Robert Towne, sceneggiatore superstar a Hollywood, vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Chinatown (1974) di Roman Polanski, con cui ha vinto anche il Golden Globe, è morto lunedì 1° luglio nella sua casa di Los Angeles all’età di 89 anni. “Si è spento serenamente circondato dalla sua amorevole famiglia”, ha annunciato con un comunicato il suo agente Carri McClure.
Towne ha ricevuto nomination all’Oscar anche per le sceneggiature di L’ultima corvé (1973) e Shampoo (1975), entrambi diretti da Hal Ashby. Ma Chinatown è considerato il suo capolavoro, con il classico poliziesco noir che è stato inserito in numerose liste dei “migliori” dalla critica. Ispirato ai racconti di Raymond Chandler, il film vede Jack Nicholson nel ruolo di un investigatore privato coinvolto in una storia di omicidi, incesto e speculazione edilizia a Los Angeles (tra gli interpreti Faye Dunaway e John Huston). Chinatown ha ricevuto 11 nomination agli Oscar, ma solo Towne ha vinto la prestigiosa statuetta.
Sceneggiatore prolifico capace di affrontare con sensibilità varie tematiche, Towne ha lavorato intensamente talvolta non comparendo con il suo vero nome, o non venendo accreditato ufficialmente. Così è stato molto apprezzato per il suo lavoro di ‘script doctor’, contribuendo a numerose scene di Gangster story (1967) di Arthur Penn e Il Padrino (1972) di Francis Ford Coppola. Towne ha scritto in seguito film di successo come Giorni di tuono (1990) di Tony Scott, Il socio (1993) di Sydney Pollack, Love affair – Un grande amore (1994) di Glenn Gordon Caron, Mission: impossible (1996) di Brian De Palma, No limits (1998) di cui è stato anche regista, e Mission: impossible-2 (2000) di John Woo.
Nato il 23 novembre 1934 a Los Angeles, figlio di immigrati ebrei russi (il padre cambiò il nome da Schwartz in Towne), Robert Towne studiò filosofia e letteratura al Pomona State College, per poi arruolarsi nell’esercito e, successivamente, frequentare il corso di recitazione di Jeff Corey, dove conobbe l’esordiente regista e produttore indipendente Roger Corman. Assunto da Corman a 21 anni come sceneggiatore, attore e factotum, Towne ebbe modo di scrivere la sua prima sceneggiatura per L’ultima donna sulla Terra (1960), film di fantascienza sui sopravvissuti di un disastro nucleare. Agli inizi degli anni Sessanta, scrisse, sempre per Corman, spesso non accreditato, altri film diventati cult per i cinefili, in alcuni dei quali comparve come attore, usando vari pseudonimi, tra cui Edward Wain.
Contemporaneamente Towne iniziò a lavorare come revisore di sceneggiature altrui, che è proseguita nel corso della sua carriera durante la quale ha lavorato a film quali L’orca assassina (1977) di Michael Anderson, Frantic (1988) di Polanski e Armageddon – Giudizio finale (1998) di Michael Bay. Dopo il successo di Chinatown scrisse la sceneggiatura di Yakuza (1975) di Sydney Pollack con Paul Schrader.
Del 1984 è la sceneggiatura Greystoke – La leggenda di Tarzan signore delle scimmie di Hugh Hudson, che però Towne ha rifiutato di firmare con il suo nome, ottenendo quindi, nel 1985, la nomination con lo pseudonimo di P.H. Vazak. La sceneggiatura di Il grande inganno (1990), atteso sequel di Chinatown, bloccato a seguito di una serie di dissensi creatisi in fase di preproduzione, è stata terminata da Jack Nicholson, regista del film. Precedentemente Towne aveva firmato, come regista, oltre che come sceneggiatore, Due donne in gara (1982), storia di due atlete in gara per le Olimpiadi, e Tequila connection (1988), un noir ambientato a Los Angeles con Mel Gibson, Michelle Pfeiffer e Kurt Russel. Nel 2015 Towne aveva partecipato alla scrittura in qualità di produttore co-esecutivo dell’ultima stagione di Mad Men, per cui è stato premiato con un Writers Guild of America Award per la miglior serie drammatica. (gp)
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