Dopo una breve battaglia con il cancro, raccontata apertamente sui social network e su tutti i media, la popolare scrittrice Michela Murgia si è spenta il 10 agosto 2023. L’autrice sarda è stata una delle voci più rilevanti del dibattito pubblico degli ultimi anni su tematiche come il femminismo, la fede, la libertà sessuale e i diritti della comunità queer.
Mentre il mondo della letteratura la ricorda per libri come Accabadora, che le ha fatto conquistare il premio Campiello nel 2010, quello del cinema non può che celebrare il film del 2008 di Paolo Virzì, Tutta la vita davanti, ispirato al romanzo autobiografico Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria.
Dietro al successo della commedia agrodolce di Virzì, vincitrice del Nastro d’argento e del Globo d’oro per il Miglior film, oltre che candidata a ben cinque David di Donatello, c’è la visione del mondo e della realtà che ha caratterizzato la scrittura, come anche il lavoro giornalistico e l’attivismo, di Michela Murgia. Con il suo romanzo, infatti, la scrittrice è stata capace di prendere una sua esperienza di vita tutt’altro che felice – quella dell’operatrice di un call center in un ambiente di lavoro estremamente tossico – e trasformarla in qualcosa di stimolante, pungente, che ci fa ridere e arrabbiare, al tempo stesso, raccontandoci le storture della nostra società. Un processo di rielaborazione della realtà, anche nei suoi aspetti più tragici, che l’autrice ha compiuto persino nei suoi ultimi mesi, scegliendo di trattare la sua malattia senza pietismo, ma cercando di sfruttarla per raccontare qualcosa di sé e migliorare, in qualche modo, il mondo che ci circonda.
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