme che germoglia, del corpo che muta, la metamorfosi della lana che avvolge le tue pecore e che trasformi in maglioni…
Siamo portati a pensare che le icone siano fisse, mummificate.
Tu ci racconti il contrario: si può essere un’icona senza rinunciare ad essere vivi.
La normalità di una famiglia composta da padre, madre e due figli, viene spezzata da una terribile scoperta: entrambi i genitori sono gravemente malati ma solo uno dei due può essere salvato.
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