VENEZIA – Aggo Dr1ft è forse il primo tra i film dell’80ma Mostra del Cinema a spaccare la sala. Chi resta e chi esce. Non deve stupire, l’ultima opera di Harmony Korine è l’ennesimo esperimento ai limiti dell’immagine, catturata in quest’occasione attraverso cineprese a infrarossi. Harmony Korine vive per reazioni forti, e anche alla conferenza stampa dedicata al film non si è fatto mancare l’occasione di ricordarcelo: con una maschera gialla indosso, e due lunghe corna da diavolo, è entrato in sala e si è seduto accanto agli attori, anch’essi conciati a tema demonio. Il design delle maschere richiama una figura ricorrente nel film, in cui un immenso gigante compare come coscienza maligna del protagonista. “Ho cercato di creare un film dopo il film – ha dichiarato Korine – dove emerge tutto: arte, musica, gaming”.
Quando il siparietto sembrava essersi concluso con il bizzarro vestiario in tema con il film, ecco Korine sfoderare dalla tasca un sigaro, che avvicina alla bocca ancora nascosta dalla maschera.
Cosa viene dopo il cinema? Da questo quesito muove i suoi passi Aggo Dr1ft, che vede anche la partecipazione del trapper Travis Scott. “Stiamo cercando sopratutto di divertirci con il medium cinema”, prosegue il regista, “Travis sta creando un mondo che si mischiava molto facilmente con l’idea del nostro film”.
Di Alessandro Cavaggioni
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