Addio a Silvia Pinal, icona del cinema messicano e musa di Luis Buñuel

Aveva 93 anni. È stata la protagonista di ‘Viridiana’, ‘L'angelo sterminatore’ e ‘Intolleranza: Simon del deserto’. In Italia lavorò in una commedia accanto a Vittorio De Sica


Silvia Pinal, venerata attrice che ha lasciato un segno indelebile nel periodo d’oro del cinema messicano e musa del regista Luis Buñuel, è morta giovedì 28 novembre all’età di 93 anni in un ospedale di Città del Messico. Il segretario alla cultura del Messico, Claudia Curiel de Icaza, e l’Asociación Nacional de Intérpretes hanno annunciato la sua scomparsa sui social media.

Pinal ha raggiunto la fama internazionale per aver interpretato tre classici degli anni Sessanta scritti e diretti da Buñuel, che nel frattempo aveva lasciato la Spagna a causa della censura della dittatura franchista e si era trasferito in Messico: Viridiana (1961), vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes, L’angelo sterminatore (1962), insignito del Premio Fipresci a Cannes, e Intolleranza: Simon del deserto (1965), vincitore del Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia.

 

Pinal iniziò a recitare in teatro alla fine degli anni ’40 con il regista di origine cubana Rafael Banquells, che sarebbe diventato il primo dei suoi quattro mariti. L’esordio nel cinema avvenne nel 1950, quando a 18 anni ottenne ruoli da protagonista in coppia con due delle più grandi star del cinema messicano, Germán Valdés e Mario Moreno, per poi recitare anche al fianco del famoso attore-cantante Pedro Infante.

Ma i ruoli più celebri di Pinal sarebbero arrivati più di dieci anni dopo, durante la collaborazione con il cineasta surrealista Buñuel. Viridiana, la prima delle tre collaborazioni da protagonista, fu resa possibile dal suo secondo marito, il produttore cinematografico messicano Gustavo Alatriste, e la sua interpretazione di una suora biondo platino, in procinto di prendere i voti religiosi, in lotta con la fede fu probabilmente la più impressionante della sua carriera. Viridiana fu vietato in Spagna dalla dittatura militare di Francisco Franco e condannato dal giornale ufficiale del Vaticano, “L’Osservatore Romano”, per le sue critiche “blasfeme” alla Chiesa cattolica. Il film fu proibito anche nel Messico ma dopo una visita in Francia, l’attrice riuscì a tornare in patria con una copia che veniva spesso utilizzata per proiezioni private. Pinal decise di chiamare Viridiana la figlia nata nel 1963 dal matrimonio con Alatriste, morta a 19 anni, nel 1982, in un incidente stradale a Città del Messico.

In L’angelo sterminatore, Pinal interpreta uno degli ospiti che arrivano in una villa per una cena e poi non riescono a fuggire. Nel mediometraggio di 45 minuti Intolleranza: Simon del deserto il suo personaggio tenta di dissuadere San Simeone Stilita (Claudio Brook) dall’abbandonare il suo posto in cima a una colonna, dove è rimasto per sei anni, sei mesi e sei giorni per dimostrare la sua devozione a Dio.

Degli oltre 110 crediti tra cinema e tv, Pinal ha lavorato soprattutto in Messico, anche se è apparsa in diversi film con attori di Hollywood, tra cui I cannoni di San Sebastian (1968) di Henri Verneuil (1968), film d’azione con Anthony Quinn e Charles Bronson, e 4 bastardi per un posto all’inferno (1969) di Samuel Fuller interpretato da Burt Reynolds.

Dopo il secondo matrimonio concluso con il divorzio, Pinal convolò a terze nozze assieme al cantante e attore Enrique Guzmán (1967-1976): dalla loro unione sono nati la cantante Alejandra e il musicista Luis Enrique. Dopo il terzo divorzio, la star messicana sposò il governatore dello stato di Tlaxcala Tulio Hernández Gomez, con cui è rimasta insieme dal 1982 al 1995.

Nata a Guaymas il 12 settembre 1931, Silvia Pinal Hidalgo con María Félix e Dolores del Río ha formato il trio delle attrici messicane più famose nella storia del cinema. Dopo i successi messicani prese parte a una serie di film in Spagna, la gran parte dei quali diretti da Tulio Demicheli. In Italia lavorò con Vittorio De Sica nella commedia di Giorgio Bianchi Uomini e nobiluomini (1959) e più di due decenni dopo in Carlotta (1981) di Stefano Rolla, il regista morto durante l’attentato del 12 novembre 2003 alla base italiana di Nasṣiriya, dove si era recato per un progetto di un film da girare in Iraq.

Dagli anni Settanta videro Pinal alternarsi tra il grande e il piccolo schermo. In televisione ha conquistato il pubblico come conduttrice e produttrice di Mujer, Casos de la Vida Real, un melodramma andato in onda dal 1986 al 2007 basato su storie di vita reale presentate dagli spettatori. Il programma di successo, andato in onda in tutta l’America Latina, ha affrontato temi sociali che negli anni ’80 e ’90 in Messico ricevevano scarsa attenzione, tra cui la violenza domestica, la discriminazione dei gay e i diritti delle donne. Pinal è stata anche una figura di spicco del teatro musicale in Messico. (gp)

 

autore
29 Novembre 2024

farewell

farewell

Addio a Tony Todd, attore celebre per ‘Candyman’ e ‘Final Destination’

Vera e propria icona del cinema horror, Todd ha interpretato anche Kurn nella serie di Star Trek. Aveva 69 anni

farewell

Quincy Jones, morto il grande compositore e produttore musicale

Si è spento a 91 anni uno dei personaggi più influenti del mondo della musica, produttore dell'album Thriller di Michael Jackson e compositore di colonne sonore per registi come Spielberg, Pollack e Peckinpah

farewell

Addio a Teri Garr, l’indimenticabile Inga, assistente di ‘Frankenstein Junior’

L’attrice è morta a 79 anni, aveva rivelato di essere affetta da sclerosi multipla. Candidata all'Oscar per il suo ruolo in Tootsie accanto a Dustin Hoffman, ha lavorato con numerosi grandi registi

farewell

La scomparsa del critico Giacomo Gambetti

La Biennale di Venezia ricorda il critico cinematografico che fu direttore del settore Cinema e Spettacolo Televisivo dal 1974 al '76


Ultimi aggiornamenti